Morto
Italo Balbo, fu nominato suo successore Rodolfo Graziani, noto come
il Leone di Neghelli per le sue battaglie in Africa Orientale, ma
che a sessanta anni era più adatto ad andare in pensione che ad
assumere il comando di una armata, infatti , appena arrivato in Libia,
rimandò l’offensiva a settembre. Gli inglesi non stettero
con le mani in mano, ma si organizzarono subito, dirottando in Egitto
carri armati, truppe indiane, australiane e neozelandesi, creando pertanto
un’armata potente e combattiva che iniziò subito una insidiosa
azione di logoramento nei confronti degli italiani, con rapide avanzate
e ritirate. Mussolini voleva emulare Hitler e aveva fissato per il
28 ottobre’40 l’inizio di una assurda aggressione alla Grecia, che secondo
Ciano
doveva essere una scampagnata di tre giorni fino ad Atene, con l’unica
preoccupazione di non aver sufficiente benzina per gli autocarri che trasportavano
le nostre truppe. Stizzito per l’indolenza di Graziani, l’obbligò
a prendere l’iniziativa e il “ Leone di Neghelli “il 16 settembre
riuscì ad occupare Sidi el Barrani, località a 50 chilometri
dalla frontiera, senza incontrare molta resistenza. Gli inglesi persero
cinquanta soldati, noi novantadue, più duemila feriti.
Il 19 ottobre era arrivato a Roma il generale tedesco Wilhelm von
Thoma, esperto di mezzi corazzati, per offrire un contributo tedesco in
Africa, ma lo Stato Maggiore declinò l’offerta. |