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Computers Posso parlare ancora di Fascismo?
scritto inedito di: Milost Della Grazia
Quali furono gli errori di Mussolini ?
A pagina 189 del libro di Eric J.Hobbawm, “ Il Secolo Breve “, l’ autore, membro insospettabile della British e American Academy of Arts and Sciences,  parlando di Mussolini, afferma che il 10 giugno 1940, entrando in guerra contro la Francia e l’Inghilterra, era arrivato alla conclusione sbagliata  ma non irragionevole che i tedeschi  avevano ormai vinto la guerra. Cioè era ragionevole pensarlo.
A distanza di sessanta anni non sappiamo ancora dove, quando e da chi fu ucciso Mussolini e ancora più difficile sarà sapere se Churchill gli aveva veramente chiesto di entrare in guerra per averlo come moderatore di Hitler al tavolo della pace. E’ certo che  Churchill “per caso” dipingeva paesaggi a due passi dalla casa del parroco che aveva in custodia per poche ore la famosa borsa di Mussolini e aveva tutto il tempo e la possibilità di dare un’occhiata al contenuto e far sparire quello che cercava, prima che passasse nelle mani del capo partigiano Pedro, il quale non era un partigiano comunista fanatico, ma un aristocratico conte che avrebbe fatto molto volentieri un favore ad un uomo come Churchill.  Non sapremo mai se è vero che era il re a tampinare Mussolini, perché entrasse in guerra, temendo di perdere tutti i possibili vantaggi. 
Nel testo del cosiddetto “armistizio lungo”, che parlava delle clausole segrete,  l’articolo più travagliato, scritto e riscritto varie volte, fu proprio  quello sulla consegna di Mussolini agli alleati.
Mentre Roosevelt e gli americani lo volevano vivo per portarlo a Norimberga,  gli inglesi erano decisamente contrari e lo volevano morto, perché sapevano che la sua presenza a Norimberga, le sue parole, qualche documento  avrebbe potuto metterli in serio  imbarazzo. Al momento della sua cattura era presente, “per combinazione”, un agente segreto inglese, di origine italiana, che disse ai partigiani: fate alla svelta, se arrivano gli americani, ve lo portano via. 
Quando l’on.Orlando e l’on. Sonnino avevano abbandonato, offesi dal presidente americano, la Conferenza per la Pace di Parigi, la Francia e l’Inghilterra si erano divise tra loro tutte le ex colonie tedesche. Quando l’Italia chiese il protettorato sull’Etiopia, l’Inghilterra, che oltre al suo vecchio impero, aveva  ottenuto parte delle ex colonie  tedesche e il protettorato sulla  Palestina, sulla Siria e sull’Iraq, si oppose. Nel  1935  l’Italia, che non aveva dimenticato il massacro di Adua e di Barattieri, occupò l’Etiopia e l‘Inghilterra, da noi allora definita la  “ Perfida Albione”,  convinse la Società delle Nazioni, l’ONU di allora, ad applicare contro l’Italia le sanzioni, bloccando  tutte le materie prime di cui avevamo bisogno, in particolare carbone e petrolio,  buttandoci  praticamente  nelle braccia della Germania, che ci diede tutto quello di cui aveva estremo bisogno, ma iniziando una amicizia sempre più stretta con Hitler che sarà la causa di tutte le nostre disgrazie.
Mussolini non seppe o non volle scegliersi dei collaboratori validi. Quando entrò in guerra, sapeva in quali condizioni era l’esercito, ma sperava che la guerra finisse prima che gli altri se ne accorgessero.  Mi sembra impossibile che non fosse al corrente chi era Badoglio e i suoi generali, Badoglio, il Capo di Stato Maggiore dell’esercito, la figura più infame della storia italiana, l’uomo della disfatta di Caporetto, che riuscì ad insabbiare l’inchiesta che l’inchiodava alle sue gravissime  responsabilità  probabilmente solo perchè era un massone. Badoglio e i generali, se avessero avuto solo un barlume di onestà e serietà avrebbero dovuto andare da Mussolini, dare le dimissioni  e spiegargli che otto milioni di baionette andavano bene per combattere contro il Negus, ma non contro l’Inghilterra e la Francia. Questo fu il suo più grave errore e si comportò come un giocatore di poker, che tenta un bluff, non come l’uomo ammirato da tutti per quello che aveva fatto in Italia.
