 La
denominazione “via Carmine” è conseguente alla presenza della chiesa
di santa Maria del Carmine, e la via congiunge la zona della chiesa
con la via Vittorio Veneto, che una volta era segnata nei documenti “Ponte
di Milano di sopra”. La via Carmine è lunga 160 metri e larga 6.
Nei secoli scorsi, invece delle abitazioni, vi erano i campi e le mura della
cascina Carmine sulla proprietà anche dei frati Carmelitani, per
complessive pertiche milanesi 28,41 pari a metri quadrati 18580,14.
La chiesa di santa Maria del Carmine dal 1393
era circondata da verde e da silenzio. Oggi una ricostruzione ideale risulterebbe
difficile, perché tutto è stato mutato, sia con la costruzione
di case, sia dal 1929 con la costruzione del prolungamento in periferia
della via Emilia che prima passava soltanto per il centro di Melegnano.
Ai fianchi della via Carmine si aprono la via Battaglia di Giganti, la via
Ada Negri, la via Giuseppe Castelli, che sono
recentissime, mentre i tronchi terminali - via Vittorio Veneto, la diramazione
della via Dante Alighieri, il tratto che porta
sulla - sono assai antichi, non
tanto come nome, ma come sentieri di servizio urbano. La piazza davanti
alla chiesa, come sagrato, era anticamente ombreggiata da due folti olmi
che furono sradicati nel 1700; e lì si rinvenne una quantità
grande di crani e di altre ossa umane, non si sa di quali persone, se di
guerra, se di peste o altro. |