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Computers Il Pensiero filosofico e religioso
scritto inedito di: Milost Della Grazia
la scomunica di Lutero
Per secoli l’Europa era stata dominata da due potenti istituzioni, il Sacro Romano Impero e la Chiesa cattolica romana e l’imperatore Carlo V e Papa Leone X andavano perfettamente d’accordo. Quando  Papa Leone X venne a sapere dell’esposizione pubblica a Wittenberg delle proposizioni di Lutero, gli inviò la Bolla Exsurge Domine, imponendogli di ritrattare  tutto, pena la scomunica. Ma Lutero, con gesto palesemente sprezzante,  bruciò pubblicamente  la Bolla papale, confermando la rottura con la Chiesa romana  e il proposito di fondare una nuova Chiesa che non riconoscesse il primato del Papa. Ricevuta la scomunica, Lutero reagì affermando di essere stato condannato senza un regolare processo, per cui Carlo V gli intimò di comparire davanti alla Dieta imperiale a Worms. Il  processo durò quindici giorni e fu un trionfo per Lutero, perché tutta l’opinione pubblica era dalla sua parte. Soltanto l’imperatore gli fu ostile, ma la maggio parte dei principi tedeschi erano dalla parte Lutero e Carlo V non ebbe il coraggio di contestare l’opinione di questi principi, dei quali qualcuno Grande Elettore. A Roma i frati domenicani avviarono un processo contro di lui, in quanto colpevole di eresia ed il 18 agosto 1518  gli fu ingiunto di presentarsi a Roma.  Consapevole che consegnarsi al papato voleva dire fare la fine di Savonarola, invocò la protezione del suo principe, l’elettore Federico di Sassonia, il quale ottenne da Carlo V che il processo contro Lutero si svolgesse in Germania e  Lutero  rimase per dieci mesi nella fortezza di Wartburg, sotto la tutela di Federico di Sassonia, il quale era convinto che Lutero avesse ragione, mentre la Curia e l’Università di Colonia e quella di Lovanio lo ritenevano colpevole ed erano favorevoli a consegnarlo a Roma. Durante i mesi in cui rimase nella fortezza di Wartburg Lutero portò a termine una delle sue opere più importanti, la traduzione in tedesco delle scritture ebraiche che Erasmo aveva tradotto dall’ebraico nella lingua  greca ( 1534 ) e questa traduzione della Bibbia in uno dei tanti dialetti tedeschi contribuì a porre le basi della lingua scritta unificata, che fu accettata in tutta la Germania.  Il protestantesimo intanto, dopo aver conquistato buona parte del nord della Germania, si andava diffondendo anche in Scandinavia e in Danimarca, che da mesi era diventata indipendente.  Con caratteri distinti e autonomi da quelli di Lutero, ottenne larghi consensi anche in Inghilterra e in Svizzera ( movimento anabattista, antitrinitari, calvinisti). 
Dal punto di vista filosofico il secolo che seguì l’inizio della Riforma fu del tutto sterile. 
Lutero e Calvino si rivolsero ad Agostino, accettando però quella parte del suo insegnamento che riguardava il rapporto dell’anima con Dio, non la parte  che riguardava la Chiesa.
In Germania tra i cattolici ed i protestanti erano sorte delle contestazioni  in merito ai poteri dello stato nelle questioni religiose, ma il problema fu risolto con il trattato di Augusta, firmato il 3 ottobre del 1555,  che riconosceva la confessione luterana, ma limitatamente ai principi, per cui i loro sudditi erano obbligati ad osservare la confessione del loro principe, secondo il principio “ cuius regi eius religio”. Un documento  allegato  al testo del trattato  stabiliva che i beni  ecclesiastici  di coloro che  aderivano alla Riforma dovevano  restare alla Chiesa cattolica, però solo per  le conversioni avvenute dopo il 1552. 
Tra il 1525 e il 1530 la Riforma dovette porre un freno all’anarchia che si era scatenata in varie zone della Germania,  tentando, con un atteggiamento provocatorio, di  trasformare  una rivolta religiosa in una guerra civile, per trarne solo dei vantaggi personali. Per primi si mossero i cavalieri ( la piccola nobiltà ) guidati da Sckingen e Hutten,  poi  gruppi di contadini, molto violenti. Lutero, che  aveva capito che tutti questi individui avevano ben altre idee per la testa  che una riforma religiosa, incitò i vari principi a stroncare questa specie di guerra civile, che, prima o dopo, si sarebbe rivolta contro di loro.  I principi furono ben lieti di dare una mano a Lutero e con i loro eserciti massacrarono sia i cavalieri che i contadini.
Le idee  idee innovative di Lutero cominciavano a trovare attuazione, i preti celebravano la messa in tedesco e non più in latino, i frati e le suore abbandonarono i conventi e si sposarono, Lutero mandò in esilio i fanatici, riportando la calma a Wittenberg. 
Nel  1525  aveva 43 anni e si sposò anche lui con una ex suora, Katharina Von Bora e visse serenamente ancora per qualche anno. Morì nel 1546 a Eisleben, cittadina dove era nato.
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