Preferisco, per il momento, rinunciare a chiarirmi il problema della fede, alla domenica vado a messa,. perché quell'atmosfera mistica fa bene al mio spirito e mi avvicina a Gesù Cristo e non mi interessa sapere se era solo un uomo o figlio di Dio, sono conscio che ha preferito morire piuttosto che rinnegare il messaggio che ci ha lasciato, leggo con grande interesse la Bibbia, anche se mi infastidiscono tutte quelle dicerie assorbite dai miti pagani, che sminuiscono la credibilità della Bibbia, verso le quali la chiesa cattolica ha sempre dimostrato una dannosa indulgenza, con il risultato che molti cristiani sono convinti che Giuseppe era un falegname, che Gesù era nato il 25 dicembre, mentre gli esperti non si sono ancora messi d'accordo sulla data , per cui continueremo a festeggiare il 25 dicembre, giorno in cui il consumismo raggiunge il massimo livello. Un tempo preparavo il presepio, la grotta con il bue e l'asinello e in un angolo di un finto deserto mettevo i tre re magi, pronti a portare doni a Gesù il 6 gennaio, poi ho scoperto che era tutto sbagliato, Gesù non è nato in una grotta, perché Giuseppe non era un povero falegname e a Betlemme aveva dei parenti in grado di ospitarlo, in nessuna parte della Bibbia si parla di un bue o dell'asinello ed i re magi non erano dei re e probabilmente erano solo due. Durante la fuga dall'Egitto Mosè, usò un guado che nel momento della bassa marea era praticamente un sentiero sabbioso e quando gli egiziani si resero conto che gli ebrei erano fuggiti, si precipitarono anche loro verso quel guado, ma la marea stava ormai salendo e Mosè da una collina potè assistere alla morte di tutti i guerrieri del faraone, annegati a causa delle loro pesanti armature. Quindi nessun intervento di Dio, per dividere le acque del Mar Rosso,.ma solo l'intelligenza e la cultura di Mosè, Gesù era un semita e non poteva essere alto e biondo, come appare nei film, probabilmente non morì un venerdì, non cadde tre volte salendo sul Calvario sotto il peso della croce, San Paolo non cadde da cavallo sulla strada di Damasco, folgorato da una visione di Gesù, perché la Bibbia non parla di un cavallo, ma solo di Paolo che cade e rimasto mezzo cieco per qualche giorno.
Mi chiedevo per quale ragione nessun dottore in scienze bibliche avesse mai cercato di sfatare tutte queste dicerie, queste miscele di equivoci e di credenze popolari, che la tradizione aveva diffuso nei secoli passati intorno a fatti e personaggi della Bibbia, poi ho letto che la chiesa fino ad certo periodo aveva vietato la lettura della Bibbia, poi ne consentì la lettura, purché aiutato da un esperto teologo, in contraddizione con il verbo di Gesù, il quale affermava che la Scrittura deve essere letta da tutti ( Giovani 5, 39, Timoteo 2, 15-17 ).
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