Computers | Storia
degli Slavi
scritto inedito di: Milost Della Grazia |
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Come gli italiani vivono gli slavi |
Vivendo ormai da otto anni in Friuli mi sono reso conto che mentre i friulani
accettano gli slavi della cosiddetta “Slavia Italiana” (
2 ), cioè le tre minoranze della valle del Natisone,
della VaI Canale e della Vai Resia, provano una certa ostilità verso
gli sloveni della valle dell’lsonzo e di tutta la Slovenia, probabilmente
a causa degli orrori perpetrati dai partigiani comunisti di Tito, aiutati
dai comunisti di Palmiro Togliatti, che uccidevano i partigiani italiani
non comunisti come a Porzus, tutti d’accordo di portare il confine politico
tra Italia e Slovenia al Tagliamento (
3 )
Mi viene da ridere se penso a un mio conoscente non friulano, nativo del meridione ed alto ufficiale dell’esercito italiano ora pensionato, perché, pensando di fargli un piacere, quando lo portai con me in giro per la Slovenia, mi resi conto che era in uno stato di ansia e di estrema tensione che si risolse soltanto quando, varcata la frontiera, ci fermammo nella parte italiana di Gorizia. Sono sicuro che i nostri soldati attualmente a Kabul o a Baghdad sono molto più rilassati di quanto lo era il mio povero generale durante il giro di tre ore in Slovenia. Mi ha poi confessato che era la prima e probabilmente l’ultima volta che osava metter piede in un paese slavo e, naturalmente, da allora non l’ho più rivisto. Mi chiedo come si comporteranno i friulani nel 2004 quando cadranno tutte le frontiere e la Slovenia diventerà una delle tante province dell’Unione Europea. Personalmente sarò felicissimo di non dover più spiegare, che sono un cittadino italiano, ma di genitori slavi. Finalmente sarò un cittadino dell’Unione Europea. Dedico questo scritto a mio padre, originario di Gargar, piccolo paese sloveno della Selva di Tarnova, a mia madre, nata a Korkula, piccola isola dell’Adriatico croato ed ai miei avi, che nel 1440 vivevano a Bihac, piccola città della Bosnia, parte integrante del regno d’Ungheria e bani al servizio di Sigismondo di Lussemburgo, figlio dell’imperatore Carlo IV, strenui difensori della loro terra dalle orde ottomane di Maometto II°. |
(2)
Slavia italiana: Il 19 luglio 1420, Roberto Morosini, rappresentante della repubblica veneta, entrava in Udine e sostituiva nel governo civile il patriarca. Visitò tutto il Friuli, diventato un possedimento di Venezia e si rese conto che con le truppe a sua disposizione, non sarebbe mai riuscito a controllare le piccole valli del Natisone, della Val Resia e della Val Canale, per cui fece una precisa proposta agli abitanti di queste valli: autonomia completa, nessuna tassa da pagare, in compenso i valligiani dovevano garantire la sicurezza e l’ordine in tutti i passi montani. Dopo l’avventura napoleonica e la Restaurazione gli abitanti di queste valli poterono scegliere tra l’Austria e l’Italia. Gli abitanti, pensando che il governo italiano si sarebbe comportato come Venezia, scelsero l’Italia e divennero la Slavia italiana. L’Italia, come primo provvedimento abolì l’autonomia ed impose subito le tasse. (3) Come risulta dalla lettera giacente all’Archivio centrale dello Stato a Roma, Palmiro Togliatti, nel febbraio del 1945, minacciò la guerra civile se il Comitato di liberazione Alta Italia avesse ordinato ai partigiani italiani di prendere sotto il loro controllo la Venezia Giulia, per evitare l’occupazione titina. Da un suo incontro con un dirigente comunista della Resistenza jugoslava scaturì la sua direttiva del 19 ottobre 1944 ai comunisti giuliani di favorire in tutti i modi l’occupazione della regione giuliana da parte del maresciallo Tito. |
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