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Il 1945
I giovani di don Attilio formavano un gruppo ricco di fantasia e di fraternità, non solo in Oratorio ma anche in occasione di gite ai santuari con conseguente pranzo al sacco pieno di cibo, vino e tanta allegria. Si riconoscono: Ernestino Benzoni, Gian Luigi Prinelli, Franco Castoldi, Mario Giaveri, Mario Moretti, Paolo Peroni, Celestino Bedoni, Paolo Maraschi, Santino Mascherpa, Vittorio Dolcini, Tarcisio Bedoni, Giuseppe Scala, Giovanni Colombo, Albino Dezza, Ausano Crotti, Vincenzo Beltramini.
Intensa formazione spirituale
L’Oratorio che era sempre un cantiere aperto si manifestava la sede più facile e più favorevole per la formazione spirituale, sia per il gruppo degli iscritti all’Azione cattolica, sia per gli altri ragazzi e giovani. Vi fu una certa perplessità e rallentamento nel periodo del passaggio tra gli assistenti don Luigi Cazzaniga e don Attilio Melli, ma fu di brevissima durata. Nella adunanza della Con-sulta parrocchiale (che era una forma di Consiglio pastorale) del 9 gennaio 1942, riguardo all’Azione cattolica giovanile si affermava: “Gli effettivi sono 35 e 40 gli aspiranti; i primi sono ancora un pò disorientati, i secondi hanno ripreso abbastanza bene”.  Però verso la fine dell’estate 1942 si doveva constatare che la frequenza era scarsa e che i giovani si mostravano dissipati e distratti quanto all’Oratorio, mentre nell’Azione cattolica il numero frequentante le adunanze era buono.  Non mancarono, comunque, attività specifiche: nelle sere 20, 21, 22 maggio 1942 si tennero raduni per la gioventù maschile melegnanese: la prima sera erano presenti in 110, la seconda sera in 150, la terza sera in 130. Il raduno finale della domenica dopo fu, invece, modesto. Il 3 luglio 1942 si tenne al mattino, presso l’Oratorio femminile, la mezza giornata di Ritiro spirituale: un’attività che si ripeterà spesso anche negli anni dopo. Dall’11 al 18 aprile 1943 si organizzò la “Settimana dei ragazzo “con preghiere, giochi, conversazioni religiose, passeggiata: durante i giorni feriali vi fu una numerosa partecipazione, mentre la domenica piuttosto scarsa. Già nella Consulta parrocchiale del 9 febbraio 1943 si osservava: “I giovani sono pochi e nuovamente senza presidente perché anche l’ennesimo è militare; gli aspiranti si avviano bene”. La statistica fatta il 9 dicembre 1943 dava, per l’Azione cattolica giovanile 39 effettivi e 51 aspiranti. Ed in questi anni, durante il periodo estivo, prestava la sua opera preziosa il seminarista Emiliano De Vitali come aiuto all’Oratorio feriale. Ancora ai primi del 1945 si notava una scarsa partecipazione dei ragazzi perché si susseguivano i bombardamenti e gli allarmi, mentre la partecipazione dei giovani era piuttosto buona. Ma anche la guerra finì, e l’Oratorio maschile seppe risorgere subito. Già il 5 giugno 1945 si esponeva l’inizio della risurrezione postbellica con le parole: “All’Oratorio maschile è in preparazione la Festa di San Luigi e dei genitori per il 24giugno. Anche a questo si vuol dare una nota di solennità straordinaria intesa a significare e suscitare un risveglio nel nuovo clima favorevole di tutte le attività facenti capo all’Oratorio”. E per tutto il tempo dell’assistente don Attilio Melli l’Oratorio ebbe una sua vita attiva, più o meno intensa e partecipata, mentre nell’Azione cattolica giovanile il Consiglio era presieduto prima da Ettore Granata, e poi da altri giovani volenterosi ed esemplari. Era, comunque, molto operosa la vita oratoriana, efficacemente continua sia per l’intraprendenza dell’assistente sia per il lavoro a tutti i livelli spirituali, formativi e manuali di una folta schiera di giovani che don Attilio seppe raccogliersi intorno. Quei giovani, anche se distinti in gruppi a seconda dell’età, della più sentita vicina amicizia o dell’attività specifica scelta, seppero donarsi con costruttivo entusiasmo e costante impegno. E vero, non mancarono momenti di divergenze o di tentennamenti, ma con loro rinacquero lo spirito e le realizzazioni dei grandi momenti storici oratoriani. E quando molti di loro si staccarono o allentarono i legami, l’Oratorio rimase cordiale nel cuore. E là dove affrontarono i precisi impegni ideologici e sociali nelle Acli, nella polìtica, nel sindacato, nelle varie associazioni ed enti cittadini, si dedicarono con energia, con limpida fede e con capacità tali da imporsi all’opinione pubblica per salvaguardare e sostenere i principi cristiani nel dibattito sui problemi politici, sociali e di costume del loro tempo.
Citare tutti i loro nomi è impossibile e forse inopportuno, ma non ha valore questo o quello: ha valore l’Oratorio che li ha creati, formati e consolidati.
La disponibilità politica
Dopo il periodo fascista iniziò il tempo democratico, in seguito alla Lotta di Liberazione. E da dire che anche a Melegnano, negli anni della clandestinità (1943-1945) due oratoriani si sono impegnati a fondo nella preparazione politica: Carlo Reati e Leone Maraschi. Carlo Reati fu l’iniziatore del Comitato di Liberazione Nazionale chiamando in casa sua,  con grave pericolo anche di fucilazione, i rappresentanti dei vari partiti politici per il coordinamento organico della Resistenza. Leone Maraschi, per l’esperienza diretta fatta come dirigente dell’Azione Cattolica, per le conoscenze ampie in campo politico regionale e nazionale, rappresentava una garanzia di riuscita cristianamente politica. E nelle giornate dell’insurrezione del 25 aprile, il gruppo dei giovani dell’Oratorio erano già appartenenti alla 24a Brigata del Popolo, già da tempo orientati contro la dittatura e l’occupazione dei Tedeschi, non solo ideologicamente ed in astratto, ma anche con azioni concrete (renitenza al servizio militare, imbrattamento di manifesti fascisti e nazisti, occultamento di armi e munizioni, preparazione alla futura situazione politica democratica) e sempre nel pericolo di essere scoperti e puniti o con la deportazione in Germania o con la fucilazione, o con la tortura come capitò al giovane Ernesto Benzoni che seppe tacere sui nomi e su diverse circostanze pericolose. Il 2 giugno 1946, in occasione delle Elezioni democratiche per il Referendum istituzionale e per eleggere i candidati alla Costituente, si presentarono come scrutatori numerosi oratoriani: Natale Scala, Ermenegildo De Rossi, Felice Quartiani, Luigi Agrati, Carlo Faini, Luigi Bellinzoni, Giovanni Colombo, Angelo Brunetti, Pasquale Quartiani, Francesco Festa. Iniziava la partecipazione degli oratoriani alla vita politica democratica in Melegnano, tale che continuerà fino ai tempi attuali.
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