airone cenerino
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.A cinque
anni dell'avvio del progetto si è constatata un discreto rinnovo
spontaneo e un consolidamento della struttura forestale con un incremento
notevole della fauna tipica, in particolare dell'avifauna. Nell'oasi di
"Montorfano" le presenze più importanti sono il Gabbiano comune e
la gallinella d'acqua. Tuttavia, anche la presenza di Nitticore e Garzette
svernati nella nostra provincia rappresenta un evento sempre meno eccezionale.
In primavera il bosco viene invaso dalla rumorosa presenza di alcune centinaia
di Aironi che giungono dall'Africa per nidificare. La loro presenza non
può passare inosservata e anche l'avvistamento di numerose altre
specie di uccelli legate agli ambienti umidi non è infrequente. Tuttavia,
la maggior parte delle specie animali presenti nella riserva naturale, ben
di rado si possono avvistare e lasciano solo timidi indizi della loro presenza.
Sono state identificate tre fasce nelle quali sono state piantate specie
differenti: fascia di ripa: Populus nigra, Populus alba, Almus glutinosa,
Salix alba, Salix triandra, Salix cinerea, Salix purpure… fascia soggetta
a periodoche esondazioni: Quercus robur, Carpinus betulus,Prunus avium,
Corylus avellana, Malus sylvestris, Viburnum opulus, Crataegus oxyacantha,
Evonimus europaeus, Cornus sanguinea, Sambucus nigra, Rhamnus catharticus,
Frangula alnus, ecc…oltre a diverse specie della zona ripariale. Fascia
non soggetta a periodiche esondazioni: Fraxinus ornus, Acer campestre, Rosa
canina, Prunus spinosa, Cornus mas, Viburnum lantana. L'intervento promosso
dal comune di Melegnano e dal Parco Agricolo Sud Milano si propone di recuperare
la naturalità del corso d'acqua, in un tratto di confluenza della
Vettabbia con il Lambro, attraverso interventi di riforestazione incentivando,
nel contempo, la fruizione dell'area. Il restauro dell'ambiente ripariale
della pianura padana prevede la riqualificazione dei due corsi d'acqua sia
per gli aspetti della qualità idrica che quelli degli ambiti fluviali
naturali e agricoli. Tutta la zona prima del '92 era fortemente degradata
dalla presenza di materiale inerte ed era priva quasi totalmente di vegetazione.
Il piano di ripristino iniziato nel '93 prevede la graduale riforestazione
per consentire il reinsediamento delle associazioni caratteristiche per
queste aree. Il progetto ribalta la concezione, assai diffusa nel campo
dell'ingegneria idraulica, di irreggimentare i corsi d'acqua in sponde geometriche
rigide e propone un diverso rapporto tra città e acque mediante il
recupero della naturalità del fiume, restituendo alle rive le proprie
caratteristiche ambientali. E' stato allestito un "sentiero natura" ciclopedonale,
che attraversa tutta l'area ed è attrezzato con bacheche didattiche
in legno ed altri sussidi. |