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Computers Monsignor Grande Novgorod
scritto di: Aldo C. Marturano
Novgorod
Noi sappiamo che le bande variaghe visitavano la costa del Baltico orientale solo nella bella stagione e dopo aver ricavato il guadagno che riuscivano a mettere insieme nel più breve tempo possibile ritornavano di solito in patria (più o meno nelle numerose isole intorno alle odierne Gotland e Åland), in attesa di prepararsi alla prossima spedizione dell’anno dopo. Pochi erano coloro che si insediavano stabilmente lungo le desolate spiagge dell’odierna Lettonia ed Estonia. Naturalmente, in seguito col crearsi di legami di amicizia o, più probabilmente, di soggezione armata con le genti locali, questi predoni scandinavi ridussero le razzìe nei villaggi degli indigeni e cercarono delle alleanze più stabili, come ad esempio con gli Slaveni che abitavano sulle sponde sud del Lago Ilmen. La precarietà e la bassa resa dell’agricoltura a quelle latitudini aveva infatti guidato l’evoluzione della società slavena sempre più verso lo sfruttamento dei prodotti delle immense foreste e all’accaparramento di quel che accumulavano le genti raccoglitrici, ma poi, siccome per la vendita di questi prodotti nei mercati del sud servivano gli uomini armati che scortassero i convogli fino ai grandi mercati compratori, si trovarono così le giuste connivenze con le bande variaghe. Queste alleanze in realtà erano basate su un sistema mafioso diffusissimo nel Grande Nord, quando si rapinavano periodicamente i popoli raccoglitori o pescatori che non esistevano come nazioni unitarie con un governo regolare. Al tempo di Rjurik inoltre, nella regione non c’erano soltanto questo capobanda e i suoi fratelli perché a Polotesk (Polozk, nella Bielorussia odierna) ad esempio, c’era un altro scandinavo di nome Ragnvald (in russo Rogovolod) che la faceva da padrone e un po’ più a sud un altro ancora di nome Tur (zona della città di Turov). Ognuna di queste bande era già alleata con gli Slavi del luogo (Krivici e Dregovici) e controllava i propri itinerari diretti lungo i fiumi, cercando di non scontrarsi mai con le altre! Ad un bel momento, i Variaghi di Ladoga decidono di scendere a sud e di sconvolgere questa situazione, certamente per guadagnare di più. Costruiscono il loro Deposito, giusto nelle vicinanze delle rive settentrionali del Lago Ilmen e in esso, per timore di rappresaglie, catturano e trattengono in ostaggio i figli delle genti locali, soprattutto finniche e baltiche, alle quali rapinano sia le merci sia gli schiavi bambini da vendere. E possiamo subito immaginare come apparisse Novgorod quando ancora non era un’unica città. Sulla riva sinistra (di solito la riva occidentale dei fiumi russi è quasi sempre più alta di quella orientale a causa della pendenza di tutta la Pianura verso sudest, cioè verso la depressione caspica) si erige minaccioso il cosiddetto Detinez (traducibile con molta probabilità come Deposito Blindato dei Bambini), mentre sulla riva destra si trovavano le cascine degli alleati Slaveni e, un po’ più lontano e discoste, quelle abitate dagli altri. Tutti questi gruppi di persone partecipano insieme, chi più e chi meno, allo sfruttamento delle genti finniche. Quando la Nuova Città sarà definitivamente nata, vorrà dire che la fusione fra le due élites (militare o variaga e civile-mercantile o slavena) più organizzate e più potenti sarà ormai cosa fatta… a scapito di tutti gli altri! Nasce la Cleptocrazia variago-slava o Mafia dei Rus… Questa mafia lascia che ciascun “villaggio” si governi da sé purché non sia riconosciuta altra autorità suprema, se non quella della mafia. Questa, in cambio di una protezione da nemici esterni, in realtà inesistenti, si farà pagare con pellicce, schiavi, miele e cera. Tutta questa merce, preziosissima a quei tempi, sarà raccolta nel Detinez e, quando sarà la stagione buona in cui vengono gli intermediari dal sud a comprare, sarà tutto venduto a solo vantaggio blocco sociale dominante. Questo è in realtà l’ordine che Rjurik stabilì!

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