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Il
78° Lupi di Toscana... 1a parte
scritto inedito di: Milost Della Grazia |
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![]() Dai Granatieri di Sardegna alla Brigata Lupi di Toscana - Storia del 78° Reggimento di Fanteria - Carso 1916 - Albania 1941 Il granatiere era, per antonomasia, un soldato di aspetto imponente, soprattutto per l’alta statura e compare storicamente per la prima volta nel 1634 nell’esercito svedese. Suo compito era lanciare granate a mano contro il nemico, granate di cui teneva una buona scorta, almeno una dozzina, in una borsa detta granatiera. Famosi furono i reggimenti di granatieri del re di Prussia Federico il Grande (1712-1786), il quale nel 1757 sconfisse, grazie al perfetto addestramento dei suoi granatieri, prima i francesi a Rossbach, poi gli austriaci a Leuthen in Polonia, non ostante che l’esercito prussiano fosse numericamente molto inferiore. In Italia già nel 1659 Carlo Emanuele II° aveva trasformato un reggimento guardie in uno di granatieri e questi combatterono in tutte le guerre in cui era coinvolto il Piemonte. Nel 1806 Vittorio Emanuele I°, dopo l’annessione del Piemonte alla Francia durante il periodo napoleonico, si era ritirato in Sardegna con tutta la sua corte ed era tornato in Piemonte con la Restaurazione. Probabilmente in ricordo del periodo in cui Vittorio Emanuele I° fu re di Sardegna Vittorio Emanuele II° nel 1852 diede al Reggimento l’attributo di “Granatieri di Sardegna”. Questi parteciparono alla guerra di Crimea nel 1855, alle guerre coloniali del 1887-88 in Eritrea con una loro compagnia e nel marzo del 1896 un loro battaglione combatte ad Adua. Nei giardini di viale San Daniele ad Udine avevo notato un monumento dedicato ai Granatieri di Sardegna e mi ero chiesto quale rapporto poteva esserci tra la città e questi soldati. Sono arrivato alla conclusione che, avendo combattuto nella terza guerra di indipendenza del 1866, avevano fatto parte del contingente di soldati italiani che il 26 luglio, al comando del generale Cialdini, erano entrati, forse per primi, in città. Nel frattempo a Milano, a seguito di un ordinamento del 1862, avevano costituito l’8° Reggimento Granatieri, poi chiamato Brigata Granatieri di Toscana, in onore di Firenze, che nel 1865 divenne capitale del regno d’Italia. Un nuovo riordino dell’Arma di Fanteria del marzo 1871 la Brigata Granatieri di Toscana prese il nome di 78° Reggimento Fanteria, Brigata Toscana e come tale fu impiegato nella guerra 1915-18, con tre battaglioni, ognuno con quattro compagnie fucilieri ed una sezione mitragliatrici. La mostrina del reggimento era un rettangolo scarlatto con una riga longitudinale bianca al centro. Andò in prima linea subito nel 1915 ed il reggimento venne schierato nella zona del Monte Sabotino, partecipando dal 23 giugno al 7 luglio del ![]() ![]() Dal 18 ottobre al 4 novembre partecipò alla terza battaglia dell’Isonzo dalle posizioni Monte Sei Busi e di Selz. Nel marzo-aprile del 1916 partecipa alla riconquista di posizioni cadute precedentemente in mano nemica nella zona di Monfalcone ed il 13 agosto partecipa all’attacco contro le posizioni di Monte Percika e di san Grado, che conquistano il 15 settembre. Nel novembre 1916 in località Veliki- Faiti il reggimento si copre di gloria e viene decorato con medaglia d’oro. Nella motivazione della medaglia si legge: il nemico, sbigottito dall’eroismo dei fanti del 78° gridò “ Ma questi non sono uomini, sono lupi “. Da allora i soldati del 78° reggimento, ai miei tempi di stanza a Bergamo, portano sul petto a sinistra, un distintivo dorato con due teste di lupo. Nel 1917 il 78° prende parte dal mese di agosto a settembre alla battaglia della Bainsizza e nel mese di ottobre, durante la così detta ritirata di Caporetto oppone tenace resistenza al nemico nella zona di Monte Piatto e Monte Plezia e riesce in parte a sfuggire all’accerchiamento ed a ripiegare verso il Tagliamento. Nel 1918 viene trasferito sul fronte francese, nella zona di Bligny prima, poi a Verdun e nell’ottobre partecipa all’inseguimento del nemico, ormai in rotta, fino alla Mosa. Finita la prima guerra mondiale, in corso di un riordinamento dell’esercito, nel marzo del 1926 il 78° Reggimento è aggregato in una Brigata con il 77° reggimento di fanteria e con il 50° Reggimento Parma. Nel dicembre 1938 forma, insieme al 77° Reggimento di Fanteria ed al 30° Artiglieria da Campagna, la Divisione Lupi di Toscana. Nel 1935-36 il reggimento con 8 ufficiali e 515 fanti aveva preso parte alla guerra in Africa Orientale. |
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