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Trilogia dell'amore
scritto inedito di: Milost Della Grazia |
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Gli argonauti e Trieste | ![]() |
Gli argonauti di Giasone alla ricerca del Vello d’Oro, a causa di una tempesta,
sbagliarono completamente rotta e si trovarono nei pressi della foce del
Timavo. Dovevano rifornirsi di cibo e di acqua ed un gruppo di loro
scese a terra in quel tratto di costa dove oggi sorge Miramare
e Barcola. La zona era coperta da una grande foresta di pini, querce ed
aceri che dalle colline degradavano dolcemente verso il mare. Il posto
era stupendo e Tergesto, uno degli argonauti, mentre gli altri erano risaliti
sulla nave, fece un bel ragionamento: a lui personalmente il Vello d’Oro
non interessava, Atene poi era una bella città, ma troppo calda,
mentre qui c’era un fresco delizioso, il bosco era pieno di ruscelletti
che scendevano dagli alti monti ancora innevati.
A casa non aveva ne moglie ne figli, per cui decise, insieme a pochi amici, di fermarsi in questo posto. Con il permesso di Giasone scese a terra e dopo qualche tempo, fondò una città: Tergeste. Nel 30 a.c. l’Istria, la Venezia Giulia, Euganea e Tridentina diventarono la decima legio romana e Tergeste uno dei tanti comuni romani di frontiera con circa ottomila abitanti. Intanto andava crescendo la potenza di Venezia e il comune di Trieste, per difendersi dalle aggressioni veneziane, chiese nel 1382 protezione ai duchi d’Austria con un atto spontaneo di deditione per cui tutta l’Istria restò dominio veneziano, mentre il comune di Trieste diventò parte integrante dei possedimenti degli Asburgo. Maria Teresa e suo figlio Giuseppe intuirono l’importanza di avere un grande porto per il loro impero e così Trieste diventò ‘porto franco” cioè porto senza dogana, attirando migliaia di mercanti e di artigiani tedeschi, austriaci, svizzeri, ebrei, serbi, croati, slavi, siciliani, greci. armeni, turchi,. boemi e slovacchi, che avevano subito intravisto la possibilità di arricchirsi. |
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