Nella conferenza di Washington del 1921 il Giappone, rimasto isolato, fu costretto a restituire alla Cina la sua integrità territoriale. Dopo quest’altro trambusto il leader politico Sun Yat-sen aveva creato un Partito Nazionale Democratico per il quale aveva elaborato un programma con tre principi: unificazione nazionale, democrazia politica e democrazia economica, partito che si affermò in modo particolare e dopo la morte di SunYat-sen, il generale Ciang Kai-shek divenne suo successore.
All’inizio rimase fedele al programma di Sun Yat-sen, concludendo il processo di unificazione nazionale ed eliminando i “signori della guerra” che comandavano vaste zone del paese, ma ruppe la solidarietà con la Russia e con i comunisti cinesi, tanto che la lotta contro questi diventò la sua massima preoccupazione. Nonostante l’aiuto militare che gli USA gli avevano dato, Ching Kai-shek dovette abbandonare la Cina per qualche mese, rifugiandosi a Taiwan. Questa politica decisamente antinazionale lo squalificò di fronte al popolo cinese che si riconosceva nel partito comunista di Mao Tse-tung. Al posto dei “signori della guerra” e di potenziali fondatori di nuove dinastie erano rimasti soltanto i due principali antagonisti: i comunisti, per il momento sconfitti ma che cercavano proseliti tra la gran massa di contadini ed il moderato Kuomintang di Ciang Kai-scek, vittorioso e insediato al governo, ma per il quale l’incondizionato appoggio popolare era ancora una conquista da realizzare. Ma chi era questo Ciang Kai-scek ?
Era entrato nell’esercito a 14 anni. I suoi nemici dicono che era un caparbio, con una mente tortuosa e ambigua, era l’uomo che rispecchiava con i suoi limiti e i suoi meriti il grande trapasso della Cina dal medioevo all’età contemporanea. Le sue contraddizioni erano le stesse del Paese che egli aveva governato agli inizi con i signori della guerra, ed infine , sua grave pecca, non aveva capito che solo la classe contadina avrebbe deciso il futuro della Cina. Mi ricordo che quando avevo sedici anni, a Milano avevano proiettato un film nel quale Ciang era il protagonista che finisce male. Il nome del film era: “ l’amaro thè del generale Jen” e mi aveva colpito perché a quei tempi viveva in Cina il fratello di mia madre, zio Nico con la sua famiglia, ai quali volevo molto bene e la loro figlia Liliana che giocava spesso con me. A quei tempi avere uno zio in Cina non era normale, mentre oggi con 400 euro, passi un bel week-end a Shanghai. Ciang Kai -scek, il vero generale, lo avevano mandato a studiare l’arte della guerra in Giappone, dove era rimasto per cinque anni. Tornato in Cina era diventato il più stretto collaboratore di Sun Yat-sen e alla sua morte aveva preso il suo posto. Nel 1926 aveva scatenato la caccia ai comunisti con i quali militava nel Kuomintang e dopo quattro anni era il padrone di tutta la Cina. In pratica si era formata un diarchia, con Wang Cing-uei, un cantonese di grande prestanza fisica, ex pezzo grosso del Kuomintang, alla testa di un governo di unità nazionale e Ciang a capo dell’esercito. Nel 1925 un gruppo di dissidenti del Kuomintang, noto come “Gruppo delle Colline Occidentali “ si riunisce, fuori Pechino, sulla tomba di Sun Yat-sen e approva una serie di risoluzioni che chiedono l’espulsione dei comunisti dal partito nazionalista e la cacciata dal Paese di Borodin, l’uomo che funzionava da trait d’union fra Mosca e il Kuomintang. Le idee di questo gruppo non erano molto chiare, ma Chiang Kai-scek riuscì a presentare i suoi propositi in modo molto convincente: lui, comandante dell’esercito, diventava anche uomo politico, senza abbandonare il controllo delle forze armate.Tra coloro che vengono eliminati vi è anche Mao Tse-Tung, per cui Ciang assume anche la direzione dell’amministrazione civile e finanziaria, mettendo in ombra anche Wang Cing-uei, per cui Ciang alla fine del 1930 è padrone di tutta la Cina.
Con una decisa svolta anti-comunista Ciang ha conquistato Hankow, Nanchino, Pechino e Sciangai ed una parte del nord e uno scontro diretto con i comunisti sembra inevitabile. Ciang provoca a Canton una sanguinosa repressione e la guerra civile tra nazionalisti e comunisti continuerà fino al 1949, intercalata da una guerra contro il Giappone. Nel settembre Mao Tze-tung organizza una sollevazione contadina che però fallisce, ma un gruppo di contadini riesce a rifugiarsi sulle montagne tra le province Kiangsi e del Fukien. Nell’ottobre del ’34 Ciang scatena la quinta campagna di annientamento con un esercito di un milione di uomini da contrapporre ai 180.000 di Mao e del suo generale Chu Teh
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