Il Ciclismo
La documentazione ciclistica
è limitata all'attività svolta dal “Pedale Melegnanese” dal
1946 in poi. Mancando riferimenti precisi dato che sono andati distrutti
i documenti di archivio, le notizie sono state raccolte in cortesi interviste
con vari appassionati della materia. Il primo Presidente del dopoguerra
fu il Sig. Alessandro Radice dopo di lui si sono susseguiti in tale incarico
i Signori Verdelli Piero, Curti Ettore, Mazzieri Prospero, Parazzoli Mario,
Morosini Aldo, Radice Gaetano, Bettè Gaetano. Tra i più
attivi collaboratori si distinsero i Signori: Bottani, Camanini Giorgio,
Dameno, Oriani, Lazzari Leo, Anni Enrico, Bedoni Paolo, Moroni, Monghi
Carlo, Raineri Giovanni, Bonvini Luigi, Bigioggero Rag. Gabriele, Bettè
Gaetano, Fabbiani Franco, Fami Enrico, Invernizzi Enrico, Spoldi Oliviero.
Tra i benefattori non va dimenticato il Sig. Dr. Piero Saronio. Da rilevare
che vari vincitori delle corse svolte a Melegnano, sono diventati illustri
in campo nazionale: Scudellaro, Baffi, Tino Ausenda, Clerici, Zagano, Molinari,
Arpesella, Masarati, Teruzzi Giulio. Nel 1951 fu organizzato un circuito
con la partecipazione dei Migliori dilettanti azzurri e precisamente: il
campione del mondo Ghidini (vincitore della gara stessa), Gismondi, Ciancola,
Bruni, Aureggi, Monti, Filippi, Bartalini, Lorenzotti. Si misurarono in
un “omnium” anche i professionisti Piazza e Scudellaro. Nel 1954 il “Pedale
Melegnanese” ha avuto tesserato anche il noto professionista Rino Benedetti,
grazie all'interessamento dei Sig. Aldo Morosini. Nel corso degli anni
si sono distinti: Cattaneo Raffaele che va segnalato per aver raggiunto
il professionismo e conseguito qualche onorevole piazzamento. Nel 1955
vinse a Ceprano (gara valevole per il Trofeo U.V.I.). Classifiche ottime
conseguì nel Giro del Veneto del 1953, in un Trofeo Fenaroli, a
Ponzano Magra, in un Giro dell'Appennino a Pontedecimo, in una Tre Valli
Varesine ed in una corsa internazionale in Spagna. A questo sport si sono
dedicati con passione conseguendo anche qualche apprezzabile risultato:
Comelli Arturo (con particolare evidenza), Granata Remo, Massironi Carlo,
Origoni Giuseppe, Fornaroli, Volpi, Olgiati (detto Cassanin), Lazzari Leo,
Moroni, Fabbiani, Oriani, Enriti Franco, Maghini Dorino, Cerri Anacleto,
Faini Ercole, Spini Aldo. Nel 1959 e 1960 lusinghiere affermazioni sono
state conseguite dai dilettanti Visigalli (tesserato per il G.S. Faema)
e Marzani (Azzini). Tra i migliori va senz'altro citato il nostro concittadino
Carlo Cerri, che nel periodo 1947-1950 ha totalizzato numerose affermazioni
qui di seguito elencate:
Vincitore assoluto:
Coppa Taurea di S. Cristoforo (Milano)
Coppa Sussani (Milano)
Coppa Muggio (circa 300 partecipanti)
Coppa Giommi (Milano)
Coppa d'Autunno (Milano)
Coppa Caldirola (Milano 1949)
3° Circuito Verruese (Verrua
Po)
2a Coppa Ospitaletto (Ospitaletto)
Coppa Giannino (Milano)
Campionato Italiano Poligrafici
(Milano 1950)
Secondo assoluto:
Coppa Zucchi (Vaprio d'Adda)
Coppa Bar Sport (Desio)
Coppa Capardoni (Brembo)
Prima Coppa Gamba de Legn (Milano)
3a Coppa L. Giussani (Seregno)
Coppa del Carmine (Abbiategrasso)
Coppa Melli (Mariano)
Coppa Bollani (Motta S. Damiano)
Bresso
Coppa Adriana a squadra (Milano)
Terzo assoluto:
G.P. Primaverile (Codogno)
Coppa Tavazzano (Tavazzano)
Coppa Morelli (Milano)
Milano-Edolo (Edolo)
2a Coppa P. Bobbi (Melegnano-Piacenza)
Numerosi sono stati infine gli;
altri piazzamenti nei primi dieci. Passato nella categoria dilettanti il
promettente Cerri ha fornito prove apprezzabili, finchè ha dovuto
interrompere l'attività per il servizio militare. Non ha ritenuto
poi di continuare l'esercizio di detto sport.
