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Il mercato del giovedì
Il mercato del giovedì, il più antico in Melegnano, è stato caratterizzato da vari interventi legislativi. Ecco i principali:
10 novembre 1385.Lettera di Gian Galeazzo Visconti che concede esenzioni ed immunità riguardanti il fodro (il diritto che avevano i pubblici ufficiali in viaggio di esigere dalle popolazioni il foraggio per i cavalli), le taglie (le imposte straordinarie ed arbitrarie che un signore esigeva dai propri sudditi in caso di bisogno), i prestiti forzati, le obbligazioni e gli oneri. Ma non si accenna al mercato del giovedì.
2 novembre 1412. Lettera di immunità del duca Filippo Maria Visconti per la riconferma delle immunità e delle esenzioni precedenti. Dello stes-so anno 1412 è una disposizione governativa viscontea che emana un decreto perché il responsabile del dazio di Melegnano abbia la facoltà di agire contro gli evasori, e ciò in giorno feriale e giuridico, purché non sia giorno di mercato: è questa la prima menzione storica dell’esistenza del mercato al giovedì.
22 febbraio 1441. Filippo Maria Visconti riconferma il mercato del gio-vedì ed ordina che coloro che si portano al mercato godano gli stessi be-nefici, abbiano le stesse prerogative che già erano stati concessi ad altri paesi.
novembre 1463 (il giorno non è specificato). Lettera di Bianca Maria Visconti che riconferma i privilegi concessi precedentemente dagli altri signori viscontei. Inoltre Bianca Maria concede l’esenzione dell’imposta che stava sulla raccolta dell’uva detta “imbottatura” o anche imposta sul mosto.
4 aprile 1555.Filippo II, re d’Italia e prossimo imperatore di gran parte d’Europa, riconferma a Gian Giacomo Medici, marchese di Melegnano, la facoltà concessa antecedentemente, di esercitare il mercato al giovedì: un mercato libero, con tutte le licenze, privilegi, prerogative, immunità ed esenzioni.
11 marzo 1556. Ancora Filippo II dà la riconferma del mercato, aggiun-gendo che il Senato milanese non ha avuto nulla in contrario.
16 gennaio 1657. Disposizione emanata dal presidente e dei questori delle Regioni Ducali Entrate Straordinarie Spagnole per regolare la normativa di affitto del dazio, della stadera, del lino, della seta e di altre merci.
31 agosto 1715.Sono riconfermate dal governo austriaco le concessioni dei privilegi per il mercato del giovedì a Carlo Antonio Medici, marchese di Melegnano.
5 ottobre 1803. Editto emanato dal presidente delle Regie Entrate Ordinarie dello Stato di Milano per la disciplina del mercato, con, riferimenti ad un precedente decreto del 26 agosto 1681.
12 maggio 1835. Il governo austriaco si tiene il diritto di riscuotere la tassa del plateatico. Una domanda inoltrata dall’Amministrazione comunale per ottenere la restituzione di tale diritto è respinta.
12 novembre 1835. L’imperiale regia Intendenza di Finanza austriaca decide di concedere in affitto la riscossione delle tasse sulla doganetta, pesa, misura, plateatico e sulla brenta.
Inizio 1860. L’Amministrazione comunale ottiene il diritto di riscossio-ne del plateatico
14 marzo 1930. Sedici fruttivendoli sporgono denuncia contro ambulanti abusivi in ogni giorno di settimana specie la domenica.
28 aprile 1930.I calzolai chiedono l’allontanamento domenicale dalla piazza dei calzolai ambulanti: sia riservato loro solo il giovedì.
1930/1931. A diverse riprese si muovono contro il nascere del mercato domenicale e contro gli “abusi” degli ambulanti Felice Barbieri, Carlo Cambieri, Emilio Olivari, Carlo Papetti, Camillo Lorenzetti, Amedeo Lodigiani, Marino Grignani, Carlo Oldani, Francesco Bellocchio, Battista Bonvini, Dante Codazzi, Gerolamo Curti, Celeste Fornaroli, Pietro Morosini. Si muovono anche i venditori e aggiustatori di biciclette: Angelo Caldara, Enrico Fami, Rosa Maestri vedova Sala, Carlo Massironi, Leopoldo Massironi, Adolfo Oriani, Giovanni Raineri, Mario Sala, Carlo Zanicotti.
Sorgeva la questione del mercato fisso legittimato anche alla domenica, dopo diversi anni di abusivismo.

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