Ottone
II
Continuò la politica di suo padre, cercando di estendere il
suo dominio sull’Italia meridionale, anche per ricuperare i possedimenti
che gli aveva portato in dote la mogli Teofano, figlia dell’ Imperatore
d’Oriente. Suo padre, prima di morire, lo fece incoronare imperatore
a Roma nel 967. Nel luglio del 982 il suo esercito subì una grave
sconfitta a Stilo di Calabria ad opera dei Saraceni e dopo
pochi mesi Ottone II, mentre era a Roma, morì a 30 anni, probabilmente
di malaria. In un primo tempo la moglie Teofano, poi la nonna Adelaide,
ressero la reggenza per suo figlio Ottone III, il quale, alla morte del
padre, aveva appena tre anni.
Ottone III (983-1002)
Il giovane principe ebbe come maestro Gerberto d’Aurilac, dottissimo
filosofo e teologo francese. Raggiunta la maggiore età iniziò
a governare manifestando subito la volontà di realizzare grandi
progetti, primo fra tutti la rinascita dell’impero romano.
Nel 996 scese in Italia per reprimere una rivolta fomentata
dal patrizio romano Giovanni Crescenzi, individuo turbolento come suo padre,
che si arrogava il diritto di deporre e nominare papi a suo piacimento,
senza tenere in alcuna considerazione la “Privilegium Othonis” e Ottone,
per risolvere il problema, pensò che la cosa migliore era
farlo decapitare.
Trasferì la sua sede a Roma, creandosi una corte in stile bizantino,
dette ai suoi funzionari nomi greco-romani e nominò papa il suo
maestro Gerberto, con il nome di Silvestro II, scontentando un po’ tutti,
ma soprattutto l’aristocrazia tedesca, che si sentiva offesa da un imperatore
germanico che risiedeva stabilmente in Italia. Non trovò molta comprensione
neppure Roma, dove scoppiarono tumulti, per cui Ottone ed il papa
Silvestro nel 1001 dovettero fuggire dalla città. Mentre si stava
organizzando per debellare la rivolta, Ottone III moriva a 22 anni, probabilmente
per vaiolo. Non lasciò eredi diretti e la corona passò a
Enrico duca di Baviera, ultimo discendente del ramo cadetto della dinastia
sassone.
Enrico II, detto lo Zoppo o il Santo, cugino
di Ottone III.
Sali al trono nel 1002, alla morte di Ottone III, ma il suo non fu
un governo di stile ottoniano, perché costretto a prendere
le sue decisioni insieme ai vari principi delle diete, sostenendo nello
stesso una lunga guerra contro la Polonia (1003-1018), perdendo la Lusazia.
Scese in Italia varie volte, la prima nel 1004, in quanto si era riacutizzata
la reazione dei nobili contro la politica sassone dei vescovi-conti, in
particolare Arduino d’Ivrea era in lotta contro i vescovi di Vercelli e
di Ivrea. Enrico II bloccò le mire di Arduino e si fece incoronare
re d’Italia a Pavia. Tornò in Italia nel 1013 per farsi incoronare
imperatore dal papa Benedetto VIII e per contrastare l’espansione bizantina.
Fu l’ultimo imperatore della dinastia sassone e morì in Germania,
nella primavera del 1024, senza lasciare eredi diretti. |