Il credere
in Dio non nocque a nessuno mai,
agli individui di robusto animo
non toglie nulla,
ai deboli è sollievo e appoggio
Vittorio Alfieri |
Dopo
aver consultata la vasta bibliografia sull’argomento cercherò di
sintetizzare le conclusioni alle quali sono finora arrivati gli scienziati
sul tema: perché l’homo erectus, nella sua lenta evoluzione
verso l’homo sapiens sapiens, è diventato anche homo religiosus?
Ritengo troppo semplice sostenere che la sua religiosità ebbe inizio
il giorno in cui, dopo aver assistito ad un fenomeno naturale qualunque,
come una eclisse solare, cominciò a percepire nella sua mente qualcosa
di soprannaturale. E’vero che Abramo sentì dentro di se la voce
di Dio ( Genesi 17, 9 ), ma eravamo nel duemila avanti Cristo ed Abramo
era il più grande dei patriarchi di quei tempi, mentre l’homo erectus
doveva aspettare ancora un milione di anni prima di diventare almeno un
homo sapiens. Discutere se il primate, dal quale derivò l’ominide,
avesse o meno un’anima, mentre invece l’ominide, dal quale derivò
l’homo erectus, senza dubbio l’aveva, è un discorso da lasciar ai
teologi oppure ai cultori di antropologia culturale. Questa scienza,
nata molti anni or sono, ha proposto, attraverso lo studio di diversi autori,
solo delle ipotesi, con risultati ben diversi da quelle certezze
che oggi, in una società telematica, si possono ottenere integrando
i dati provenienti da scienze più specifiche, come la paleontologia,
che studia gli animali vissuti in epoche anteriori alla presente e che
si rivelano a noi per mezzo dei fossili, l’antropologia, che studia il
mammifero uomo dal punto di vista morfologico, fisiologico e psicologico,
l’etologia, che studia il comportamento dei mammiferi, l’etnologia, con
lo studio comparativo delle diverse culture umane, l’ecologia, che
studia i rapporti dell’uomo con l’ambiente, in particolare l’influenza
che può esercitare un microcosmo su di un essere che nasce e si
sviluppa in un particolare ambito e da ultimo la neuroteologia, la quale
indaga sulla spiritualità e religiosità dell’uomo.
Pertanto affronterò il problema ab ovo,
specificando chi era questo mammifero dell’ordine dei primati, che si trasformò
in ominide, per quale ragione un giorno decise di camminare su due zampe,
diventando nel corso di milioni di anni un homo abilis, homo
erectus, homo sapiens e in fine homo sapiens sapiens, cercando di
capire se la sua nascita sia dovuta al caso, una specie di
infortunio della natura, oppure sia stata qualcosa di predeterminato. Ma
dove è nato l’uomo ? Racconto molto concisamente un mio viaggio
in Tanzania, per visitare la Gola di Olduvai e la zona di Laetoli
della Greaat Rift Valley. Conoscevo gran parte dell’Africa, ma quel
viaggio è stato qualcosa di diverso, per l’incomparabile atmosfera
del Serengheti e per il ricordo che avevo di Hemingway, che
amava questa immensa pianura. Quando lavoravo al Codivilla di Cortina lo
incontravo spesso dal giornalaio in piazza ed era l’epoca in cui
divoravo i suoi libri che parlavano delle verdi colline d’Africa, delle
nevi del Kilimangjaro e del Serengheti, dove forse lui ha passato le ore
più serene della sua vita. |