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Computers Trilogia dell'amore
scritto inedito di: Milost Della Grazia
L’amore per il Creatore
Nato a Trieste, vivevo per lo più nella grande villa di nonna Ottilia, la quale rispondeva sempre con grande pazienza alle mie domande, come nasce un pulcino, perché le lucciole hanno un lumino, perché mio papà era andato a vivere in America. Di una cosa non parlavamo mai, di religione, tanto che non sapevo cosa fosse e quale significato avesse  il segno della croce. Mi avevano portato  in una chiesa soltanto dopo che avevo già compiuto i due anni  per essere  battezzato, fatto di cui naturalmente non ho alcun ricordo, ma questo me lo raccontò zia Alice,  sorella di mio padre ed ho
il sospetto che il battesimo sia avvenuto solo per interessamento della  famiglia di mio padre, di origine slovena e molto religiosa. Ho conservato le pagelle  delle tre mie prime classi elementari, sulle quali c’è un “lodevole” in religione, ma non ho alcun ricordo di queste lezioni di religione,  per cui  sospetto che fosse un voto “politico” dato ai bambini di una città appena annessa al regno d’Italia. A dieci anni ci trasferimmo a Milano e dopo qualche mese le famiglie dei miei amici e compagni di scuola devono aver convinto mia madre che, avendo quasi dodici anni, era opportuno che andassi dal parroco per una preparazione alla prima comunione e cresima, tutte novità che feci con entusiasmo, perché alla fine avrei ricevuto una bicicletta. Dopo la cresima andavo regolarmente a messa tutte le domeniche, saltuariamente mi confessavo e facevo la comunione, anche perché era una buona occasione per incontrare i miei compagni, con alcuni dei quali ero diventato particolarmente amico, tanto che durante un’estate, con la scusa di perfezionare il nostro tedesco,  andammo per tre mesi da Milano a Graz, in pensione da una famiglia tedesca  e poi fino a Vienna, come si usava a quei tempi, sempre con la famosa bicicletta della cresima.
A scuola gli insegnanti avevano notato una mia predilezione per la storia e la filosofia, materie in genere non molto amate dai ragazzi, ed avevo letto il libro di  Giuseppe Ricciotti   “ Vita di Gesù Cristo”, facendomi regalare per Natale i due volumi della storia delle religioni di G. F. Moore.
A quei tempi non mi ero posto il problema se questo  predicatore ebreo-palestinese  fosse solo un uomo o il  figlio di Dio, quello che mi aveva colpito era  il fatto  che la sua predicazione avesse  scatenato  nel nostro mondo occidentale una rivoluzione che tutte le altre, compresa quella francese e quella russa, al confronto facevano ridere, perché queste avevano  provocato nell’uomo solo modifiche epidermiche e transitorie, senza scalfire le  coscienze, mentre Gesù Cristo, con le sue predicazioni, aveva dato  all’uomo il libero arbitrio, cioè  la nozione del bene e del male,  il senso del peccato e del rimorso, mettendo l’uomo di fronte alla sua coscienza , modificando radicalmente la vita della nostra società.
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