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Il Pensiero filosofico e religioso
scritto inedito di: Milost Della Grazia |
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lo Sivaismo | ![]() |
![]() Trattando questi argomenti mi è stato molto utile l’ esperienza yoga acquisita per anni a Milano con il maestro Patrian ed il lavoro svolto come Maestro Venerabile della R. L. Umanità e Progresso- Krishna all’Oriente di Milano, alla quale il maestro fraterno Ugo Poli aveva dato una impronta esoterica basata sulla filosofia indiana. Nella mia biblioteca ho ancora un notevole numero di libri di Krisnamurti e di altri grandi maestri indiani, oltre ai nostri scritti durante il lavoro massonico. Avendo studiato i testi e i riti del tantrismo, che permettono di collegare l’esperienza yoga ai principi universali, Danielou era stato colpito dai numerosi parallelismi incontrati negli antichi culti dell’Egitto, della Grecia e del mondo pre-celtico, arrivando alla conclusione che vi era stata un’epoca, prima delle invasioni ariane, in cui queste diverse regioni avevano le medesime credenze e la stessa religione dell’India. Dopo l’ultima glaciazione e in un clima più mite, le grandi migrazioni dall’India verso ovest avevano trasferito anche quella cultura che portavano l’impronta religiosa del sivaismo, con una concomitante diffusione in Europa ed in Asia di idoli di pietra e monumenti megalitici ( dal greco megas lithos ). In Asia, dopo la costruzione della Grande Muraglia cinese, erano iniziate le grandi migrazioni di popoli verso ovest e un folto gruppo di tribù nomadi indoeuropee, che occupavano da secoli una vasta zona pianeggiante tra il Mar Caspio e il lago di Aral, al nord dell’Hindu-kush, si divisero in due rami. ![]() Nel 1700 a.C. avevano già distrutto Mohenio-daro, la città-giardino nella quale i dravidi, per costruirla, avevano usato, per la prima volta al mondo, mattoni cotti. Gli Ari, man mano che avanzavano verso sud e verso est, soggiogavano e facevano schiavi gli indigeni di pelle scura. Alla catastrofe provocata dall’invasione degli indoeuropei, si aggiunse anche quella provocata dalla piena dell’ Indo. Tutta la storia dei popoli indiani, le loro usanze e tradizioni è scritta nei quattro libri chiamati Veda (saggezza), ma è soprattutto l’ultima parte dei quattro libri, chiamata Upanisad, che si occupa della loro tradizione religiosa e filosofica. Il primo libro Veda è il Reg, il secondo Yajur, il terzo è il Sama, il quarto è Atharvaeda e si occupa dell’antica religione degli Ari. Tutti compilati nel corso dei secoli e completati verso il 900 a.E.V. Altri testi, nei quali sono state trascritte e riassunte tradizioni orali che parlano del diluvio e di miti e leggende glorificanti Brama, Vishnu, Shiva, sono i trentasei volumi Purana. I due grandi poemi epici della letteratura indiana, il Mahabarata, centomila versi suddivisi in diciotto libri e il Ramayana, ventiquattromila versi divisi in sette libri, sono la versione poetica di miti e leggende. ll Bhagavad Gita è un breve testo di settecento versi nei quali vengono raccontate le imprese di Arjuna e di Krishna. Da ultimo ricordo ventotto Agama nei quali vengono spiegate le regole delle varie sette sivaite ed i Tantra, opere di carattere esoterico che si occupano soprattutto di yoga. Ma in quale lingua sono stati scritti tutti questi volumi, quale lingua usavano queste popolazioni per comunicare tra di loro ? In India esiste una enorme frammentazione linguistica, per cui si parla di un migliaio tra lingue ufficiali e dialetti che si possono raggruppare in quattro principali famiglie linguistiche: · l’indo-europea, che comprende la maggior parte delle lingue ufficiali · la dravidica, parlata nella parte meridionale dell’India e nell’sola di Ceylon · la sino-tibetana, parlata nella zona nordica montuosa · la munda, parlata in varie isole linguistiche, sparse nelle regioni centro-orientali tra Bombay ed il Bengala occidentale. Tutte quelle indo-europee parlate in India appartengono al ramo indo-iranico, al quale appartiene il dialetto beluci, parlato nella parte sud-occidentale del Pakistan e un gruppo indo-ario, al quale appartengono tutte le altre lingue e dialetti parlati in India. L’indo-ario ha una lunga tradizione e comprende lo sanscrito, che veniva parlato anticamente e ancora oggi viene usato come lingua letteraria. |
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