..
Computers Dalla Viribus Unitis a Capo Matapan
scritto inedito di: Milost Della Grazia
La Viribus Unitis e i Mas
L’impero austro-ungarico aveva tre porti, Trieste, Pola e Fiume. Nel 1815, dopo la Restaurazione, anche Venezia fu annessa all’Austria, ma l’imperatore Francesco non aveva alcun interesse per la marina da guerra e neppure Tegethoff, il vincitore della battaglia di Lissa ( 20 luglio 1866) convinse il governo austriaco ad aumentare la flotta. Soltanto nel 1884-85,  per volere di  Sterneck, nuovo comandante, furono varate alcune navi da guerra. Mio nonno, ufficiale della marina austro-ungarica,  mi raccontava di aver fatto il giro del mondo su una nave di legno ancora a vela. 
Il 24 giugno del 1911, alla presenza dell’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono, fu varata una corazzata che l’ imperatore aveva proposto di chiamare Viribus Unitis, perché pensava che solo con l’aiuto di tutti si poteva salvare l’impero austro-ungarico. Nel giugno del 1914 l’arciduca Francesco Ferdinando saliva a bordo della corazzata al largo di Miramare per prendere parte alle  grandi manovre dell’ esercito e della marina, ma il 2 luglio la nave  riportava a Trieste la sua salma. Mio padre, anche lui tenente di vascello della marina austro-.ungarica, accompagnò la salma fino a Vienna e la Viribus Unitis  si rintanò nella base militare di Pola.
 L’ uso di Mas per affondare navi da guerra era una specialità a quei tempi prettamente italiana. Costanzo Ciano nel 1917 aveva attaccato  con i Mas  la base austriaca di idrovolanti di Parenzo in Istria e  il 16 novembre 1917, sempre con i Mas, aveva attaccato con i siluri le vecchie corazzate Wien e Budapest, che stavano bombardando la costa di Jesolo, costringendole alla fuga. 
Il 14 maggio del 1918 l’ufficiale di marina  Pellegrini, con un natante lanciasiluri aveva forzato la base austriaca di Pola. Nella notte dell’11 febbraio del 1918 Costanzo Ciano, con a bordo Gabriele D’Annunzio, erano penetrati con dei Mas nella baia di Buccari nei pressi di Fiume, affondando un piroscafo austriaco e lanciando tre bottiglie contenenti messaggi di scherno, scritti dal poeta, per il quale la guerra non era la dura vita di trincea dei fanti, ma avventura e spettacolo, qualcosa di stimolante e di afrodisiaco, come il volo su Vienna con lancio di foglietti tricolori. 
Visitatori dal 22 aprile 2004
AdCComputers
webmaster@melegnano.net