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Computers Il Pensiero filosofico e religioso
Cosa sta succedendo al mondo?

scritto inedito di: Milost Della Grazia
il Paradiso
La Genesi 2:8 dice: E l’Eterno Iddio piantò un giardino in Eden, verso oriente e vi pose l’uomo che aveva formato.  E l’Eterno Iddio fece spuntare dal suolo ogni sorta d’alberi piacevoli a vedersi  il cui frutto era buono da mangiare. Gesù usò la parola greca “ paràdeisos “  nel riferirsi al futuro Paradiso terrestre. L’uomo moderno, di fronte ad un bel paesaggio dice: ma è un Paradiso.
La credenza in un possibile felice destino ultraterreno  può dirsi pressocché universale. E’ evidente l’eco di quanto avevano  stabilito  gli antichissimi precetti  del mazdeismo, cioè che il destino ultimo degli uomini giusti è quello di entrare nel mondo luminoso di Dio.
Più arduo è sintetizzare la visione paradisiaca dell’islamismo codificata nel Corano con similitudini   probabilmente derivanti dal Cantico dei Cantici. Soltanto i più incolti dei musulmani possono prendere alla lettera le promesse di banali godimenti sessuali e la storia del kamikaze che uccide e si uccide nella convinzione  di raggiungere immediatamente il paradiso è una delle tante distorsioni infernali del Corano ( in arabo Al-Qur’an ), libro sacro dei musulmani, rivelazione divina a Maometto per mezzo dell’arcangelo Gabriele.
G. M. Khan, vicario per l’Italia della Confraternita sufì Jerrahi Halveti,  scrive che il Corano parla del Paradiso sessantasette volte, diciotto con il termine Janna ( Giardino ), undici come Adan ( Eden ), altre come Dar al–Salam ( Luogo della Pace ), Dar  al Muqama ( Luogo del Soggiorno ) e così via. Poi riporta molte sura e versetti del Corano, che descrivono il Paradiso, dove Khan ( sura 47° versetto 15 ) racconta che vi saranno ruscelli dall’acqua incorruttibile , ruscelli di latte dal gusto inalterabile, ma poi raccomanda,  non prendete tutto questo alla lettera, perché Dio parla per parabole. Sembra che del Paradiso il Corano faccia una descrizione materiale e tangibile, ma ad una lettura più approfondita  si comprende che non è così. Infatti nel primo e nel secondo periodo della predicazione di Maometto alla Mecca il Paradiso è descritto nel Corano  come un luogo quasi terreno, mentre nel periodo di Medina l’ accento è posto essenzialmente sul Ritorno a Dio come vera e sublime  ricompensa di una vita irreprensibile.
Il Paradiso è dunque una Parabola , come spiega  Khan  (47° 15 ), Parabola del Paradiso promesso ai devoti. Ed ancora ( 2° 156 )  noi veniamo da Dio e noi ritorniamo a Lui  “ Inna  liLlahi wa inna  iLayhi raji un “. Di grado in grado l’anima si eleva e giunge al livello dei saggi e  quando giungerà al livello dei  profeti  sarà arrivata  a Dio ( Corano 54° 54-55 ). Si dice che i cosiddetti terroristi islamici si uccidono per andare in Paradiso.  Per l’Islam  sono dei peccatori che non avranno mai il perdono di Dio. Il suicidio per il Corano è un peccato grave e il peccatore va all’inferno,  perché  la morte di ognuno di noi è predeterminata da Dio  e noi non possiamo anticiparla.
Per quanto riguarda la donna, in occidente si afferma che il Corano la discrimini, negandole la parità dei diritti rispetto all’uomo, ma questo è un discorso assurdo. Il fatto poi che l’uomo tenga la moglie segregata e la usi solo per i suoi bisogni e piaceri, grazie a usanze ataviche, è un problema sociale e non religioso, perché per il Corano la donna credente ha gli stessi diritti e doveri dell’uomo.
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