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Il Pensiero filosofico e religioso
scritto inedito di: Milost Della Grazia |
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la Controriforma | ![]() |
![]() La Controriforma fu un fenomeno quanto mai complesso e fu il modo in cui la chiesa operò il trapasso dal medioevo all’epoca moderna. Stabilita la sede e la data del novembre 1544, il XIX° Concilio Ecumenico inizio i lavori il 13 dicembre del 1545. All’inizio si erano formate due correnti: una chiedeva una completa Riforma della Chiesa, un’altra corrente, accantonati i problemi della Chiesa, si accontentava di una condanna dei eretici luterani. ![]() La Controriforma aveva avuto due momenti, il primo di difesa, nel quale si cercò di tamponare la situazione, il secondo di rinnovamento generale della Chiesa cattolica ( Riforma cattolica ). Infatti il problema non era soltanto di reprimere le eresie, ma, soprattutto, di riordinare la Chiesa e Paolo III° nel 1537 dimostrò buona volontà nominando una commissione con il compito di esaminare la situazione e di proporre un piano di riforma. Ebbero diritto di voto, oltre ai vescovi, anche i generali di organi monastici. Le prime settimane furono impiegate a preparare un programma di lavoro. L’opera di moralizzazione della Chiesa può essere cosi sintetizzata: Venne riconosciuta l’importanza della lettura delle Scritture come guida etica del credente. Riorganizzazione del clero con miglioramento dell’istruzione ecclesiastica mediante l’istituzione di seminari in ogni diocesi, conferma dell’obbligo dei vescovi di risiedere nella sua diocesi, divieto del cumulo dei benefici ecclesiastici, riconfermata l’istituzione divina del sacerdozio con conferma del suo celibato. confermati il numero dei sacramenti e riconoscimento che le decisioni del Concilio hanno validità soltanto dopo l’approvazione del papa. In tal modo il Concilio ribadiva solennemente il tradizionale ordinamento gerarchico della Chiesa con assoluta autorità del pontefice. Un nuovo strumento di controllo fu creato da Pio V con la Congregazione dell’indice, alla quale fu affidato il compito di aggiornare l’elenco dei libri proibiti. Si ebbe un generale rilancio delle grandi facoltà teologiche, delle università e delle scuole ecclesiastiche. Infine c’è da considerare la poderosa spinta missionaria che investì interi continenti fino allora rimasti al margine della evangelizzazione. Fu proprio la diffusione delle missioni nei continenti extraeuropei che parve compensare la chiesa cattolica delle perdite di quella vasta parte dell’Europa diventata protestante. Nell’attuazione dei decreti del Concilio si distinsero figure come San Carlo Borromeo e lo spagnolo Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù (1491-1566). Proveniente da una nobile famiglia spagnolo-basca, don Inigo de Onag y Loyola, intraprese la carriera militare dando prova di grande coraggio. L’esser stato ferito alle gambe in battaglia e una lunga convalescenza cambiò il corso della sua vita. La lettura di testi sacri e il clima culturale della Spagna era favorevole alla fioritura di un modo nuovo di impegno religioso che tendeva a risolversi verso forme di acceso misticismo. La vera storia di Ignazio comincia quando l’entusiasmo religioso riesce ad assimilare le esperienze dell’uomo moderno il quale, ormai trentenne, comincia a frequentare l’università a Salamanca e nel 1528 si trasferisce all’università di Parigi con un piccolo gruppo di compagni. Nel 1534 fa voto di dedicare a Dio la propria vita e nel 1539 Ignazio elabora i prìncìpi fondamentali della sua comunità, che viene riconosciuta dal Papa. Al voto di castità e di povertà si è aggiunge quello dell’obbedienza al Papa e ai suoi superiori. Nella scelta dei suoi membri la Compagnia non bada a pregiudizi sociali o razziali e il reclutamento degli adepti avviene in tutti gli strati sociali. Anziché distaccarsi dal mondo, i gesuiti mirano a inserirsi profondamente in questo mondo e il campo da loro preferito è l’educazione dei giovani. La presenza del gesuita colto ed educato è gradita nelle corti e nei palazzi signorili, come confessori di monarchi e principi e di educatori di nobili rampolli. In campo teologico le loro posizioni sono conservatrici e hanno dato un contributo fondamentale alle formulazioni dogmatiche del Concilio di Trento, data la capacità della Compagnia di suscitare ondate di energie. In questo senso si accordarono con lo spirito della Controriforma e, in grande parte, lo crearono. In definitiva la Controriforma fu un fenomeno quanto mai complesso e durevole, tale cioè da imprimere alla chiesa cattolica una fisionomia in larga misura diversa da quella dei secoli precedenti. Fu il modo in cui la chiesa operò il trapasso dal medioevo all’epoca moderna, tentando di adeguarsi e di rispondere alla sfida delle nuove idee, delle nuove istituzione, delle nuove forme religiose. |
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