A questo punto, per riprendere il discorso su Israele, la cosa più
semplice è partire direttamente dal testo della Dichiarazione
di Balfour, della quale riporto le testuali parole:
Foreign Office, 2 novembre
1917
Caro Lord Rothschild,
Sono lieto di comunicarLe, per incarico del
Governo di S.M., la seguente dichiarazione di simpatia per le aspirazioni
ebraico – sionistiche, che sono state sottoposte al Gabinetto e da questo
approvate:
il Governo di S.M. considera con favore la
creazione in Palestina di una Sede nazionale ( National Home ) per il popolo
ebraico e adopererà i suoi migliori sforzi per facilitare il compimento
di tale obiettivo, essendo inteso che nulla sarà fatto che possa
recare pregiudizio ai diritti civili e religiosi delle Comunità
non ebraiche esistenti in Palestina o ai diritti e allo Statuto politico
di cui godono gli ebrei in ogni altro paese.
Le sarò grato se Ella vorrà
portare tale dichiarazione a conoscenza della Federazione Sionistica.
F.to Arthur James Balfour |
La cosa strana di questa lettera di James Balfour è che questo membro
del governo inglese regala agli ebrei non un pezzo dell’Inghilterra, bensì
una terra, la Palestina, che ha già un legittimo proprietario. Nel
1919, finita la prima guerra mondiale, l’immenso impero ottomano si sbriciolò.
Kemal Ataturk, con una guerra di due anni, salvò il salvabile, espellendo
dall’Anatolia quelle truppe d’occupazione che erano già sbarcate
in Anatolia, sperando di annettersi quella fetta di Anatolia che Ataturk
invece considerava la sua patria. Tutta la penisola balcanica fu
divisa in vari stati, senza ricorrere all’autodeterminazione dei popoli,
creando le basi per la seconda guerra mondiale.
Per tutto il blocco dei territori arabi ex-turchi, la neonata Società
delle Nazioni escogitò la formula dei mandati, per cui la
Francia e l’Inghilterra, con il giochetto del “ tu dai una cosa a
me, io do una cosa a te”, si divisero tra loro due i vari mandati,
pensando soltanto al proprio interesse. L’Inghilterra ebbe per due anni
il mandato sulla Palestina ( 1920-1922 ), l’Irak fu separato dalla
Siria, che fu divisa tra Inghilterra e Francia, che si prese anche la Cilicia,
la costa siriana e libanese, creando a tavolino confini di paesi inesistenti,
dei quali i vari capitribù si affrettarono a inventare case regnanti,
proclamandosi re al servizio della Fancia e dell’Inghilterra. Tutte le
ex colonie tedesche poi andarono all’Inghilterra, che in Palestina
favorì l’immigrazione degli ebrei, con i fellahin preoccupati
per l’acquisto delle terre da parte degli ebrei. per cui nel dicembre del
1931 il Gran Muftì indisse a Gerusalemme un Congresso mondiale
islamico, che non risolse alcun problema. Ogni tanto gli arabi e gli ebrei
firmavano alla Casa Bianca, alla presenza di un soddisfatto presidente
americano, un trattato di pace, creando uno stato palestinese, con
a capo Yasser Arafat, ma tutto durava poche ore, dopo le quali gli ebrei
riprendevano a girare in autoblindo, che i ragazzi arabi prendevano a sassate
e i kamikaze, imbottiti di dinamite, si facevano esplodere a Tel Aviv o
a Gerusalemme, uccidendo più ebrei possibile.
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