Nell’estate del 1944 alcune unità formate da elementi cosacchi, che avevano optato per la Germania di Hitler, vennero destinate al Friuli, al comando di ex generali zaristi, impegnandole nella lotta contro le bande partigiane slave ed italiane che creavano problemi nella difesa delle vie di comunicazione tra la Germania e la Linea Gotica. Il territorio venne chiamato Cossackia e promesso ai cosacchi come loro nuova patria alla fine della guerra.
Pjott Nikolajeitsch Krassnoff, atamano del Don, lasciò scritto: i confini con la Russia stanno sull’arcione delle selle dei nostri cavalli. Napoleone che li aveva conosciuti durante la ritirata, li considerava un castigo di Dio. Una volta in Friuli, i cosacchi con le loro famiglie, mogli e figli, furono sistemati in molte località, che assunsero un nome russo e il comando dell’armata cosacca fu sistemato a Villa Santina, una specie di corte principesca, dato il grado e la fama degli ex generali dello zar. Alcuni reparti di cosacchi furono sistemati a Tarcento e a Nimis, dove era più aspra la lotta con i partigiani, che spesso venivano attaccati con cariche della cavalleria cosacca.
La lotta diventava sempre più aspra, i tedeschi affiggevano manifesti, proclamando che per ogni soldato tedesco ucciso, sarebbero stati fucilati dieci civili, in caso di più tedeschi uccisi , il paese sarebbe stato incendiato e Nimis infatti fu incediata, Chi poteva, fuggiva in montagna, molti friulani finirono nei campi di concentramento di Dachau, di Buchenwald e di Belsen,dove furono eliminati.
La nostra Anilla il 27 ottobre del 1944 si rifugiò in montagna a Monteprato. Dopo due giorni tornò a Nimis ed il 29 ottobre del 1944 fu catturata e trasferita nella scuola A. Manzoni di piazza Garibaldi a Udine. Dopo qualche giorno, il gruppo era salito a 85 ragazze che i tedeschi avevano scelto accuratamente evidentemente per dei compiti specifici. Dopo qualche giorno tutto il gruppo alle quattro del mattino fu trasportato con degli autocarri allo scalo ferroviario di Udine e sistemato su dei vagoni bestiame.
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