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Computers Lunga storia degli Asburgo e .....
scritto inedito di: Milost Della Grazia e Machì Venera Milost
Lungo racconto sugli Asburgo
Sicuramente l’Europa riuscì a vincere la partita contro gli ottomani di Solimano il Magnifico grazie all’antico motto degli Asburgo “ viribus Unitis “ , cioè tutti insieme vinceremo. Ma non fu facile arrivare ad una azione comune mettendo d’accordo il Papa Pio V, il re di Spagna Filippo II, il Doge veneziano, quello genovese e gli Asburgo. Massimiliano I era quello festeggiato a Cormons per il vino, suo figlio era Filippo il Bello che aveva sposato Giovanna la Pazza, regina di Castiglia. Ebbero tre figli: Carlo, Ferdinando e Maria. Quando il loro padre morì precocemente a 28 anni e il loro nonno Massimiliano a sessanta, Ia loro madre Giovanna la Pazza si ritirò in un convento in Spagna; i tre figli, grazie alle diverse eredità, si trovarono padroni di un vastissimo impero sul quale non tramontava mai il sole. Persuasi che la mano di Dio si era posata sulla loro Casa, si consideravano i difensori della fede, come a suo tempo Carlo Magno e furono sempre pronti a collaborar tra loro Ferdinando e Carlo divisero in due la dinastia, Ferdinando scelse la linea austriaca, con il regno di Boemia e d’Ungheria, Carlo la linea spagnola, con il regno di Spagna. Maria fu nominata governatrice dei Paesi Bassi. La sorte aveva messo nelle mani dei due fratelli la guida di quel grande movimento che si proponeva di purificare la chiesa, cercare di risolvere lo scisma religioso e sconfiggere per sempre i turchi, liberando i Balcani. Le numerose lotte in cui furono coinvolti erano in contrasto con il loro innato amore per la pace. Carlo aveva una alta concezione della carica imperiale, ma anche l re di Francia, Francesco I, aspirava alla corona imperale e, per battere Carlo, si era alleato con i principi tedeschi protestanti ed anche con i turchi, cercando il loro appoggio ed aiuto. Ma Carlo, grazie al poderoso aiuto finanziario ricevuto dai banchieri Fugger, ottenne l’ elezione a Imperatore del Sacro Romano Impero, battendo Francesco I , suo irriducibile nemico, contro il quale dovette combattere continuamente. Nel 1525 a Pavia, nel primo scontro contro i francesi, Carlo ottenne una completa vittoria e la pace di Madrid gli fruttò Milano e il suo territorio, ma la situazione in Germania non era delle migliori a causa degli eccessivi privilegi concessi ad alcuni nobili, per cui molti principi protestanti si erano riuniti, per combatterlo con la Lega di Smalcalda, sostenuta dal principe Giovanni Federico di Sassonia. Poi risolse almeno in parte il problema dei turchi che erano alla porta di Vienna, li sconfisse in una battaglia, allontanando da Vienna la frontiera imperiale e questo gli permise di far eleggere suo fratello Ferdinando al titolo di re d’Ungheria (1526 ), fatto che migliorò decisamente la situazione di Carlo V in Germania. Due settimane prima della Pasqua del 1546 entrò con le sue truppe nella piazzaforte di Ratisbona sul Danubio, città dove si stava riunendo la Dieta dei principi ribelli protestanti. Le vittorie lo avevano reso felice ed a 47 anni i sentiva bene fisicamente e più disponibile a discutere con le persone che avevano motivo di lamentarsi. Tra questi c’era la vedova di un suo ufficiale, che pensò fosse opportuno farsi accompagnare al colloquio con l’imperatore dalle sue belle figlie. Quando il colloquio finì, la vedova del capitano Blomberg ebbe la certezza che l’imperatore aveva guardato sua figlia Barbara con grande interesse. Non sbagliava, perchè la sera dopo Barbara era a letto, tra le braccia di Carlo V e il giorno dopo tutta la comitiva seguiva l’ imperatore che tornava a casa. Carlo V aveva ancora altri problemi da risolvere, in particolare sconfiggere il pirata mussulmano Khayr al Din, detto il Barbarossa secondo, che era diventato il terrore dei naviganti nel Mediterraneo e battere la Lega Smalcalda Sconfiggere il pirata e i suoi uomini non fu difficile, unico guaio fu che perse mezza flotta Per sconfiggere la Lega i suoi uomini marciarono dal Danubio all’Elba, di fronte a Muehlberg, (1547 ) dove Giovanni Federico di Sassonia, il capo della Lega, aveva fatto bruciare il ponte di legno che metteva in comunicazione le due sponde del fiume, ma ne aveva costruito un’ altro mobile di barche sulla riva opposta, per suo uso personale. Una dozzina di veterani spagnoli di Carlo V, le truppe migliori d’Europa, con la spada tra i denti, attraversarono a nuoto il fiume e trascinarono il ponte di barche sull’ altra sponda, permettendo a tutta la fanteria di passare. L’imperatore attraversò l’Elba a guado sul suo cavallo. Giovanni Federico di Sassonia continuò a combattere fino all’ultimo, ma alla fine i principi luterani lo abbandonarono. Per Carlo V fu una splendida vittoria. Non amava la guerra, ma quando lo provocavano, diventava un guerriero. Dicevano che la presenza dell’imperatore sul campo di battaglia contava quanto 25.000 fanti. Quella sera Carlo V tornò nella sua tenda eccitato e felice. Costretto a portare il peso di tanta responsabilità politica, Carlo V aveva bisogno di qualche distrazione. Da quando aveva conosciuta Barbara gli era sembrato di ringiovanire, lei era diventata la sua amante ed era incinta. Era quello che la madre e la figlia volevano in quanto consentiva a loro di andare e venire da Carlo senza chiedere alcun permesso. Quando Barbara seppe che Carlo aveva combattuto e vinto a Meuhlberg ed ora era nella sua tenda febbricitante, contro tutte le regole, si fece dare un cavallo e corse nella sua tenda, per curarlo come voleva lei. Il 24 febbraio del 1547 nacque il loro figlio e Carlo chiese al fido segretario Luis Quixada di sistemare nel modo migliore e con la massima discrezione la madre. Il figlio fu battezzato con il nome Geronimo ed ebbe i migliori insegnanti.
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