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Storia
degli Slavi
scritto inedito di: Milost Della Grazia |
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Sloveni | ![]() |
![]() La Bosnia e l’Erzegovina sono due regioni abitate per lo più da Croati e da Serbi, non esistendo una etnia bosniaca e questi Serbi e Croati subirono per secoli il dominio degli Ottomani, cioè dell’Islam. La Macedonia è una regione saltuariamente parte del regno dei Bulgari, parte del regno dei Serbi, recentemente repubblica indipendente, abitata dal 66. % di Macedoni, 23.1 % di Albanesi e dal 3.9 % di Turchi. Sloveni Ho già ricordato come questa tribù si fosse divisa in due spezzoni, uno preferì andare a nord nella zona di Novgorod, l’altro spezzone si diressero verso sud, fermandosi, nella seconda metà del 500 dopo Cristo, in una ampia zona che andava da Vienna all’Adriatico e dalle sorgenti della Drava al lago Balaton., imparentandosi con i Cechi, gli Slovacchi ed i Polacchi, con i quali costituì, sotto la guida del mercante franco Samo, il principato di Carantania. Era uno stato molto fragile, in continua lotta con gli Avari., per cui nel 740 si allearono con i Bavaresi, inserendosi nell’area dei Franchi. Vennero cristianizzati dai missionari di Aquileia, ma verso l’anno 815 i successori di Carlo Magno eliminarono tutta la nobiltà slovena, dividendo la Carantania tra la Baviera e i nobili del Friuli, per cui gli Sloveni diventarono un popolo di contadini, nell’orbita degli Asburgo. La loro storia è solo una serie di rivolte contro i nobili padroni. I Turchi facevano frequenti incursioni nella zona e Vienna, per difenderli, doveva mantenere un esercito di mercenari, per cui Vienna applicava nuove tasse, creando così un circolo vizioso senza soluzioni: incursioni turche > esercito > nuove tasse > rivolte. Ogni rivolta finiva con un massacro di contadini, fino a quando non giunsero tempi nuovi, grazie ai sovrani illuminati Maria Teresa e suo figlio Giuseppe II°, che avviarono l’affrancamento dei contadini dalla servitù della gleba, diedero impulso al commercio, creando Trieste porto franco, per cui la città da piccolo paese con poche migliaia di abitanti diventò la seconda città dell’impero, assorbendo manodopera tutta slovena. La tragedia di Sarajevo distrusse l’impero austriaco e politici incompetenti formarono degli stati rachitici, come la Cecoslovacchia e la Jugoslavia, stato in cui un gruppo di politicanti e di boriosi generali serbi cercarono, non ostante un feroce conflitto tra croati e serbi, di creare uno stato accentratore secondo i loro gusti ed interessi. La vita degli sloveni fu illuminata dal fermento religioso nato, con la riforma protestante, dalla mente illuminata di Primoz Trubar, per cui una tribù, priva persino di un nome tribale, poté affermare: siamo un popolo di contadini, ma la cultura è la nostra vendetta. |
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