parte quindicesima Chini (kini) tenit cou de palla, no accòstit a su fògu. Chi ha la coda di paglia, non s’avvicini al fuoco…perché rischia di bruciarsi! Chi è responsabile di una situazione già di per se grave, se insiste non fa altro che peggiorarla. Chini (kini) tenit dinai cumpàrrit innotzenti. Chi ha il denaro appare innocente. È provato…anche davanti alla legge. Chi può pagarsi i migliori avvocati, anche se ha commesso gravi crimini, può evitare grosse condanne. “La legge è uguale per tutti – recita un articolo della Costituzione – “. È valida in teoria, non sempre nella pratica! Chini tenit salùdi, tenit onnya cosa. Chi ha la salute, ha ogni cosa. È vero che senza la salute le ricchezze contano ben poco, ma chi ha tanta salute e non ha un soldo, rischia di perdere al più presto l’unica cosa che ha! Chini tenit tanca, tenit banca. Chi ha la terra ha i soldi. È un proverbio latino: la terra o meglio la proprietà terriera è intesa come garanzia di una vita onorevole ed economicamente sicura; oggi le cose sono un po’ cambiate, almeno qui da noi in Sardegna, nella quale la terra, se non in vastissima estensione, non garantisce più una “onorevole” esistenza! Chini ti toccat sa barba, ti ‘olit nai corrùdu. Chi ti tocca la barba ti vuol dire cornuto! Ancora oggi, in molte parti della Sardegna, è meglio evitare di toccare le barbe altrui! Cicciu impera! Ciccio impera. Quando un adulto, o meglio, un bambino si atteggia, con imponenza, a comandante, lo si chiama così: “Là, castiadhu a Cicciu impera”! !Là, guardalo, Ciccio impera”! …mi diceva mia madre, quando tentavo di sostenere il suo sguardo a fronte alta, in atteggiamento di sfida! Circai a perda furriàda. Cercare una cosa rovesciando persino le pietre. È una espressione tipicamente sarda, che viene usata molto spesso quando si cerca un oggetto, un animale o persona scomparsi. Se ne fa uso in senso ironico per rispondere ad amico o parente, al quale non si vuole restituire un qualcosa che ha dato in prestito: “Là, dh’happu circàda a perda furriàda, ma no dh’happ’agattàda”! “Senti, l’ho cercata in tutti i posti, ma non l’ho trovata”! Circài de cassài la Luna in s’acqua. Tentare di prendere la Luna riflessa nell’acqua. Il proverbio invita a non tentare neppure di fare cose prive di senso ed infantili. Sono tanti i detti con significato simile: ad esempio: candu nd’arrui su çelu…quando si abbassa il cielo, prendi la Luna con le mani… Circhiòla a manjànu crasi tempu malu. Arcobaleno di mattina il tempo si rovina. Il detto si adatta alle persone che manifestano particolare irritabilità, che annuncia “vento e pioggia” se non addirittura “burrasca”! Coi, pàppa e citu (e tuppadì). Cuoci, mangia e taci. Noi sardi non siamo molto “aperti”, sia nell’indigenza che nell’abbondanza. Non sempre è un bene, ma spesso alle parole è preferibile il silenzio! Coia e compra in bidda tùa e si pòdis in bijànu. (Cuaddu e pobidda sceberadhus in bidda-moglie e buoi, dei paesi tuoi). Matrimonio e affari nel tuo paese e se puoi nel tuo vicinato. Moglie e buoi nei paesi tuoi, universale! È ancora validissimo da noi. Manteniamo pregiudizi nei confronti della moglie o del marito “istrànju” (straniero), anche se magari è di un paese che dista solo 5 chilometri dal nostro.” Jei est a fròri, no nc’est arrenèxu a agattài pobìdda in bidda sua”! “Poveraccio, non è riuscito a trovare nel suo paese neppure la moglie”! Conca manna, conca giudiziosa. Testa grande, testa saggia. Potrebbe andare bene per me, che ho la testa grande e sono fisicamente piccolo, ma non sempre è così! Coca pittìa cerbèddu de bentu. Testa piccola testa vuota. Si tratta di malignità che vanno ripetendo quelli che hanno la testa grande! Crobu cun crobu no si ndi bogat s’ogu. Un corvo non cava l’occhio all’altro. I corvi sono come i ladri: per quanto c’è da arraffare e mangiare stanno bene insieme. Si differenziano, gli uni e gli altri, da certi uomini politici, che, insieme, arraffano e mangiano, eppure stanno sempre a litigare tra di loro! Crobus e carrògas imbittint pruìna. Corvi e cornacchie annunciano la pioggia. Quando i corvi e le cornacchie si radunano, arrivano le piogge. Comunque non sempre è così. Infatti qui in Sardegna vediamo spesso i corvi e le cornacchie in folti gruppi, ma di pioggia manco una goccia! Coru de bàlla. Cuore di pietra. Il sardo, per consuetudine, talmente ben radicata da caratterizzarne il costume, è cuore di pietra. Pertanto all’offesa risponde con la vendetta, immediata, possibilmente, ma talvolta covata per anni ed anni. Le religione cristiana e la cultura hanno alleggerito un po’ quest’abito pesante. Nonostante tutto la nostra ospitalità raggiunge livelli eccezionali: all’ospite siamo sempre pronti a dare tutto quello che abbiamo, fuorché il culo e la moglie! |