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Dalla
Viribus Unitis a Capo Matapan
scritto inedito di: Milost Della Grazia |
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Inventori o incapaci? | ![]() |
![]() L’Italia aveva a Fiume una importante fabbrica di siluri, il segreto del lancio da un aereo era trapelato e tutti aquistavano siluri, fuorchè le nostre forze armate. La mattina del 30 giugno ’40 il maresciallo Badoglio, Capo di Stato Maggiore Generale delle Forze Armate , era in riunione al Palazzo delle Ricerche a Roma con il maresciallo Graziani, il generale Soddu, l’ammiraglio Cavagnari ed il generale dell’ aviazione Pricolo. Parlavano del Mediterraneo e delle possibili iniziative inglesi, ma le loro idee erano poco chiare, nessuno si era preoccupato di controllare cosa avevano fatto negli altri paesi, discutevano se il siluro era più o meno efficace di una bomba, parlavano del costo di una bomba da cinquecento chilogrammi, che costava , compreso l’esplosivo, quattromila lire e che cento siluri costerebbero ben diciotto milioni, con i quali si potevano acquistare trenta velivoli, insomma facevano i conti della serva, mentre il generale Ajmone Cat sentenziava sulla Rivista Aeronautica che gli aerei siluranti era meglio lasciarli perdere. Di conseguenza l’aviazione si guardò bene dal annoverare il siluro tra le proprie armi di offesa. Con questi profeti l’Italia si apprestava ad entrare in guerra, ma forse pensavano che si doveva andare a combatere contro un nuovo Negus, non contro la Francia e l’ Inghilterra. |
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