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Storia e Mitologia

scritto inedito di: Milost Della Grazia
Mosè: prima dell'esodo
La presenza in Egitto di numerosi ebrei e del loro condottiero Mosè è documentata dagli scritti di numerosi storici egiziani, dei quali il più importante fu un certo Manetone, ma nessuno ne valuta la quantità. Per l’esodo Mosè parla di 600.000 uomini robusti, ai quali vanno aggiunti tutte le donne, tutti i bambini, gli anziani, i malati, i disabili, più i carri pesanti a due e quattro ruote e trainati da due buoi ciascuno, con tutte le masserizie e provviste, più tutto il bestiame, un esercito che deve lavarsi, mangiare e bere almeno due volte al giorno, rispettando gli ordini del loro condottiero. Nulla di straordinario se pensiamo ai Goti, agli Etruschi, ai Longobardi e così via, tutti venuti in Europa e in Italia, dopo la costruzione della Grande Muraglia cinese. Prima della sua costruzione tutte le orde di mongoli e di proto-turchi invadevano e rapinavano l’estremo oriente. Dopo la costruzione della muraglia questi rapinatori dovettero rivolgersi verso l’ovest, creando un movimento migratorio a catena di tutte le popolazioni europee. Mosè pensò che tre mesi di preparazione all’esodo fossero indispensabili. Nel frattempo Ramses II era morto e il bando nei confronti di Mosè era caduto. Ho trovato in un testo egiziano la notizia che, quando Mosè ricomparve in Egitto, il primo impulso del nuovo faraone fu quello di catturarlo, legarlo dietro un cocchio da guerra e trascinarlo sul terreno finchè non fosse morto dilaniato, ma le menti più fredde dei dignitari di corte prevalse, perchè la morte di Mosè avrebbe scatenato la rivolta degli schiavi e se c’era una persona con cui trovare un compromesso, quella era lui. Per Mosè e per Aaronne la cosa più difficile da fare era quella di convincere gli ebrei a lasciare l’Egitto (Esodo 4:1-17), per lanciarsi in un’avventura incerta e rischiosa. Mosè ed Aronne riunirono tutti gli anziani e spiegarono la situazione. Il momento era favorevole, perchè gli egiziani erano stanchi delle piaghe che avevano colpito l’Egitto, ma agli occhi degli anziani l’impresa prospettata da Mosè e Aaronne apparire poco meno che suicida. Mentre lavoravano, cercavano anche di entusiasmare la gente all’idea della fuga. Molti ebrei avevano già abbandonato l’Egitto e si erano sistemati in qualche modo sulla via Maris, ma la grande massa non si era ancora decisa. I preparativi di Mosè e di Aaronne erano durati alcuni mesi, anche perchè il governatore dal quale dipendeva Israele cominciava a preoccuparsi, perchè non poteva permettere una partenza in massa, senza danneggiare l’economia , di cui gli ebrei erano un pilastro. Gli egiziani erano disposti a cedere , se avessero lasciato in garanzia un dato numero di donne e bambini, cosa inaccettabile per gli ebrei. Finalmente, dopo varie richieste, avevano ottenuto dal faraone l’autorizzazione a recarsi nel deserto, a “ tre giornate di cammino “ per compiere sacrifici al loro Dio e gli egiziani erano tranquilli perchè li potevano seguire con i loro veloci carri ad una certa distanza per sorveglirli e bloccarli se gli ebrei avessero tentato di fuggire. Cosa poco probabile perchè gli ebrei notoriamente viaggiavano con donne, vecchi e bambini su carri pesanti e coperti, trainati da buoi.
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