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Postale Mantovana altrimenti
detta Romana (da
Milano sino al confine con la provincia di Lodi) (Lodi sotto l'impero austriaco
era provincia)
Comincia alla Porta Romana di
Milano, passa per San Giuliano, San Donato, Melegnano e termina al confine
con la provincia di Lodi, all'Olmetto dopo Melegnano. Attraversa con ponti
di cotto due volte il Redefosso, la roggia Vetabbia ed il fiume Lambro
nell'interno di Melegnano. Serve al trasporto delle merci che provengono
dal mantovano, dalla romagna e dal modenese, come pure dal piacentino e
dal parmigiano; è lunga metri 17.73, è larga metri 10,7,
ha conformazione del profilo traversale ad arco di corda metri 9 sino alla
Rampina quindi di metri 8,3 e di saetta variabile da metri 0,2 a metri
0,25. La fiancheggiano 3201 pioli. Il canone annuo di manutenzione è
di Lire 40.835,5. La si mantiene con 7.350,8 metri cubici di sabbia e 250,85
di ghiaia.
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STRADA
ROMANA
Chi s'avvia da Milano a Lodi, piglia
la strada romana, e fa cammino in mezzo a prati e campi ubertosissimi,
singolarmente per la copia delle acque che vi decorrono dal redefosso,
dal Lambro, dalla Muzza e da vari canali d'irrigazione. Fra questi
vuolsi, per la lunghezza del corso e per la grandiosità degli edifizii,
ricordar quello che si denomina il cavo Lorini dal nome di chi lo fè
aprire verso il 1806. Singolar cosa a notarsi! La fortuna non arrise mai
fra noi agl'intraprenditori d'opere siffatte: lo attestano Beno Gozzadini
e Giuseppe Meda: lo attesta pur questo Lorini, che, fallitagli la speculazione,
morì nello stento. Più villaggi e casali s'incontrano su
questa strada, ma unico luogo considerevole è Melegnano, che conta
tra i borghi più popolosi della milanese provincia. In antico era
munito di un castello, del quale vedesi tuttora qualche avanzo: nelle fazioni
tra i Milanesi e i Lodigiani, nelle guerre col Barbarossa e con Federico
II ebbe parte importantissima: fu campo nel 1515 a quella gran battaglia,
vinta da Francesco I sugli Svizzeri assoldati da Massimiliano Sforza, che
venne detta la battaglia dei giganti: diè nome al marchesato di
che Carlo V investì, dopo la guerra di Musso, il famoso Gian
Giacomo Medici. Ha bel ponte sul Lambro, decente chiesa, istituto
di carità. Questo Gian Giacomo, milanese, fu un di que' bravi che,
in tempi così irrequieti , faceansi strada colla spada e raccolto
un pugno di maneschi, occupò il castello dì Musso, indi altre
terre e Lecco: signoreggiò il lago e la Brianza: e offrendo il suo
valore a chi più gli prometteva , tenne in soggezione lo Sforza,
i Grigioni e Carlo V, finchè sceso ad accordi, ottenne il marchesato
di Marignano. Suo fratello, dopo essere stato qui inquisitore, salì
papa col nome di Pio 1V. |
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