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indietro Bianca Maria Visconti
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Bianca Maria Visconti, nacque a Settimo Milanese, venne educata ad Abbiategrasso e morì a Melegnano. Ebbe una vita avventurosa e fu una delle donne protagoniste della storiai n un’epoca, il ‘400, dominata da soldati di ventura, sovrani, guerre e combattimenti. Bianca Maria Visconti introdusse elementi nuovi e importanti che caratterizzarono in maniera determinante il suo regno. Figlia illegittima del duca di Milano Filippo Maria Visconti, non aveva speranze di diventare duchessa di Milano. II padre la fece studiare, in modo da poter aspirare ad un buon matrimonio. A 16 anni convolò a nozze con Francesco Sforza, capitano di ventura, di 24 anni più anziano di lei, e prese a seguirlo sui campi di battaglia di tutta la penisola. Quando Francesco Sforza marciò verso Milano e la conquistò, la folla acclamò il condottiero duca di Milano e Bianca Maria si trovò al suo fianco a gestire l’impegno. La donna mostrò in breve tutte le qualità di cui era in possesso. In primo luogo si prese a cuore le condizioni di vita dei sudditi, varando una serie di norme sociali che proiettarono Milano at vertice dell’Europa. II capoluogo ad esempio si dotò di un ospedale pubblico, (il secondo in Italia dopo quello di Cremona, anch’esso realizzato da Bianca Maria) costruito sui resti di una personale proprietà, il palazzo che fu di Bernabò Visconti. Politicamente perseguiva assieme al marito, in largo anticipo sui tempi, l’unità d’Italia. Contribuì a stringere ferree alleanze con gli stati italiani, sanciti con la stipulazione della pace di Lodi nel 1454, e da quel momento la nostra penisola conobbe un lungo periodo di pace e tranquillità che permise l’affermarsi del Rinascimento. Nel 1466 Francesco Sforza morì, il figlio Galeazzo la spodestò. A quel punto Bianca Maria si ritirò sdegnata a Cremona.. Nel viaggio per raggiungere la città, Bianca Maria passò da Melegnano, a quel tempo spersa nelle paludi. Bianca morì nel castello di Melegnano forse colpita dalla peste, forse avvelenata da un emissario del figlio. Ma l’ipotesi dell’avvelenamento non è avvalorata da prove, anzi si sa che Galeazzo le inviò un medico che però non riuscì a curare la duchessa, che nel giro di poco tempo morì.
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