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Il 1936

I cooperatori dell'Oratorio maschile San Giuseppe
Verso il 50° di fondazione
Epifania: annuale festa dell’Associazione di Azione Cattolica; venti giorni dopo, Festa sociale per tutti gli iscritti. Furono gli aspiranti che la sera intrattennero i genitori con numerosi dialoghi, bozzetti, declamazioni e canti. Venne ricordato che si stava avvicinando la celebrazione del 50° di Oratorio e 25° di Associazione Cattolica: bisognava prepararsi al 1937 per le due date solenni, non soltanto per l’Oratorio ma anche per tutta Melegnano, una comunità che alla data del 10 gennaio contava 9200 abitanti. Fu ricordato il secondo anniversario della morte di Pellegrino Origoni, sia all’Oratorio sia soprattutto dalla Amministrazione comunale che volle intitolare a lui la Via per Carpiano, la quale diventò Via Pellegrino Origoni. Intanto arrivavano da un po’ di tempo le lettere degli Oratoriani che erano partiti per l’Africa Orientale a combattere contro l’Etiopia, per la conquista, come si diceva allora, dell’Impero. Erano i saluti e le parole di Ambrogio De Bernardi, di Eraldo Tedeschi, di Vincenzo Miracoli. La biblioteca, una delle opere fondate da Pellegrino Origoni, si rinnovò completamente nel 1935 ed in gennaio del 1936. Saliva all’altare nella festa di Pasqua per la sua Prima santa messa don Carlo Del Corno. Nella seconda festa di Pasqua eccolo all’Oratorio, il suo Oratorio, là dove si era sviluppata la vocazione sacerdotale, a celebrare per tutti i benefattori, superiori, cooperatori e confratelli. Il 12 maggio: la festa del Papa per l’Associazione Giovanile. Dotta conferenza del padre Carlo Magnani sulla grandezza del Romano Pontefice attraverso i secoli. Continuava intensa la sottoscrizione Pro Oratorio Maschile. Nell’invito alle persone la direzione oratoriana aveva scritto la frase di don Bosco: “Chi vuol rigenerare una città o un paese non ha altro mezzo più potente; cominci con aprire un Oratorio festivo. L ‘Oratorio buono è l ‘arca di salvezza per tanti giovani”. Ad aumentare le forze cattoliche ed oratoriane giunse a Melegnano come coadiutore don Piero Colombi, ordinato sacerdote il 6 giugno. Presto diventerà anche vice assistente dell’Oratorio. Luglio, il mese dell’Associazione Giovanile. Gli Juniores la domenica 5 luglio si portarono all’Ospizio Sacra Famiglia di Cesano Boscone per una visita agli ammalati ed incurabili. Gli aspiranti eccoli in gita alla Madonna del Bosco; poi, lasciata la valle dell’Adda, raggiunsero Calolzio Corte per il Raduno Federale Milanese con altri 3000 aspiranti della diocesi, con il presidente federale prof. Giuseppe Lazzati e l’assistente diocesano don Ettore Pozzoni. Era diventata ormai una tradizione cittadina oltre che oratoriana la festa patronale di settembre, celebrata la domenica 20. Innumerevole l’affluenza della gente in una cornice di festosità, con illuminazione, fontane, banco di beneficenza dalla forma di un villaggio abissino con capanne africane, palme e banane e negri (finti). Passò l’estate e l’autunno portò una novità non bella: il prevosto don Fortunato Casero chiese l’aiuto di un Vicario per le sue condizioni di salute. La sera del 10 ottobre fu presentato alle Associazioni Cattoliche il Padre vicario. La prima manifestazione del Padre vicario fu il 10°  Congressino dei Fanciulli Cattolici all’Oratorio Maschile: preghiera, giochi e castagnata. L’anno volgeva al termine. Per i giovani e per i cooperatori si tennero tre sere di Esercizi spirituali: il 9, 10, 11 dicembre nello stesso Oratorio maschile. Il giorno 8, festa dell’Immacolata e dei cooperatori, era già stato festeggiato con solennità. Per l’occasione fu inaugurato il cinema. Anche il salone era stato completamente rinnovato e elegantemente decorato. L’inaugurazione del cinema avvenne con la proiezione dei film “Conquistatori d’anime” proiettato per la prima volta in Lombardia a Melegnano. La proiezione del cinema, progressivamente si consolidava, e nella scelta delle pellicole si dava la preferenza a film educativi come “Don Bosco” o religiosi come “Golgota” oppure storie come “Il cardinale Richelieu” e “Scarpe al sole”. Il fresco silenzioso della Rocca Brivio accolse il 18 aprile circa 70 aspiranti maggiori della Sotto federazione di Melegnano per l’annuale Ritiro spirituale predicato dal prof. don Alberto Castelli. La suggestività del luogo facilitava raccoglimento e meditazione. Una provvidenza ascetica alle porte di Melegnano. Immenso impegno di lavoro ordinario ed anche straordinario nel mese di maggio: esami di catechismo, domeniche in onore a San Luigi, festa dei Sacro Cuore, controllo generale dei libretti di presenza domenicale, ginnastica per il Concorso nazionale a