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Guardare avanti ?
scritto inedito di: Milost Della Grazia
Mussolini, finì tra le braccia di Hitler spinto dalla Francia e dall’Inghilterra , sbagliò ad entrare in una guerra, che molti consideravano ormai vinta e lo fece con il consenso della maggioranza del popolo italiano. Non fu lui ad inventare il fascismo, al quale avevano aderito molti uomini onesti ed integri,  ma anche uomini fanatici e violenti, ma fu il fascismo ad usare Mussolini,  per accattivarsi, grazie al suo fascino carismatico, il consenso delle masse. Con il filosofo Giovanni Gentile tentò di modificare la mentalità degli italiani, soprattutto insegnando loro ad amare ed essere fieri della loro patria.  Quando fondò la RSI riuscì a salvare milioni di lavoratori, che Hitler voleva trasferire nei campi di lavoro in Germania. Cercò, fino alla fine, di dare ordine e dignità al suo paese, creando  un regolare esercito non politicizzato, del quale la divisione Monterosa era la parte fondamentale.  Antonio Spinosa nel suo libro “Mussolini il fascino di un dittatore” afferma che il tribunale della storia ha già condannato Mussolini e che nessuno potrà tentare un processo di riabilitazione. Ma di quale storia  parla  Spinosa, di quella che ancor oggi chiama “repubblichini” i ragazzi della Monterosa,  morti  combattendo sulla Linea Gotica o di quella  storia che tenta di associare  il nome di Mussolini a quella che fu la feccia ormai incontrollabile  di un fascismo in via di disfacimento, con le varie bande criminali tipo Banda Carità o Banda Koch, Brigate nere, Legione Muti, le quali con il loro criminale atteggiamento  furono molto utili  a coloro che fecero di tutto  per criminalizzare la RSI con il preciso scopo di  enfatizzare al massimo la Resistenza.  Sono sicuro che anche Manrico Ducceschi, il famoso ed onesto capo partigiano della  XI  Zona, Pippo per la storia,  non avrebbe accettato questo atteggiamento disonesto e sleale da parte del solito politico comunista.  Ancora oggi in Italia, per insultare qualcuno basta dargli del fascista o del comunista, ancora oggi, a  56 anni dalla fine della guerra ……………
Subito dopo la guerra divenni amico di Eraldo Gastone, chiamato Ciro, già  comandante di una brigata Garibaldi in Val d’Ossola.   Abbiamo parlato a lungo della guerra civile, dei nostri ricordi di guerra, ma nessun odio traspariva dalle nostre parole, ma solo reciproca stima.  A cinquantasei anni dalla fine della guerra, i morti della Monterosa,  per lo stato italiano, per le madri,  per le vedove, per gli orfani che hanno perso un figlio, il marito o il padre, quelli non sono mai morti o peggio, non sono mai esistiti.  I criminali di  Porzus sono stati graziati da Pertini, gli altri non so da chi.  In Francia, in Spagna i morti franchisti e comunisti riposano in pace nello stesso cimitero. In Italia esistono ancora i fascisti e gli antifascisti, i comunisti e gli anticomunisti, il paese si è frantumato  in una miriade di correnti di ex,  di post e  di  neo,  tutti con finissimi “distinguo”, la loro è diventata una professione, con stipendio e pensione, professione che rende di  più che essere medico o idraulico, anche se non sanno fare altro.  Come nei vecchi  paltò rivoltati, quello che prima era di destra è diventato di sinistra e viceversa.  Come dice Montanelli, l’Italia è un paese che cerca di andare avanti,  però sempre con la testa  rivoltata indietro e prima o poi andrà a sbattere con la  faccia contro un palo. A 56 anni dalla fin della guerra non sarebbe ora di piantarla ?
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