Computers | Storia
degli Slavi
scritto inedito di: Milost Della Grazia |
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la Prussia slava |
Fu una grandiosa marcia che sì svolse tranquillamente, senza battaglie, per la quale la Prussia, cuore della Germania, per un lungo periodo fu slava e lo dimostra la toponimia: “berio” in proto-slavo vuoi dire bastone o palo e Berlino significa “posto circondato dai pali”, , Lipsia vuoI dire “città dei tigli”, perché “lipa” in proto-slavo uguale a tiglio.Graz viene da Grad, in slavo città, Brandeburgo vuol dire “foresta che protegge”, dove “bran” uguale a protezione, “bor” uguale a bosco di conifere, Pomerania indica “la costa del mare”, cioè “po more”, Lubecca come Lubìana è un nome slavo, da ‘lub” uguale a gentile e così via per decine di altre toponimie. La maggior parte delle tribù non avevano una meta prestabilita, alcune rimasero per anni nella stessa zona, altre si divisero in due monconi, di cui uno si diresse verso sud e finì nei Balcani, un altro moncone andò verso nord e finì per integrarsi con gli slavi di Novgorod. Sempre in questa prima fase, verso la fine quarto secolo, arrivarono gli Unni, i quali durante il percorso, avevano massacrato intere popolazioni, come il regno ostrogoto di Ermanarico in Ucraina. Questi Unni erano dei guerrieri sempre a cavallo, molto veloci, che aggredivano l’avversario con urla disumane, colpendolo con una lancia, dopo avergli gettato abilmente un lungo laccio che imbrigliava le sue braccia, togliendoli la possibilità di difendersi. Non avevano bisogno del fuoco, si cibavano di radici e di carne frollata sotto la loro sella. Verso la fine del V secolo una parte di loro era scesa nei Balcani, oltre la foce del Danubio, formando insieme ai proto-bulgari ed ai traci il primo regno bulgaro, riconosciuto nel 670 dall’imperatore di Bisanzio Costantino IV Pogonato. La riconquista tedesca Nella seconda fase ha inizio la riconquista da parte dei tedeschi di gran parte dei territori occupati dagli slavi, il famoso “ Drang nach Osten “. Il sistema per domarli era molto semplice, i missionari, eredi di Cirillo e Metodio, li convertivano al cristianesimo, li inglobavano nell’impero e li mettevano a lavorare nei campi come contadini. Questa fu l’epoca ottoniana che segnò una svolta decisiva nelle relazioni franco-slave. Ma non tutti gli Slavi accettarono, quelli del Baltico e dell’Elba si arroccarono nella loro religione pagana e costruirono robuste fortezze di legno per resistere dai tedeschi. I loro eredi vivono tuttora in Europa, circa 200.000 in tutto, con le loro tradizioni e con la loro lingua, il sorabo, e sono distribuiti parte in Germania, parte in Polonia e Moravia, un territorio chiamato Lusazia. La nuova grande nazione russa che stava sorgendo, si rese subito conto del ruolo che la storia le assegnava, quello di “Santa Madre di tutti gli Slavi “ e il principe di Novgorod, Alessandro Nevskij, nel 1242 sconfisse duramente nei pressi del lago Peipus i Cavalieri Teutonici, il fior fiore dell’aristocrazia guerriera tedesca |
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