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Computers Dalla Viribus Unitis a Capo Matapan
scritto inedito di: Milost Della Grazia
Il “suicidio”
Dopo l’8 settembre ’43 ero finito in un lager in Svevia, nei pressi di Ulma, aderendo alla. RSI. Eravamo all’oscuro dello sbarco alleato del 6 giugno ‘44 in Normandia e dell’attentato a Hitler del 20 luglio. Nella notte  sentivamo il rumore delle fortezze volanti che  bombardavano  Stoccarda. Ma qualcosa era cambiato nel nostro addestramento, perchè all’alba, invece dei soliti finti assalti ad un fortino, da qualche giorno ci portavano a scavare profonde e lunghe buche verso la Francia. Poi compresi  che erano trincee. Verso le dieci del 21 luglio 1944, mentre stavo scavando, sentì il rumore di una macchina che si stava avvicinando. Uscito dalla buca, a pochi metri da me passò una grossa macchina militare scoperta, con due autisti e sul sedile posteriore riconobbi dal bavero rosso e dal cappello, tre generali, Quello seduto in mezzo aveva il bastone di Feldmaresciallo.  Chiesi al caporale tedesco che ci sorvegliava, chi erano e lui, piuttosto titubante, mi rispose che quello in mezzo era Erwin Rommel. Lo stavano portando in una tranquilla radura  della sua Svevia,  perché, per ordine di Hitler, doveva  suicidarsi. La località, il giorno e l’ora corrispondono con quello che poi scrisse  la storia. Poteva scegliere tra il suicidio con funerale solenne e  con nessun  problema per la moglie e il figlio, oppure il processo, la degradazione e la fucilazione. Era l’ultimo favore di  Hitler  al suo pupillo, che faceva parte dei congiurati che volevano ucciderlo. Sono stato l’ultima persona  a vedere vivo Erwin Rommel, idolo dei soldati tedeschi ed italiani, rispettato ed ammirato dalle  stesso Churchill e dagli inglesi. 
Ora Rommel riposa nel cimitero di Herrlingen e sulla tomba c’è solo una croce con le date 1891-1944. 
Suo figlio Manfred, sindaco di Stoccarda, è salito sul monte Matajur,  che s’incontra sulla destra andando da Cividale a Caporetto, per vedere dove suo padre nel 1917, capitano dell’esercito germanico, aveva  catturato 150 ufficiali e 9000 alpini, ricevendo un alta decorazione. Responsabile della zona era Badoglio, ma questa storia sarà l’argomento del mio prossimo racconto.
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