Poi ebbe fiducia nel suo ministro degli esteri, l’incompetente  Galeazzo Ciano, il quale, quando Mussolini ebbe la bella idea di voler “spezzare le  reni alla Grecia”, sentenziò che la nostra  sarebbe stata una semplice passeggiata fino ad Atene e che l’unico problema era quello di  trovare la benzina per gli autocarri. Da questo punto di vista il mio giudizio su Mussolini  è totalmente negativo, giustificarlo sarebbe un insulto a tutti gli eroi della Julia e delle altre divisioni massacrate dai greci sul Golico e sulla Vojussa. Grazie all’ idiota idea di conquistare la Grecia, i tedeschi dovettero modificare i loro piani, invadendo la Jugoslavia  e scendendo con le loro divisioni fino a Salonicco, prendendo i greci alle spalle. Hitler era un ex caporale e voleva fare lo stratega, ma aveva alle spalle fior di generali tipo Guderian, l’ex caporale nostrano, aveva lo stesso vizio e voleva fare lo stratega, ma aveva alle spalle una massa di imbecilli, come Ciano, Badoglio e generali definiti da Rommel  “minus quam”. A causa di questo diversivo le armate germaniche, dovettero iniziare “l’Operazione Barbarossa” con sei settimane di ritardo e si trovarono alle porte di Mosca con l’inverno già iniziato. Solo un Guderian potrebbe togliermi questo dubbio:  se la campagna contro la Russia fosse iniziata come previsto dai piani, sei settimane prima, avrebbe potuto avere un esito diverso ?  Quindi il mio giudizio su Mussolini è decisamente negativo.
Da ultimo parliamo del rapporto di Mussolini con le squadre d’azione fasciste. In ogni guerra, specie se civile, in ogni rivoluzione possiamo incontrare l’idealista, l’uomo puro che si batte per le sue idee e per queste è disposto anche a  morire, ma possiamo incontrare anche esseri spregevoli, veri  delinquenti, che approfittano della situazione per uccidere, per rubare, per stuprare. Li abbiamo incontrati nella guerra civile, sia tra i fascisti che tra i partigiani, casi tipici furono la famigerata Villa Triste di Milano, gestita da quel delinquente di Koh, i criminali della  banda di Mario Carità a Firenze, tutti delinquenti che si ritenevano fascisti perché indossavano la camicia nera.  Sono noti  gli orrori del triangolo della morte in Emilia e le malghe di Porzus in Friuli, opere di partigiani criminali. Sono tutti casi limite, che non si potevano eliminare nel clima eversivo in cui erano germogliati. Ho sempre pensato che una cosa era Mussolini ed una altra cosa il fascismo.
Mussolini ha usato il fascismo per arrivare al potere e il  fascismo ha usato Mussolini per la sua carismatica capacità di parlare e ottenere il consenso della folla, oltre alla sua indubbia capacità organizzativa, per cui in dieci anni fece in Italia  quello che altri non furono in grado di fare in cinquanta.  Non c’è dubbio che i vari gerarchi  abbiano fatto i ras, ma  Mussolini non aveva ancora il potere  per bloccarli. Iniziò il suo lavoro  promettendo al paese legalità e fece quello che poteva  per mantenerla. Mi chiedo come si sarebbe comportato se avesse potuto lavorare in pace, senza il delitto Matteotti  che sconvolse il paese e senza che il deputato repubblicano Chiesa, senza prove e per pura demagogia lo accusasse di complicità nel delitto. Governare democraticamente un paese è molto difficile, perché spesso la minoranza  spreca tutte le sue energie non per un comune benessere, ma solo per cercare di dimostrare che tutto quello che fa la  maggioranza è sempre e comunque sbagliato. Questa è la tipica  democrazia di carta e di parole inutili.
Se quelli dell’Aventino fossero rimasti in aula a parlare tranquillamente, tutti insieme a cercare la verità, Mussolini avrebbe potuto reagire diversamente con quegli squadristi esaltati che volevano ucciderlo e probabilmente non saremmo arrivati mai ad un regime fascista.
Lo so che la  politica dei “se” è inutile, ma se fosse veramente vero ?
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