In
Africa nel 1940 la situazione era decisamente favorevole alle forze italiane,
oltre 220.000 uomini, 194 carri armati leggeri, 1600 cannoni, 1000 autocarri
315 aerei, mentre gli inglesi avevano solo 40.000 soldati ma con carri
armati più moderni. L’Inghilterra era bombardata giorno e
notte e sulle spiagge della Normandia, un’Armata tedesca era in attesa
del momento propizio per invadere l’Inghilterra, per cui questo
era il momento migliore per iniziare una offensiva contro le truppe
inglesi in Egitto. Italo Balbo, il grande trasvolatore dell’Atlantico,
ammirato in tutta l’America, aggressivo di carattere e un po’ guascone,
ma dotato di un coraggio eccezionale, era stato nominato da Mussolini governatore
della Libia e avrebbero sicuramente occupato tutto l’Egitto, anche
perché l’esercito egiziano era favorevole alle truppe dell’Asse
e la popolazione stava preparando le bandiere da esporre
quando le truppe dell’ Asse fossero arrivate al Cairo.
Italo Balbo era il più giovane e il più dinamico
dei nostri generali e nel giugno ’40 aveva ripetutamente chiesto di poter
sferrare una offensiva verso il Canale di Suez, con buone possibilità
di sconfiggere gli inglesi, che in quei momenti erano più deboli
di noi sia come soldati che come carri armati. Badoglio, capo
di Stato Maggiore, aveva ordinato di aspettare fino al 15 luglio, mentre
attaccando di sorpresa, con la tecnica poi usata da Rommel, con ogni
probabilità Italo Balbo sarebbe arrivato ad Alessandria in pochi
giorni , bloccando sia la base navale di Alessandria, sia il Canale di
Suez. Il generale Badoglio aveva rifiutato l’aiuto dei
tedeschi, disposti a trasferire in Sicilia dei paracadutisti per
toglierci dal fianco quella spina che era l’isola di Malta.La Home Fleet,
con la sola base di Gibilterra, non sarebbe stata in grado di distruggere
metà della nostra flotta a Taranto, non avrebbe bombardato Genova
e non ci avrebbe umiliati a Capo Matapan. Italo Balbo, ottimo pilota, aveva
l’abitudine di esplorare il deserto con continue ricognizioni aeree per
preparare l’attacco, come faceva Rommel. Purtroppo la sera del
28 giugno ’40, rientrando senza preavviso da uno di questi voli, veniva
abbattuto dalla nostra contraerea. |