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Computers Il Pensiero filosofico e religioso
scritto inedito di: Milost Della Grazia
il M.I.T dell'antica Grecia
Ad Alessandria d’Egitto, importante centro di studi scientifici, lavorava nel  III secolo, il matematico Euclide, autore di un trattato sull’Ottica e del famoso  trattato  Elementi di geometria. Sempre ad Alessandria troviamo anche Aristarco di Samo, che si occupò di astronomia, Erofilo di Calcedonia, e Erasistrato di Ceo, i  quali, grazie alla possibilità in Egitto di sezionare  cadaveri, cosa vietata ad Atene,  fecero uno studio approfondito del sistema nervoso centrale. A metà  secolo comparve alla scuola di Alessandria anche il famoso Archimede, che aveva abbandonato Siracusa per ragioni politiche, ma poi era tornato per morire nel 212.
Alessandria d’Egitto era in quei secoli per il mondo quello che ora è Boston con il suo MIT.
Alla fine del terzo secolo a.C. si delineava all’orizzonte una nuova potenza, Roma, la quale, dopo aver distrutto Cartagine, occupava l’Asia Minore, la Macedonia e la Grecia dove ad Atene un certo Carneade era a capo della famosa Accademia di Platone e, nonostante il trambusto di una occupazione militare, trovava il tempo e la voglia di polemizzare con un certo Crisippo, per il 
metodo come stava insegnando agli allievi la dottrina stoica. Crisippo non  passerà alla storia
come  Carneade, il quale passò  per motivi manzoniani ( Promessi Sposi: Carneade, chi è costui ? )
L’epicureismo  non era mai passato completamente di moda, ma rivisse per opera soprattutto  di  Lucrezio ( 95-55 ) che scrisse il De rerum natura, opera di altissima ispirazione poetica. 
Il primo secolo dell’era cristiana coincide con il primo periodo dell’impero romano  fondato da Augusto. Mentre ad Alessandria  si afferma la dottrina di Filone, filosofo della colonia ebraica  della città, in Palestina Gesù inizia la sua predicazione, alla quale Paolo, nelle lettere inviate alle comunità cristiane, riconosce  una grande originalità. Ho gia espresso il giudizio su Gesù, ma voglio  ripeterlo: Gesù è stato il più grande rivoluzionario che la storia ricordi, anche perchè la sua unica arma era la parola. La rivoluzione francese e quella comunista in  confronto alla sua, fanno ridere, perchè quelle rivoluzioni hanno soltanto  scalfito l’uomo, mentre Gesù è penetrato nella sua mente, obbligandolo a scegliere tra il bene e il male. 
Contemporaneo di  Paolo era  Seneca, nato a Cordova in Spagna nel 3 d.C. e morto a Roma nel 65. Scrisse le famose “Quaestiones naturales” e le sublimi “lettere a  Lucilio”, miscuglio di idealità e di realismo. In contrasto con Nerone, per suo ordine si suicidò, tagliandosi le vene del braccio e delle gambe. Mentre stava morendo dissanguato, disse alla moglie e al fedele servitore in lacrime. 
Perché piangete ? Nel mio cuore sta placandosi ogni passione e questa è la quiete che cercavo. 
Roma nel primo secolo era sempre una grande potenza e il cristianesimo, che finora aveva trovato   proseliti per lo più nelle classi  povere, cominciava a diffondersi  anche tra gli intellettuali, ma con una sfumatura mistica, la gnosi, che è  “conoscenza che salva”.
Nel  secondo secolo queste sette gnostiche, che avevano in comune l’esoterismo,  erano molto aumentate e il cristianesimo aveva contrapposto all’esoterismo una predicazione pubblica  nelle chiese e nelle piazze da parte di religiosi dei Vangeli, soprattutto quello di Giovanni, scritto all’inizio del secondo secolo e  importante, perché nella interpretazione dell’opera di Gesù  utilizza  concetti non presenti negli altri tre Vangeli. Paolo all’inizio aveva assunto un atteggiamento  molto polemico contro la filosofia greca, ma poi si era reso conto che era meglio promuovere una riunione tra coloro che conoscevano molto bene  la predicazione di Gesù  e gli ambienti culturali e filosofici. Emerse in questa occasione la figura di Giustino, il quale era nato a Flavia Neapolis nel 100 d.C.  Aveva una  buona conoscenza  dei dialoghi di Platone,  delle dottrine degli stoici e di  Pitagora, per cui riteneva di poter collegare la dottrina greca con quella  ebraica e cristiana. Non è difficile documentare quanto il pensiero cristiano abbia  potuto attingere dalla filosofia greca   per migliorare la propria dottrina. Verso il 135 l’incontro casuale con un vegliardo di Efeso gli aprì la strada al cristianesimo, ma venuto a Roma,  morì martire cristiano nel 163.
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