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20 gennaio:
saliva al cielo Pellegrino Origoni, l’unico che, fra i primi iscritti dalla
fondazione dell’Oratorio, abbia poi effettivamente e senza interruzione
frequentato fino alla morte l’istituzione da lui tanto amata. Dell’Oratorio
egli fu il buon papà che pensava un pò a tutto: cooperatori
e ragazzi lo amavano intensamente, lo veneravano ed i più giovani
lo chiamavano don Pellegrino. Filava forte la Sezione Aspiranti: ormai
era entrata nella tradizione la festa a gennaio per i genitori; erano presenti
anche i Fanciulli cattolici che erano stati costituiti poco tempo prima.
In salone, luogo dell’assemblea e dei lavori, si rappresentò dagli
stessi Aspiranti il bozzetto in due atti ‘La visione nelle fiamme”; tutto
era anche in preparazione della Giornata diocesana dell’Azione Cattolica
per il 21 gennaio. Anche il gruppo Effettivi tenne il Congressino
il 27 gennaio, nel quale avvennero le elezioni che ebbero questi risultati:
Presidente, rag. Giuseppe Bianchi, Leone Maraschi vice presidente e delegato
soci fuori sede, Nino Bedoni segretario, Celestino Minoia cassiere, Aldo
Beccaria delegato aspiranti, Rinaldo Maraschi delegato attività
religiose, Ambrogio Ghigna delegato cultura. Alla fine di marzo la
biblioteca annunciava di aver stilato un nuovo regolamento in nove punti:
un regolamento più sciolto e più razionale per mettere i
lettori a loro agio. La novità di quaresima fu un Corso per
la preparazione specifica e culturalmente approfondita dei catechisti,
con lezioni tenute da don Mario, assistente dell’Oratorio: vi parteciparono
anche giovani di San Giuliano, Triginto, San Donato.
La sezione Buona Stampa gestita da giovani e da cooperatori dell’Oratorio organizzò la Seconda Fiera del Libro Cattolico il giovedì santo in occasione della Fiera del Perdono, una festività cittadina che attirava sempre tanta gente anche da fuori. La rappresentazione della “Passione di Cristo” Fu preparata per commemorare il 19° Centenario della Redenzione e la filodrammatica dell’Oratorio si preparò con intensità: occorsero circa cinquanta attori, grande quantità di materiale scenico nuovo. Si fece una mobilitazione generale. Furono reclutati nuovi artisti. Per circa tre mesi invernali si provarono le scene e le parti. Si trovò pure l’asinello della ditta Comelli. All’apparato scenico provvidero Cesare Bottali e Renzo Martinenghi, aiutati da Giuseppe Sala, Luciano Bottani, Davide Servida, Carlo Peveri. La prima rappresentazione era annunciata per la domenica 21 gennaio 1934. Ma, per la morte di Pellegrino Origoni, fu rimandata il giovedì seguente 25 gennaio. Fin dalla prima sera si ebbe un grande successo. La grandiosità imponente e la bellezza suggestiva del dramma sacro conquistò subito il pubblico che gremiva il salone e che seguì in silenzio religioso il susseguirsi degli Otto quadri: l’ingresso di Gesù in Gerusalemme; l’Ultima Cena; il Getzemani con l’agonia, il tradimento e la cattura; Il Sinedrio e le sue perfidie; il Pretorio di Pilato e la folla urlante; la Via dolorosa della Croce, con la caduta di Gesù, il Cireneo, la disperazione di Giuda; il Calvario con la morte; la gloriosa risurrezione e la prima apparizione del Signore. Furono quattro ore di meditazione. Dopo la prima rappresentazione l’entusiasmo crebbe ed i biglietti furono esauriti il giorno prima della rappresentazione. Famosa la rappresentazione del pomeriggio della domenica 4 febbraio con molta gente venuta da altri paesi. Si fece pure una serata popolare a prezzi ridotti il sabato grasso. In tutto si fecero 12 rappresentazioni pubbliche, più una riservata alle famiglie dei nostri attori. Le rappresentazioni furono sospese per la morte del fratello di tre attori ed inoltre vi era la proibizione del cardinale per le rappresentazioni negli Oratori nel tempo di Quaresima; diversamente, le rappresentazioni sarebbero continuate ancora per le continue richieste. Il coraggio di osare In maggio si svolse un corso di lezioni sul “Corporativismo” secondo la visione fascista, ma non mancò una esposizione del pensiero cristiano sulla questione sociale: vi parteciparono moltissimi giovani. Tutti quanti, poi, si ritrovarono per