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Il Dopoguerra, il Cinema
Un gruppo di ragazzi e di giovani attorno a Padre Aristide Arioli, missionario melegnanese ex ragazzo dell'Oratorio. In piedi da sinistra: Alfonso Arioldi, Luciano Pozzi, Antonio Cremonesi che era il prefetto dell'Oratorio, Santino Ciceri, Mario Moretti, Natale Mombelli.
Le proiezioni cinematografiche
Continuava l’attività delle proiezioni cinematografiche, sia in salone e, nella bella stagione, anche all’aperto in cortile. Dal 10 agosto 1941, con il primo film dopo l’arrivo del nuovo assistente don Attilio Melli, fino al 14 luglio che segna l’ultima volta di una proiezione all’atto della sua partenza, le pellicole proiettate furono 477. Ed alcuni film erano segnalati, allora, dalla critica ufficiale come artistici o come di un certo rilievo storico o culturale o religioso o per gradimento del pubblico. Tra gli altri, eccone una scelta: Un garibaldino al convento (1, 2, 3 gennaio 1943), Pastor Angelicus (19, 20, 21 marzo 1943),  I Promessi Sposi (11 giugno 1944), Come era verde la mia valle (1 giugno 1947), Nôtre Dame (30, 31 agosto, 1 settembre), Le Campane di Santa Maria (6, 7, 8 settembre 1947), Le Chiavi del Paradiso 13, 14, 15 settembre 1947), Il Segno della Croce (17 luglio 1948), La stirpe del drago (24 luglio 1948), Enrico V (8, 9, 10 dicembre 1950), Cucciolo (9, 10, 11, 12 novembre 1951), Ritorna a casa Lassy (22 e 25 febbraio 1952), Fabìola (7, 8, 9 giugno 1952), Miracolo a Milano (12, 13, 14 luglio 1952), II Segreto di Fatima (6, 7, 8 settembre 1952), Abuna Messias (14, 15 marzo 1953), Rommel, la Volpe del deserto (20, 21, 22 giugno 1953), Nostra Signora di Fatima (19, 20, 21 marzo 1954), Bernadette (6, 7, 8 giugno 1954), Alice nel paese delle meraviglie (27, 28 dicembre 1954), Lo Spretato (2, 3, 4, 5 giugno 1955), Giuseppe Verdi (3, 4, 5 settembre 1955), La Tunica (12, 13, 14, 15, 16 ottobre 1956). L’attività di proiezione cinematografica era esercitata da giovani attivi e capaci. In modo particolare si segnalarono per l’impegno prolungato e per la rara competenza, Ausano Crotti e Albino Dezza; il primo era una mente eccelsa nelle radiotecnica, il secondo un professionista in elettrotecnca. Furono grandi amici dell’assistente don Attilio, il quale aveva la massima fiducia perché conosceva il valore dei suoi due collaboratori. Il cinema oratoriano offriva un’alternativa sia culturale sia ricreativa alla cittadinanza, oltre ad essere una possibile fonte di aiuto finanziario per le opere necessarie in Oratorio. Ovviamente, accanto a pellicole di un certo rilievo artistico e culturale, stavano anche film di modesta levatura o di poca consistenza contenutistica, specialmente quando si trattava di pellicole per ragazzi o per momenti di sollievo senza pretese particolari.
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