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Posso
parlare ancora di Fascismo?
scritto inedito di: Milost Della Grazia |
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l'ideologia fascista | ![]() |
Ritengo che dal mio scritto risulti evidente perché
in Italia l’ideologia fascista trovò l’humus ideale per germogliare
e svilupparsi. La sintetica carrellata sul ventennio serve a chiarire perché
Mussolini mantenne questo consenso fino all’inizio della seconda guerra
mondiale. Non fu certamente un miracolo, come scrisse qualche giornalista
straniero che ricordava un’ Italia stracciona, produttrice di emigranti
e di mano d’opera a basso costo, ma l’opera di un self made man, di Benito
Mussolini, figlio di un fabbro, uomo ambizioso e pragmatico. Sul suo giornale,
il Popolo d’Italia, aveva scritto che il fascista, a secondo delle
circostanze di tempo, di luogo e d’ambiente, poteva essere conservatore,
progressista, reazionario o rivoluzionario e che la porta del partito era
aperta a tutti gli scontenti d’ Italia, che in quel periodo erano
numerosi, soprattutto tra i reduci di guerra, che erano quelli che
avevano sofferto di più ed erano delusi per le promesse non
mantenute. Mussolini con il suo fascino carismatico riuscì
a farne un partito, ridando a loro quella dignità un tempo conquistata
nelle trincee del Carso.
![]() Scusatemi la divagazione, ma mi viene in mente Aristotele che è d’accordo con Omero sull’arte del governare: la forma di governo ideale sarebbe quella di dare tutto il potere nelle mani dell’uomo migliore perché il comando di molti è nocivo. Naturalmente Omero non spiegava come si poteva trovare l’uomo migliore. Qual’era l’altra faccia della medaglia ? Un governo senza polso che non sapeva governare, un partito socialista massimalista che, invece di democratizzarsi come avrebbe voluto Giolitti, continuava a scindersi in partitini socialisti e comunisti che litigavano tra di loro in attesa di una ipotetica rivoluzione che avrebbe portato l’Italia all’immancabile vittoria finale del proletariato, una errata politica sindacale, con scioperi continui e minacce di ostruzionismo nelle fabbriche che spaventava e danneggiava gli industriali, cortei di proletari con bandiere rosse che spaventavano la borghesia, lanci di bombe come al teatro Diana di Milano, capilega comunisti che terrorizzavano gli agrari, uccidendo ogni tanto qualche contadino che non obbediva ai loro ordini e lavorava durante gli scioperi, ma soprattutto l’opposizione parlamentare si comportò in modo irresponsabile quando un imbecille uccise Giacomo Matteotti. Invece di urlare e lanciare accuse irrazionali a Mussolini, l’opposizione avrebbe dovuto discutere con il governo, cercando la verità. Invece, quando si resero conto che il loro gioco non funzionava, con un atteggiamento estremamente infantile trovarono più comodo andarsene dall’aula, lasciando carta bianca a Mussolini di fare quello che voleva |
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