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Computers La caduta di Monsignor Grande Novgorod
scritto di: Aldo C. Marturano
I prodromi dell’impero moscovita
……….. Da quando Giovanni era salito al trono di Mosca dopo la morte di suo padre il suo sogno era rimasto quello di trasformare il piccolo e insignificante udel moscovita in un grande impero. Per poter giungere a questo traguardo occorreva però eliminare l’indipendenza personale di tutti i principi cugini che governavano le diverse terre intorno a Mosca e Giovanni cominciò a farlo proprio partendo da Rjazan. Basilio di Rjazan sposa infatti la sorella di Giovanni nel 1464 e giura la sua eterna fedeltà a Mosca e al suo sovrano che chiama “fratello maggiore”. Nel 1472 muore il fratello di Giovanni, Giorgio, senza testamento e, dopo qualche litigio con gli altri fratelli ancora vivi, Andrea e Boris, come innovazione nella prassi del passato quando gli udel si ridistribuivano secondo certe regole, incorpora nei territori moscoviti le città e le proprietà del defunto, fra cui Serpuhov. Nel 1474 “compra” una parte della regione intorno a Rostov-la-grande… Sappiamo già che è il marito della figlia del principe di Tver Boris e, se tiriamo le somme a questo punto, possiamo vedere che Mosca ormai ha in mano tutta la Bassa… Vjatka e i territori della Dvina Settentrionale sono anche in mano moscovita. Ma cosa può esser la Bassa senza Novgorod? E purtroppo, dopo la vittoria sulla Scelon’, la conquista non sembra ancora completa e definitiva. Sposare Zoe Paleòlogo ha aperto a Giovanni III un nuovo ampio orizzonte politico che gli dà la possibilità di realizzare il suo sogno. E’ diventato prima di tutto il “nuovo” Imperatore Romano e perciò succede al defunto Costantino XI. Ed ecco il diritto di apporre il simbolo dell’aquila bicipite bizantina accanto al suo stemma raffigurante san Giorgio che uccide il drago, sul sigillo e sulle monete. Si proclama “Cesare” (in russo “Zar”) e per questo motivo il suo dominio d’ora in poi è e diventerà il nuovo Impero Romano col diritto originario ereditato di “riprendersi” quelle regioni e quelle terre che ora sono sparse ed “affidate” a vari re, in Europa e in Asia. E’ il rappresentante “secolare” di Cristo in Terra e perciò concede il potere, se vuole, ad altri, tramite la “sua” Chiesa, unica e vera, che ora non dipende più da alcun altro potere religioso superiore, ma soltanto dalla sua benevolenza e da quella dei suoi discendenti. Infatti dopo qualche anno Mosca diventerà la sede di un nuovo Patriarcato, adottando e realizzando il vecchio progetto teorizzato un secolo prima dal Metropolita Cipriano sul ruolo di Mosca quale Terza Roma! E dovrà essere il Patriarcato Massimo come ora il suo Metropolita è (o almeno pretende di essere) quello maggiore di tutte le eparchie ortodosse delle Terre Russe e Lituane. A questo punto per Giovanni le autorità europee, come l’Imperatore del Sacro Romano Impero o i vari re cattolici del nord, il Papa di Roma o il Metropolita di Kiev etc. non hanno più valore di fronte alla sua sacra persona e alla sua Mosca capitale universale. Giovanni ha il diritto in nome di Cristo di eliminare qualsiasi concorrente o rivale, ovunque esso si trovi! Occorre riassegnare al più presto un ruolo speciale alla Chiesa Russa ora che è diventata assoluta responsabile di qualsiasi mutamento avvenga all’interno del gregge dei credenti e di dichiarare eretica ogni altra chiesa cristiana che non riconosca questo ruolo leader. Innanzi tutto bisogna ripristinare la spettacolarità della Chiesa e quindi la costruzione della nuova cattedrale rientra in quel progetto. Anche Mosca e il suo Cremlino dove la Cattedrale si trova deve essere abbellita per far bella figura da Capitale non solo di un Impero, ma anche della Chiesa Universale. In questi anni, a parte i resti delle mura bianche del Cremlino di Demetrio, la città è ancora quasi tutta di legno e abbiamo visto come facilmente va a fuoco e, se si vuole costruire con pietre o mattoni, bisognerà anche avere dei bravi ingegneri che qui non ci sono. I suoi Krivzov e Mysc’kin che avevano ristrutturato la Cattedrale dell’Assunzione avevano già fallito. Si potrebbe ricorrere all’esperienza dei novgorodesi, ma… chi si fida di loro? E far costruire a Mosca una chiesa più bella e più grande di Santa Sofia di Novgorod oppure le opere difensive da ingegneri di quella città quindi non è consigliabile. Nel 1473 Mosca è avvolta dalle fiamme e il Metropolita Filippo muore dallo spavento, mentre, il 20 maggio di questo stesso anno, forse come conseguenza del fuoco la Cattedrale crolla! E’ un segno funesto! Occorre costruirne subito una nuova e Giovanni in occasione della missione a Roma per il fidanzamento con Zoe Paleòlogo incarica il suo plenipotenziario Tolbuzin di far venire a Mosca, l’architetto italiano Aristotele Fioravanti che gli ricostruirà la cattedrale ed essa sarà pronta, non proprio per il matrimonio con Zoe, ma almeno agibile per la cerimonia. Sarà completata nel 1479 e la costruzione questa volta rimarrà in piedi (fino ad oggi)! Giovanni si darà da fare affinché queste (ed altre) costruzioni vengano portate a buon fine in tutta la regione persino requisendo soldi e reliquie, oggetti di lusso e suppellettili preziosissime ovunque le trovi. Ad esempio, già la veneratissima icona della Vergine di Bogoljubovo “trafugata” da Cernìgov da Andrea Bogoljubskii e posta nella sontuosa Cattedrale dell’Assunzione della cittadina non molto lontana da Mosca, Vladimir-sulla-Kljazma, già sede del Metropolita fino ai tempi di Cipriano, ora è a Mosca e deve trovare la sua sistemazione in una chiesa altrettanto degna, se non più grande e più bella e sarà proprio la nuova Cattedrale dell’Assunzione ad accoglierla. Forse anche la campana portata via a Novgorod sarà posta sul campanile di questa chiesa… A parte questo aspetto più materiale, ma importantissimo, la Chiesa Moscovita e Mosca stessa dovranno diventare un faro di insegnamento cristiano a tutti i livelli, ma come si fa, se poi il problema è quello della cultura scritta nell’ambito della quale purtroppo il Clero, detentore dell’insegnamento, è fortemente carente? Le traduzioni degli scritti sacri si sono fermati da decenni sul Vangelo e sui libri per la liturgia e in generale la gente non sa né scrivere né leggere… Inoltre il costume di comprare le cariche ecclesiastiche e la troppa amministrazione bancaria delle chiese e dei monasteri sono ormai da anni estremamente criticati e abbiamo già accennato al movimento purista degli Strigòlniki nella seconda metà del XIV sec. e le loro lamentele, persino scritte e pubblicate, erano circolate fra la gente (benché poi l’ardore dei preti ha distrutto tutto questo materiale e fino ad oggi ne sono rimaste pochissime tracce) di Pskov e di Novgorod.

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