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Posso
parlare ancora di Fascismo?
scritto inedito di: Milost Della Grazia |
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Prologo | ![]() |
![]() Perché questa mia sintetica biografia ? Queste quattro righe potrebbero essermi utili per raccontarvi in ordine cronologico i miei primi ventisei anni di vita, trascorsi in modo perfettamente parallelo con il regime fascista. Mio padre era un ufficiale della marina austro-ungarica, uomo culturalmente mitteleuropeo, decorato più volte dall’imperatore. Alla fine della prima guerra mondiale il suo mondo era andato in frantumi e preferì andare in esilio negli Stati Uniti, lasciandomi un unico insegnamento, ein Mann ein Wort, un uomo una parola. La figura di Benito Mussolini mi attrasse fin dall’inizio, forse sentivo la mancanza di un padre e gli rimasi fedele fino all’ultimo. Dopo la guerra mi ricordai le sue ultime parole, affido l’Italia al partito socialista e per questa ragione, una volta laureato, mi iscrissi al PSI, che nel ‘52 era in mano a De Martino, a Lombardi e a Giovanni Mosca. Mi inserirono in un gruppo che studiava la riforma ospedaliera e collaborai con il ministro della sanità Mariotti. Nel ’72 fui candidato per il PSI al senato, ma quando Bettino Craxi divenne segretario del partito, abbandonai la politica per dedicarmi alla mia professione di primario urologo a Melegnano . Raggiunta una certa età, mi hanno regalato un computer e l’amico ha cominciato ad inserire in Internet i ricordi della mia guerra, dei miei viaggi e i miei racconti storici medievali, che hanno trovato un discreto numero di lettori. Stimolato dalle polemiche suscitate dalla pubblicazione dei volumi di Renzo De Felice sulla vita di Mussolini, mi sono reso conto che ero vissuto nel ventennio della dittatura fascista, condizione secondo Tucidide di grande privilegio per raccontare come erano quegli anni, per alcuni ruggenti, per altri da dimenticare. Mi sono riletto l’ottima storia del fascismo di Angelo Tasca e qualche pagina della Storia della Storiografia di Benedetto Croce, il quale, in un punto, afferma che la storia è sempre contemporanea e attuale e la passione, la partecipazione ed il coinvolgimento sono i necessari ingredienti di ogni analisi storica. Queste parole mi hanno confortato e convinto che, anche a distanza di anni, potevo chiedermi perchè Mussolini aveva trovato in Italia il terreno adatto per sviluppare una ideologia che ebbe il consenso della stragrande maggioranza degli italiani, quali sono stati gli errori che ha commesso e senza la guerra il fascismo sarebbe continuato ? Lo so che De Felice ha già scritto otto massicci volumi su questi problemi, ma io scrivo per il mio microcosmo di lettori che non affronteranno mai De Felice e neppure Angelo Tasca e penso che l’argomento susciterà interesse. Ormai è chiaro che questo paese non vuole fare i conti con il suo passato, con la conseguenza che numerose pagine della sua storia sono ancora bianche. Non sono così scettico, come Rousseau, da definire la storia l’arte di scegliere tra le menzogne quella che assomiglia di più alla verità, ma non sono neppure così assiduo studioso di Benedetto Croce da pensare che la storia dovrebbe essere per l’uomo la sola vera filosofia della vita. Sono soltanto una persona alla quale piace scrivere la storia, che anche a mio livello può aiutare i giovani, o chi mi legge, a diventare quella materia prima che, come diceva Indro Montanelli, manca nel nostro paese, il vero cittadino, consapevole dei suoi diritti, ma soprattutto dei suoi doveri.. Scusatemi, ma allora, posso scrivere qualcosa sul fascismo ? |
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