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Computers Storia degli Slavi
scritto inedito di: Milost Della Grazia
Conclusioni
La mia storia degli Slavi è finita, è solo un flash sulla vita di decine di popoli e di etnie.
La materia è così vasta e complessa che a uno storico non basterebbe  una vita per raccontarla.
Ma poi quante persone avrebbero la costanza e la capacità di leggerla ?
Slovenia, Bled, Croazia, Spalato, Sebenico, Makarska, Bosnia, Plitvice, dolce isola di Kurcola e di Brac,  mondo ancora pieno di contraddizioni e sconosciuto alla maggior parte della gente.
Pensando a quelle terre, provo una grande angoscia, perché ormai ho capito che alla mia età e con il mio passo incerto, non potrò più rivederle. Ogni nome mi ricorda qualcosa  o qualcuno, la mia infanzia, mio padre, mia madre, mia nonna, otto zii, tutti nati in Croazia, Ivica, Natalia, Marko, Ivona, ma troppo tardi ho capito che quella era la mia terra. Milano mi aveva già stordito con un lavoro che mi piaceva ed i figli erano felici di essere nati in quella grande città.
Vittorio Gassmann, durante una sua affabulazione, aveva parlato di un lieve stato di rincoglionimento che aiuta quelli della mia età ad essere sempre contenti e giulivi, ma lui se n’è andato. Anche la mia vita è passata, come un refolo di bora, ma sono ancora qui, con la mente lucida, ad annaspare in una mare di ricordi e di rimpianti e continuo a scrivere e ascoltare  le canzoni slave, che mi procurano un nodo alla gola e una grande voglia di piangere.
La dottoressa mi direbbe che sono un depresso, ma non è vero, perché queste canzoni fanno lo stesso effetto anche alla mia giovane moglie.
Poi ricordo lo stato di agitazione di quel  generale in pensione, quando lo portai in Slovenia con me per un paio di ore e ricordo pure la storia  di un  mio giovane amico milanese al quale avevano consigliato una vacanza in un delizioso paese della costa croata. Dopo la prima notte  fece  la valigia e tornò di volata in Italia. Gli antichi cartografi, parlando della penisola balcanica, se l’erano cavata con uno sbrigativo “ Hic sunt leones ”.  Ma di quali leoni  parlavano ?
Continuo a scrivere e ad ascoltare la solita musica e la mia anima slava non sa dirmi, pensando a queste cose,  se devo mettermi a ridere oppure a  piangere.
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