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Storia e Mitologia

scritto inedito di: Milost Della Grazia
Abramo e Sara
Isacco prese il posto di suo padre come capo della tribù, ma nonostante la benedizione del Signore e i buoni rapporti con i cananei del luogo, la famiglia di Isacco non ebbe una vita molto tranquilla. Rebecca aveva partorito due gemelli, il primogenito era Esaù e dopo qualche minuto nacque Giacobbe. Esaù era esuberante e amava la vita all’aperto, Giacobbe era un uomo tranquillo. Mentre il padre Isacco, ormai mezzo cieco, stava morendo, con un inganno lo indussero a dare la benedizione che spettava ad Esaù, a Giacobbe. Questa benedizione poteva essere data solo una volta nella vita e l’ira di Esaù fu molto grande, per cui Giacobbe dovette fuggire. A 180 anni Isacco morì e i due fratelli, ormai in pace fra loro, seppellirono il padre accanto ai genitori Abraamo e Sara, ed Ismaele tornò dalla sua gente. Abraamo fu anche il capo di un esercito che con grande coraggio e capacità strategiche riuscì a liberare Lot, ma di lui mi disturba l’atteggiamento altero con Ismaele e sua madre Agar, che allontanò dalla sua vita, perchè non erano più utili per i suoi programmi e questo solo perchè il giovane Ismaele aveva preso un po’ in giro suo fratello Isacco. A dire il vero sua madre Agar gli aveva inculcato in testa che spettava a lui la primogenitura e questo poteva causare gravi problemi con la crescita dei due ragazzi. Un padre non può scacciare da casa un figlio e sua madre, dopo esser vissuto per venti anni con loro, anche se Ismaele aveva un patto con Geova, che lo guidava con i suoi consigli e lo aveva rassicurato che, con il suo aiuto, li avrebbe realizzarli nel modo migliore. Tutto questo non giustifica, a mio parere, il suo comportamnento. Probabilmente Abraamo avrebbe dovuto e potuto ragionare con i due ragazzi e chiarire, con la sua autorità, la situazione. In secondo luogo non ho approvato il suo atteggiamento durante il suo ultimo soggiorno in Egitto. Per timore che qualcuno lo volesse uccidere per impadronirsi della sua bella moglie, convinse Sara, la quale, oltre che moglie era anche sua sorellastra, a dire semplicemente che era sua sorella. Nel corso di questa pirandellianica commedia degli equivoci, Sara era già finita nell’harem del Faraone, il quale rassicurava che aveva sempre rispettato questa bella signora, che tra l’altro non era più una ragazzina, ma una matura matrona sulla settantina. La verità venne rapidamene a galla ed Abraamo si prese i rimbrotti del Faraone, il quale, per concludere da signore questa tragicommedia, salvando la faccia di tutti, diede ad Abraamo ed a Sara pregevoli regali, più un salvacondotto. con l’ordine di non farsi più vedere in Egitto. Quando lasciarono l’Egitto, Abraamo e Sara erano molto più ricchi di quanto lo fossero all’arrivo. Quello di concupire la donna, anche se moglie di un amico, è probabilmente una abitudine egiziana, che fa parte del folclore locale ed Abraamo aveva forse una certa giustificazione a temere che qualcuno lo uccidesse per portargli via la moglie, basta rileggersi il versetto 2 Sa 11:1-27 della Sacra Scrittura che gli rammenta il triste episodio di re Davide, il quale, voglioso di godersi la bella Betsabea che ha visto nuda, fa uccidere il marito ittita, il quale, tra l’altro stava combattendo in guerra per lui.
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