una Giornata di ritiro in luglio nel fresco della Rocca Brivio. Gli aspiranti, invece, eccoli all’Oratorio femminile con la predicazione del sacerdote melegnanese don Costantino Caminada. L’intensità spirituale si mescolò alle ore di dolore: morì il 9 luglio, all’età di 29 anni, Fortunato Steffàno, un caro “servo fedele” dell’Oratorio. Nell’autunno un grosso passo in avanti per l’ampiamento dell’Oratorio. Venne diramato alla cittadinanza un appello nel quale si puntualizzavano alcuni punti: — la richiesta di una collaborazione finanziaria robusta; — la necessità urgente di un più ampio cortile; — la volontà dei cardinale espressa il 22 aprile 1933; — l’opera, a modo di esempio, di Pellegrino Origoni; — il valore della educazione cristiana alla gioventù. L’appello era firmato dal Comitato Oratoriano, e portava la data del novembre 1934, Anno XIII dell’Era fascista. La sottoscrizione pubblica fu subito aperta ed affettuosamente accolta presso la totalità della comunità cristiana, mentre si progettò concretamente l’acquisto del nuovo terreno ed anche la stesura dei lavori di ampliamento dei locali secondo le necessità che sembravano ormai urgenti. Arrivò la cultura. Il 18 novembre ecco la Giornata della Buona Stampa, cui si diede la massima importanza: vennero invitati e furono presenti il podestà Luigi Moro, il segretario politico Federico Grazzani, il vice podestà Francesco Gandini, il segretario Comunale Valerio Cassina, il maresciallo della finanza, dei carabinieri, insegnanti e varie personalità di enti ed associazioni cittadine. Fu svolto il tema “Il Vangelo” nei suoi vari aspetti. Tra i relatori vi furono Giuseppe Lazzati e Claudio Secchi. Allegria con le marionette! Nei mesi di novembre e di dicembre la ditta Burzio Gambarutti ha presentato questi spettacoli coi burattini: L ‘Orfanello della Svizzera, San Rocco, Santa Genoveffa, I Promessi Sposi, Guerrin Meschino, Il Fornaretto di Venezia, Il Diluvio, Gli Esiliati in Siberia, Santa Giovanna dArco, Il Ponte dei Sospiri. San Giovanni Battista. "L’affluenza del pubblico creò problemi di spazio nel salone... Però anche le marionette terminarono il loro tour de force.". La sottoscrizione per l’ampiamento dell’Oratorio Si prese, dunque, in seria considerazione la questione dell’ampliamento dell’Oratorio e si diede l’incarico all’architetto prof. Umberto Del Corno. Immediatamente si organizzò la sottoscrizione pubblica interessando tutta la cittadinanza melegnanese. Dal mese di agosto 1934 alla fine del 1937 hanno risposto in 246 e la raccolta fu di lire 39.898,90. L’elenco comprese tante categorie di persone e di Enti: sacerdoti della parrocchia, sacerdoti che furono a Melegnano, Amministrazione comunale, Fascio melegnanese, Consorzio Esercenti, Cooperatori dell’Oratorio, Ragazzi dell’Oratorio, Ragazze dell’Oratorio femminile, Gruppi di Azione Cattolica, Banca Popolare di Lodi, Banca Provinciale Lombarda (attuale Istituto Bancario San Paolo di Torino), Parrocchiani di Vizzolo, Confratelli Abito nero, Confratelli Abito rosso, Scolari delle Scuole elementari, Ragazzi dei cortili che organizzarono la pesca o il teatrino, Confratelli della Scuola della Dottrina Cristiana, Bambini della prima comunione, Gruppi di sartine, Suore dell’Asilo Trombini, Suore domenicane, Superiora dell’Ospedale Predabissi, Ragazzi con piccoli risparmi personali, Operai della ditta dei Corno in numero di 22 che hanno offerto complessivamente numero 446 ore lavorative con importo complessivo di lire 1000. Talvolta la somma era accompagnata da qualche intenzione particolare: decennio dell’assistente don Mario Ferreri, rinuncia ai fiori per i funerali, anniversario delle nozze, ricordo dei propri defunti, rinuncia ai regali per Natale, ottenuta promozione scolastica, ricordando don Giovanni Sala, ringraziamento alla Madonna per incolumità nella guerra dell’Africa. La direzione dell’Oratorio il mese di novembre 1937 inviava questo messaggio a tutti gli offerenti: “A tutti i nostri benefattori giungano vivissimi ringraziamenti da parte della Direzione dell’Oratorio e di tutti i ragazzi che io frequentano. Dio ricompensi generosamente la loro squisita carità |
tel. 02 9837517 Melegnano Via Castellini, 27 |