Nella
storia del ciclismo a Melegnano è indispensabile riservare uno spazio
alla figura di Eberardo Pavesi. La maggior parte degli sportivi melegnanesi,
soprattutto i giovani, non è a conoscenza che uno dei più
celebri direttori tecnici del mondo ha vissuto per un certo periodo nella
nostra città. Il famosissimo “avocatt” Eberardo Pavesi ha infatti
risieduto per sette anni (dal 1923 al 1929) a Melegnano, dove suo padre
condusse un negozio di panettiere per molto tempo, sin dall'epoca della
prima guerra mondiale. Premessi questi fatti, si hanno quindi ragioni valide
per definire Pavesi gloria melegnanese. Egli iniziò la vita sportiva
nel 1901 come corridore dilettante. Passò professionista nel 1904
ed in questa categoria conseguì successi apprezzabili. Tra i ricordi
più interessanti, riferiti direttamente dal protagonista, vanno
citati i seguenti: La vittoria in una “Pavia-Bologna” di km. 200 con l'aggiudicazione
di tutti i premi consistenti in medaglie d'oro offerti dai Comuni delle
grandi città sedi di traguardi volanti. Purtroppo però nessuno
dei citati premi vennero effettivamente consegnati grazie all’inaffidabilità
della società milanese organizzatrice della manifestazione. Nel
1905 vinse la Roma-Napoli-Roma (km 460 in una sola tappa) e nel 1906 si
aggiudicò il circuito di Brescia sul percorso della gara automobilistica.
Nel 1907 fu il primo italiano che condusse a termine il Giro di Francia
classificandosi 6° assoluto, terzo nella categoria macchine punzonate
e primo dei diseredati. Trionfò quindi in un Giro del Lario in cui
si dovevano percorrere i tratti Argegno-Cadenabbia e Dongo-Rezzonigo a
piedi con la bicicletta a mano per la mancanza di strade costiere carreggiabili.
Partecipò nel 1909 al 1° Giro d'Italia e vinse quello del 1912
con la squadra piazzandosi secondo individualmente. Nel 1910 e 1913 tagliò
vittorioso il traguardo in diverse tappe, conquistando sempre il posto
d'onore. Nel 1909 si aggiudicò il 1° Giro dell'Emilia. Fu infine
detentore del record italiano dell’ora a Pavia prima e poi a Milano.
Nel 1921, precisamente il 1° Gennaio, venne assunto dalla Legnano come
direttore tecnico. In oltre quarant'anni di ininterrotta attività
riuscì a valorizzare e guidare vari campioni di classe internazionale
portandoli a conseguire successi invidiabili. In ordine di tempo si sono
affermati sotto la sua guida i seguenti corridori: Brunero, Giorgetti F.,
Sivocci, Linari, Enrici, Girardengo, Belloni, Binda Alfredo, Marchisio,
Bartali, Favalli, Ricci, Coppi, Leoni, Soldani, Petrucci, Albani, Benedetti,
Fornara, Scudellaro, De Filippis, Nencini, Baldini, Pambianco, Battistini,
Massignan.
Interrogato sul perché
venisse chiamato “l’avvocat” lo stesso Pavesi ha riferito che, allorchè
era ancora corridore, dovette sostenere con i suoi compagni di squadra
una causa giudiziaria per riscuotere i premi guadagnati in un Giro d'Italia.
Sconfitto in Tribunale, insistette col suo avvocato per ricorrere in Appello
suggerendo alcuni particolari tecnici inerenti lo svolgimento della gara.
Tale consiglio fu di grande efficacia nel ricorso il cui esito fu favorevole,
così che tutti poterono incassare i premi. Da quel giorno fu soprannominato
“l'avocatt”. |