Computers | Il Pensiero filosofico e religioso
Eraclito aveva ragione scritto inedito di: Milost Della Grazia |
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dal 68 a Roma ladrona |
Senza alcun dubbio il ‘68 diventò il simbolo di una intera generazione
e fu la causa del completo crollo di tutti i valori della nostra società,
che sconvolse il nostro modo di vivere, modificando la nostra cultura e
la nostra etica, con un rapporto genitori-figli permissivo e carente di
dialogo, per colpa di noi genitori troppo impegnati nel lavoro o
troppo intenti a goderci la vita per interessarci dei problemi dei figli.
Il ’68 distrusse tutto quello che era razionale, l’apostasia svuotò
le chiese e fece perdere la fede a molti cristiani, distrusse le università
con i suoi baroni e con loro la cultura, generò una classe
di laureati con il 6 politico, cioè poco preparati, i quali, per
sopravvivere, si crearono delle clientele mafiose e corrotte, le basi di
Tangentopoli, liberò il sesso dalle pastoie di una moralità
ipocrita e i giovani a sedici anni avevano avuto partner diversi, con la
triste esperienza dell’aborto o peggio dell’Aids. Il sesso fu commercializzato
fino alla nausea sui mass media per reclamizzare detersivi o automobili,
diventando per le ragazze una via per facilitare un’assunzione. Estraniati
dalla famiglia i giovani trovavano conforto nel sesso, nelle discoteche,
negli spinelli e nelle droghe, per finire all’alba, dopo una corsa folle,
in una ecatombe di macchine con 1300 morti in tre mesi. Ma questi morti
non preoccupavano la gente, che temeva solo le malattie misteriose
e il cancro, mentre le ecatombe del sabato sera erano il tributo
da pagare al mito folle di quella velocità, che anche Vasco Rossi
esalta quando canta “vado al massimo, vado al massimo”, smania di
correre e di superare tutti per arrivare ad una meta che, appena
raggiunta, ti lascia indifferente e ti annoia. Qualcuno meno pietoso e
più realista ci ha definiti un “paese di selvaggi motorizzati”.
Dei vari leader del “68 ricordo Marco Capanna, l’anarchico Cohn-Benit e il terrorista Giacomo Feltrinelli, tra le vittime, i morti di piazza Fontana e Giuseppe Pinelli e Luigi Calabresi. La società andava lentamente verso un consumismo sempre più sfrenato, con le manifestazioni violente dei giovani di Seattle e di Genova contro la globalizzazione, con le ferie alle Maldive o ai Caraibi, con i telefonini sempre in mano per inviare messaggini agli amici, ai quali, quando li rivedi, non hai più nulla da raccontare. In una società simile, la comparsa di tangentopoli era scontata. Rubavano tutti, i più meschini le pensioni ai vecchietti, i politici importanti rubavano per dare i soldi ai partiti che li mandavano a Roma, perchè, dopo un paio di legislature, avevano pensioni da nababbi. Voglia di lavorare ce n’era poca, tanto per lavorare c’erano gli extra comunitari venuti dall’Africa per fare i lavori più pesanti. Fu a quei tempi che Umberto Bossi inventò lo slogan “ Roma ladrona “. Entrati nel terzo millennio, la situazione andò peggiorando, arrivando al drammatico 11 settembre, con le stragi, i sequestri di persone, i ricatti e le minacce. Gli unici uomini tranquilli e pseudo onesti erano e sono attualmente quegli esseri misteriosi che, grazie al fatto che la globalizzazione ha abbattuto tutto quello che limitava i loro movimenti ed il loro raggio d’azione, hanno il potere straordinario di influenzare tutti i mercati, spostando da un paese all’altro con un clic, tutti i dollari che vogliono, guadagnando cifre enormi senza alzare le loro natiche dal computer. |
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