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Il Pensiero filosofico e religioso
scritto inedito di: Milost Della Grazia |
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Platone | ![]() |
![]() I suoi tentativi di salvarlo avevano insospettito i capi del partito democratico, per cui nel 399 ritenne opportuno allontanarsi da Atene. Peregrinò per dodici anni, assorbendo saggezza da ogni fonte, visitando i templi di ogni religione e secondo alcuni storici si sarebbe recato anche nella Giudea, subendo l’influenza di certi profeti ebrei. Per un breve periodo si stabilì Mègara sul golfo di Egina, dove fu ospite di Euclide, poi visitò l’Egitto e per tre volte raggiunse la Magna Grecia, a Taranto dove entrò in contatto con la scuola pitagorica e nel 390 era a Siracusa alla corte del tiranno della città, Dionigi il Vecchio, che controllava tutta la Sicilia e parte dell’ Italia meridionale,dove Platone pensava di poter svolgere un ruolo di consigliere politico. Trovò un ambiente dedito solo al vizio e al godimento a base di cibo e di sesso. Riuscì a distogliere da questo ambiente il giovane Dione , cognato del tiranno e molto influente a corte, ma la cosa non piacque al vecchio Dionigi. Quando Platone durante una discussione lo definì un prepotente, il tiranno lo fece arrestare e lo imbarcò a forza su una nave dando l’ordine al capitano di andare a venderlo come schiavo. Per sua fortuna aveva molti amici che pagarono il riscatto al capitano, liberandolo. Platone nel 387°.C. ritornò ad Atene, aveva ormai quaranta anni ed era un uomo maturo, aveva perso gran parte del suo entusiasmo giovanile, ma in compenso aveva acquistato una grande obbiettività di pensiero. Ad Atene acquistò un terreno in una zona chiamata Academo, e si fece costruire un edificio che chiamò Accademia, dove trascorse il resto della sua vita, fino ad ottanta anni, insegnando ai giovani a diventare uomini e buoni cittadini. La sua scuola, ad indirizzo politico filosofico, in breve tempo divenne uno dei maggiori centri cultural della Grecia. Sulla porta fece scrivere, “All’ingresso esibire la geometria”, evidentemente pensando a Pitagora.. Dionigi il Giovane, figlio del prepotente ed arrogante tiranno di Siracusa, dopo la morte del padre, per scusarsi, mandò alla scuola ottanta talenti , qualcosa come 150.000 Euro. Platone era nato ad Atene nel 427 in una famiglia aristocratica, che aveva tra i suoi ascendenti Solone. Il suo vero nome era Aristocle e gli venne dato il soprannome Platone per la larghezza (platos) delle sue spalle. Aveva ventidue anni quando gli spartani, durante la guerra del Peloponneso, avevano raso al suolo le mura di Atene e Platone nelle sue “lettere “ racconta che il suo parente Crizia aveva preso parte al governo dei Trenta tiranni e tutti speravano che questo nuovo governo di destra ponesse fine a tutte le ingiustizie e soprusi che avevano combinato i democratici. Ma anche il governo dei Trenta tiranni, sostenuto dagli spartani, cadde e i democratici ripresero il potere. Una delle loro prime iniziative fu quella di condannare a morte Socrate. |
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