Milano, festa ai reduci dall’Africa Orientale Italiana, adunanza generale dei cooperatori ed ex soci per preparare il 50° di fondazione dell’Oratorio ed il 25° di fondazione dell’Azione Cattolica. Intanto la sottoscrizione dava sempre i suoi frutti; la parola d’ordine era “Preparare un Oratorio degno di Melegnano”. L’Oratorio era concepito così - nelle parole del prevosto mons. Fortunato Casero: “E' un luogo dove la gioventù trova il mezzo di divertirsi onestamente nelle ore libere dallo studio e dal lavoro, assistita amorevolmente perché non succedano disordini o disgrazie, in cui i giovani trovano i’istruzione religiosa adatta ai loro bisogni, assistono alle funzioni e compiono i loro doveri religiosi.". Veniva intanto divulgato lo scopo principale delle celebrazioni del 50°: ricordare degnamente e solennizzare le ricorrenze giubilari delle due Istituzioni (Oratorio ed Azione Cattolica) e, attraverso le manifestazioni celebrative, promuovere e far rivivere la vita spirituale nella gioventù della Parrocchia, avvicinarla alla Chiesa ed all’Oratorio e dare all’Oratorio ed alla Associazione i mezzi e le possibilità anche materiali (attraverso l’ampliamento ed il completamento edilizio dell’Oratorio) per svolgere in misura sempre più vasta, quale è necessario, la loro missione di apostolato. Mentre l’Oratorio era in entusiastica espansione e si imponeva all’attenzione non solo di Melegnano ma anche di tutta la diocesi milanese, poco dopo il mezzogiorno del sabato 12 dicembre 1936 lasciava questa terra don Giovanni Sala, dopo due anni di malattia che l’aveva bloccato da tutte le sue attività. 

Il 28 giugno 1936 giunse, come coadiutore e vice assistente Don Piero Colombi. Qui è nel nuovo campo dell'Oratorio, dopo una partita con gli anziani. Si riconoscono, in piedi, da sinistra: Luciano Bottani, Antonio Mazzucchelli, Remo Bortolotti, don Piero Colombi, Cesare Castelli, Giovanni Ciceri, Carlo Faini; in ginocchio, da sinistra: Peppino Quaini, Luigi Milani, Felice Quartiani, Giuseppe Bianchi.
Fu ordinato sacerdote nel 1898, ed iniziò il suo apostolato nel collegio Ballerini di Seregno. Fu poi per breve tempo coadiutore a San Giuliano Milanese e quindi fu mandato a Melegnano, suo paese natale: il prevosto don Enrico Pescò gli affidò l’Oratorio maschile, dove rimase per 11 anni. Passò poi all’Oratorio femminile e fu anche assistente della Associazione Santa Margherita Alacoque. Buon predicatore, esperto maestro delle anime, suscitatore di vocazioni, consolatore degli ammalati e interessato al restauro delle opere d’arte sacra, in modo speciale favorì e volle decisamente, con don Giuseppe Del Corno il restauro della chiesa del Carmine nel 1928. Ma sempre ebbe a cuore l’Oratorio, come sua cara creatura, sia per il consiglio sia per le sofferenze che ha offerto. Fu per l’Oratorio e per Melegnano una stella luminosa di bene e di bontà. Vide la sua Melegnano crescere sotto gli occhi: nel censimento del 21 aprile 1936 risultarono 9169 residenti, mentre all’inizio del secolo, cioè della sua attività sacerdotale all’Oratorio, la popolazione contava 6782 abitanti.
La Sottofederazione dell’Azione Cattolica
L’Associazione giovanile di Azione Cattolica in Melegnano si poneva all’attenzione non soltanto delle varie parrocchie vicine ma di tutta la diocesi, sia per il numero dei soci, sia per le iniziative e la vitalità e preparazione dei membri della presidenza assai efficace.  Per meglio coordinare il lavoro comune nella Bassa Milanese, che già era attivo a livello di parrocchie, per le giornate di ritiro, per corsi di formazione, per tre giorni di cultura, per suggerimenti reciproci su problemi comuni, nel mese di gennaio 1936 fu concordato, in una riunione tra sacerdoti e dirigenti dell’Azione Cattolica della Bassa Milanese, un piano di organizzazione più incisivo e meglio legato alla direzione centrale diocesana milanese: la creazione della Sottofederazione con a capo Melegnano. Essa comprendeva le Associazioni di Melegnano, San Donato, San Giuliano, Colturano, Balbiano, Bustighera e Sesto Ulteriano. Le Associazioni di queste comunità si ritrovarono insieme il 5 maggio 1936 al Congresso Eucaristico della Parrocchia di Balbiano con Colturano, in cui convennero oltre 500 giovani: una giornata storica. Fu compito della Sottofederazione organizzare attività anche sociali: Settimane del Vangelo, propaganda per il riposo festivo, insistenza ed iniziative per la santificazione della domenica. Un bel gesto che piacque alla popolazione fu la donazione al Comune di alcuni crocifissi da mettere nelle varie sale del Municipio: l’Amministrazione rossa li aveva buttati nel fiume Lambro dopo la vittoria elettorale del 29 ottobre 1920.
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