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Computers Storia della Cina e .....
scritto inedito di: Prof. dottor Milost Edvino Mariano
Confucio
Per quanto riguarda la popolazione, il 93 % appartiene al gruppo han, etnia alla quale i cinesi fanno risalire la loro identità, rispetto alle minoranze ancora non assimilate. La lingua cinese comprende diversi dialetti, alcune minoranze parlano lingue non cinesi come il mongolo, il tibetano, il thai. La lingua principale è il mandarino, oggi sostituito dal kuo-yu, lingua del popolo, come in Grecia il coinè, che viene insegnato nelle scuole e la cui conoscenza è obbligatoria in tutto il paese. Le religioni, un tempo bandite dal partito comunista, sono attualmente accettate dalla Costituzione del 1982 e sono il Confucianesimo, il Taoismo ed il Buddismo. Per un cinese Confucio non è quello che Cristo è per noi, cioè non è una divinità, ma solo un saggio da interpellare al bisogno. Era nato nel 551 a.C. nel piccolo Stato di Lu, nella parte meridionale dell’odierna provincia dello Sciantung. La famiglia di Confucio apparteneva alla piccola nobiltà dei discendenti della seconda dinastia degli Shang. L’unica notizia della sua vita di cui abbiamo una sicura documentazione è il suo modo di vestirsi: durante l’estate una candida tunica di lino, durante l’inverno una casacca nera sopra una pelliccia d’agnello. Nei suoi detti tramandati dai discepoli nei “libri e nei dialoghi” predicava la lealtà e l’obbedienza allo Stato, la morale nella vita familiare. Raccomandava la “misura” dei sentimenti, che non dovevano andare né al di qua né al di là di un sottilissimo limite ed i discepoli, dietro il velo della riverenza, intravedevano un uomo affabile ma solenne, austero ma non rigido. Insegnava loro la musica, la matematica e il tiro dell’arco. Parlando del “tao”, cioè della giusta strada da seguire, affermava che non si poteva definirla, non si doveva cercarla in una persona oppure in un posto lontano da noi, ma nelle persone e nelle cose più semplici che sono accanto a noi. Un giorno Confucio disse: “Vorrei non parlare”, e un discepolo osservò: Se il Maestro non parla, noi cosa potremo tramandare a quelli che vivranno dopo di noi ? Confucio rispose: “le quattro stagioni seguono il loro corso, tutti gli errori vengono alla luce e il mondo continua la sua vita. Il Cielo forse parla ? “. Accettò di guidare lo stato e probabilmente fu anche governatore di provincia e ministro della giustizia, ma non abbiamo prove che quella di Confucio fosse una religione. Era un maestro di scuola, ma la sua dottrina forgiò la storia della Cina. Interpretando il pensiero di Confucio, Han Yu gettò le basi del movimento di pensiero noto come “Neoconfucianesimo”, fiorito in tutta l’Asia al tempo della Dinastia Shang. Nell’ottocento la Cina era un paese essenzialmente agricolo, gli abitanti, impegnati nella coltivazione dei vegetali, soprattutto del riso, non allevavano il bestiame. I raccolti erano spesso insufficienti a causa dei metodi di lavorazione del terreno molto rudimentali. Di conseguenza molto spesso scoppiavano rivolte per le imposte, per le carestie, per le inondazioni. Le strade erano molto primitive e i contadini preferivano trasportare le merci con barche lungo i fiumi. La maggior parte dei sinologhi hanno definito la Cina “immagine rovesciata dell’Europa”, cioè, secondo Max Weber, era un mondo che non aveva sofferto le lacerazioni per gli scismi dogmatici, per le guerre tra cattolici, luterani, calvinisti, per le conflittualità dei nazionalismi, per tutti i massacri e le famigerate pulizie etniche. I Cinesi considerano l’universo un insieme armonioso di vari equilibri e se l’uomo comprende le sue leggi non c’è motivo perché il tutto non sia armonioso. Questa è la via che Confucio chiama“ Tao “e si concretizza nelle cinque leggi che devono governare la società.Il sovrano comanda ed è responsabile di fronte ai suoi sudditi, come il padre è responsabile dei suoi figli, il fratello maggiore di quello minore, il marito della moglie. Questo è un perfetto meccanismo di controllo in base al quale uomini e famiglie oneste possono generare soltanto gente e famiglie altrettanto oneste. . L’operato dell’imperatore, figlio del Cielo, è sottoposto ad un controllo permanente e un eventuale suo cattivo comportamento obbligherà il Cielo a ritirare il mandato che il popolo gli aveva dato. Grazie a questo meccanismo, la Cina ha attraversato più di duemila anni della sua storia unitaria fino ai giorni nostri, quando l’impero dei King tramontò nel 1911. La Cina non è mai stata terreno di conquista e di colonizzazione straniera, è riuscita a conservare le sue caratteristiche e la sua cultura. Le migliori università le troviamo a Pechino, a Shanghai e Nanchino, con facoltà di medicina sia cinese che internazionale. Nel 1994 la Cina era ormai solo dei Cinesi, un paese che aveva adottato la formula “paese governato da un socialismo su misura per la condizione cinese”. Il paese è governato da un presidente della repubblica nominato dai membri dell’assemblea nazionale e resta in carca per cinque anni.
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