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Dicius ovvero Detti e proverbi del Campidano di Sardegna
parte settima

Agattai is pillonis bolaus. Trovare gli uccelli, volati via. È la situazione in cui si trova uno(ad esempio, un ladro), che va in un posto con la speranza di prendere quanto già adocchiato, e non trova più niente. O anche del giovanotto che arriva tardi all’appuntamento con la propria ragazza e non la trova!

Agattai s’ossu fintzas in sa frisciùra. Trovare l’osso persino nei polmoni o nel fegato. È proprio di colui che cerca sempre scuse, che non è mai soddisfatto, che non si accontenta mai.

Agattai sa crapìtta a sa mesùra de su pèi. Trovare la scarpa della giusta misura del piede. Questo detto si adatta ai prepotenti, che incontrano una persona che mette fine alla loro tracotanza(trova il pane per i suoi denti).

Agiudatì, ca Deus jei t’hat agiudài. Aiutati che Dio t’aiuta. Con la volontà si smuovono le montagne: lo diceva anche Sant’Agostino.

Agguantàdhu a is orus, a sa cou. Prendilo all’orlo, alla coda. Vedi: Acciappàdhu a sa cou.

Aìntru de su monti fait a intrài, aintru de s’anima de s’homini no! Dentro la montagna si può entrare, dentro l’anima dell’uomo no! È inutile cercare di sapere che cosa passa nella testa di una persona, quando questa non te la dice! La mente dell’uomo è impenetrabile. Ed altro.

Ambrosiu est benìu, insaras no si croccaus. È arrivato il sonno, andiamo a letto. Il detto si adatta a tante situazioni: è arrivata l’ora, occorre muoversi; inutile opporsi a qualcosa che è più forte di noi.

Amigu fidàu tenitìdhu a caru. Un buon amico è un vero tesoro.Melus un amigu bonu che unu fràdi malu. Un buon amico è più di un fratello cattivo.

S’amigu ‘èru si bit in s’hora de s’abbisòngiu. Il vero amico si vede nell’ora del bisogno.

Chi non tenit amigu no bandit a festa. Chi non ha amici non vada alle feste = senza amici non c’è festa.

Andài a mari e no agattài ac(q)ua. Andare al mare e non trovare acqua. È il colmo…per chi è abbandonato dalla sorte nella maniera più assoluta!

Andài a passìu. Andare fuori dal tracciato. Comportarsi in maniera disordinata, senza rispetto delle regole civili, morali e religiose. Scantonare: come ad esempio, il marito o la moglie che tradisce il proprio coniuge. Ed altro.

Andai a pertia trota. Andare con il bastone storto. È proprio di colui che nella vita non ne combina una giusta!

Andai a Roma e no bì(ri) su Paba. Andare a Roma e non vedere il Papa. È proprio di colui che nella vita affronta una cosa importante (andare a Roma e vedere il Papa: precetto cristiano) e non riesce a portarla a termine.

Andai a trotu y a un’ànca. Andar storto. È un’espressione di malaugurio, ma per lo più detta bonariamente, come battuta in rima. Ecco l’esempio: la mamma chiama la propria bambina ad aiutarla a fare le faccende domestiche: “Nina, vieni ad aiutarmi”! “Mamma sono stanca”! risposta della mamma:” A trotu y a un’ànca, bandist( tu possa andare)”!

Andai a trotu che su càvuru. Andare storto come il granchio. È proprio di colui che non ne combina una giusta, ma tutte storte!

Andai accumbùra, accumbùra. Andar scalciando come un asinello. Si dice dei bambini che fanno le bizze.

Andai arrèu che su cani de Cara. Vagabondare come il cane del signor Cara. Non sappiamo chi in realtà fosse il signor Cara di Gonnosfanadiga. Gli anziani del borgo raccontano che avesse un cane particolarmente vagabondo, che sembra avesse scarso fiuto per la selvaggina, ma una straordinaria  “sensibilità” per le cagne in calore. Da questo fatto, o meglio da questo cane, dal naso fino è nato il proverbio, che si adatta perfettamente a quei giovanotti, sposati e non, che vagabondano senza sosta in cerca di avventure di “naso”!

Andai arrèu. Vagabondare. Si dice dei bambini ai quali piace vagabondare più che curare la materie scolastiche. O anche degli adulti che trascurano il lavoro, la casa e la famiglia e preferiscono “andai arrèu”!

Andai beni e torrai in hora màla. Andar bene e tornare in malora. Si dice che  chi ben comincia un’opera e finisce in maniera disastrosa.

Andai cùrri, cùrri. Sempre di corsa. È proprio di coloro che hanno sempre fretta. Anche se l’indolenza non è premiata, la troppa fretta può condurre all’errore!

Andai de galèra a presòni. Andare dalla galera alla prigione. È la situazione in cui si trova chi riesce ad uscire da un impiccio e se ne trova davanti un altro uguale identico al precedente!

Andai mòri, mòri. Seguire il sentiero, il tracciato. L’uomo saggio ed onesto segue il tracciato. È un proverbio che si va ripetendo ai bambini ed ai ragazzi, per indicare loro la giusta via morale, civile e religiosa (il sentiero tracciato per loro dalle passate generazioni).

Andai nàra, nàra; andai pida, pida; andai caga, caga; andai piscia, piscia. Andar cianciando, petando, cagando, pisciando. Si dice delle persone, che, ovunque si trovino, spargono chiacchiere “maleodoranti”!

Andai prangi, prangi. Andar piagnucolando. È proprio delle persone che stanno sempre a lamentarsi. Non sono mai contente di niente!

Andai stròm(b)ili, stròm(b)ili, andai tumba, tumba; andai tuvi, tuvi; andai muru, muru. Come un ubriaco. Si dice di colui che nella vita passa da una incertezza ad un’altra, senza sosta (sena de ibasiu)!


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