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Bascapè
I Personaggi |
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Il
personaggio più famoso, è il famoso Carlo
Bascapè cui è dedicata una lapide posta sul
campanile :
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DON
IPPOLITO BASCAPE'
Nasce verso il 1650 probabilmente a Milano, figlio di Sinodoro Bascapè e di Donna Ha un fratello, Branda Giuseppe, e una sorella, Maria Ortensia, ambedue religiosi, uno Gesuita nel convento di San Fedele a Milano e l'altra Benedettina nel convento di San Martino del Leano a Pavia. E padre Sinodoro, Giureconsulto Dottore del Collegio della Città di Milano e parente del cudatario di Bascapè, il Conte palatino Cristoforo, abitava a Milano in Porta Orientale (oggi Corso _Monforte Parrocchia di San Babila. Il 26 Aprile 1680 don Ippolito è nominato, dai suoi parenti (che a quei tempi come áIatari ne avevano il diritto), Arciprete di Bascapè succedendo ad un altro Bascapè, Don Luigi morto il 15 Gennaio dello stesso anno. Don Ippolito incomincia ad esercitare il suo ministero in Bascapè la terza domenica di Maggio dello stesso anno. In quei tempi Bascapè era Diocesi di Pavia ma dipendeva territorialmente dalla Pieve di San Giuliano, Ducato di Milano. Di don Ippolito conosciamo bene il periodo della sua vita dal 1680 al 1729, anno della sua morte Nulla conosciamo dei primi trent'anni tranne che ha compiuto gli studi religiosi a e che ottenne l'addottorato in Sacra Teologia il 26 Aprile 1674. L'ultimo suo scritto pervenutoci è del 3 Settembre 1729. La data della sua morte non è conosciuta. Il periodo della sua Arcipretura è minuziosamente descritto negli "Annali" gelosamente custoditi nell'Archivio Parrocchiale. Sugli "Annali" sono descritte: le festività solenni che si celebravano in parrocchia; o le opere eseguite per la chiesa e le relative spese; l'inventario dei beni della chiesa (arredi sacri); l'inventario dei beni della parrocchia (case, terreni, livelli). Don Ippolito, da quando diventa arciprete di Bascapè, impegna tutta la sua disponibilità economica e buona parte della disponibilità economica di suo zio Gerolamo, religioso Filippino (Compagnia di San Filippo Neri) che vive in Napoli, per l'abbellimento della chiesa arcipreturale San Michele Arcangelo in Bascapè e delle altre chiese della parrocchia Beccalzù, Casa Deo e l'Oratorio di San Rocco da tempo scomparso). Alla sua morte lascia in eredità alle istituzioni da lui fondate o da lui rinnovate tutti i suoi beni patrimoniali rimasti. Le sue ultime disposizioni testamentarie sono state dettate il 23 Dicembre 1724 e rogate dal notaio Gaspare Antonio Sornazzo di Milano. Il testamento è stato poi aggiornato per due volte la prima, il 18 Ottobre 1727 (dopo la morte del fratello Padre Branda Giuseppe) rogato dal notaio Giuseppe Tobia Panizza di Melegnano, la seconda, il 29 Gennaio 1729 dopo la morte della sorella Donna Maria Ortensia) e rogato dal notaio Paolo Quintilio Merini di Milano. Nel testamento dispone anche che il suo corpo sia seppellito nella tomba che è in chiesa "Sacerdotibus". Per rendersi conto dell'elevato senso morale e religioso di don Ippolito basta leggere la Sua disposizione testamentaria riguardante la nomina del suo successione alla guida della nostra parrocchia. E' rivolta ai suoi parenti feudatari di Bascapè, che avevano ancora titolo |
tel. 02 9837517 Melegnano Via Castellini, 27 |