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Il 1930
Arrivò una Lettera pastorale all’Unione Giovani inviata dal cardinale Schuster, arcivescovo di Milano, per la costituzione della Sezione della Conferenza di San Vincenzo a favore dei poveri. Con piacere, però, si rispose ai cardinale che a Melegnano l’Unione Giovani, in accordo con l’Unione Uomini, già da alcuni anni militava nella San Vincenzo perchè la San Vincenzo in Melegnano fu tra le prime ad essere istituita in diocesi.  La filodrammatica si presentò subito a gennaio con i suoi lavori. I giorni 5 e 6 presentò “Vita spezzata “e la commedia musicale “Artisti a spasso, ossia Offellerio fà il tuo mesterio!”. La sera del 19 il dramma vecchio ma sempre gradito “Papà Falot”, che fu “interpretato dai nostri bravi giovani con vero sentimento”.  La stessa domenica 19 gennaio l’Unione Giovani celebrò la festa annuale con la distribuzione delle tessere. Intanto si avvisava che il cardinale aveva dato la direttiva di riprendere le conferenze catechistiche e di commentare il “Credo”. L’assistente don Mario Ferreri aveva terminato un corso culturale durato molto tempo sull’Azione Cattolica in Italia, sia parlando agli effettivi sia parlando agli aspiranti. In febbraio la filodrammatica interpretò il dramma “Rivedrò la luce?”.  Qui bisogna ricordare che lo sviluppo teatrale in Melegnano da molti anni non era soltanto all’Oratorio maschile ma anche presso l’Oratorio femminile, per esempio in febbraio aveva rappresentato il dramma "La figlia dei Cesari”, ed anche presso l’Istituto delle Suore Domenicane, a febbraio, si mise in scena “Il giovane crociato”.  La filodrammatica si ripresentò a Carnevale per trattenimenti comici. Ai primi risvegli della primavera l’Oratorio pianse la morte di Ottavio Bellinzoni, che aveva 30 anni, maestro della classe Incipienti minori dell’Oratorio maschile. Si era applicato fin da giovane alla Sezione Buona Stampa. Era autodidatta nella musica e nel suono dell’organo. Si ricorda di lui: “... fu esemplare nel disimpegno delle cariche ed è grande il vuoto che lascia nell’Oratorio “.  La terza domenica di Quaresima l’Unione Giovani partecipò alla Giornata di Ritiro per tutta la plaga a San Donato Milanese: parlarono il vice assistente federale don Eligio Pozzi e don Mario Ferreri.  Spunta anche il Gruppo chierichetti: il 3 aprile circa 800 chierichetti della diocesi convennero a Milano. Il gruppo melegnanese istruito da don Mario Ferreri si fece onore meritandosi il Diploma di primo grado ed il ragazzo Pierino Amedali ottenne la medaglia d’argento ed il diploma di “piccolo cerimoniere”.  Siamo a maggio. L’Unione Giovani ebbe la visita straordinaria dell’avvocato Carlo Maria Cornaggia Medici, uno dei pionieri dell’Azione Cattolica. Egli commemorò la data del 16 maggio 1920, quando i nostri giovani dell’Unione furono battezzati a sangue dall’odio dei rossi. Cornaggia Medici ricordò che il giovane cattolico ha due campi di apostolato ben precisi: lo spirituale e la cultura, per essere il lievito cristiano nella società, sul lavoro, sempre.   Don Mario ricordò che occorre riportarsi sempre alle origini per attingere luce e forza.  In giugno si va in gita a Pavia, la domenica 1. Quasi anche un pellegrinaggio sulla tomba di Sant’Agostino al duomo e nel pomeriggio alla Certosa.
Grande rappresentazione nei giorni 15 e 16 della filodrammatica con il “Figliuol prodigo”in onore al novello sacerdote don Luigi Fraschini, cooperatore dell’Oratorio.  La “Virtus et Labor” fu a Napoli per un concorso nazionale dove riportò la Corona di Quercia, con l’accompagnamento di don Mario e l’assistenza tecnica logistica di don Antonio Caminada, Procuratore generale dell’Istituto Missioni Estere di Milano.  La festa di San Luigi celebrata la prima domenica di luglio fu completata con il teatro al pomeriggio per i ragazzi, con una serie di giochi e con la distribuzione di una vita illustrata di San Luigi ai ragazzi che avevano frequentato le sei domeniche di San Luigi con Messa e Comunione.   Nella seconda domenica di settembre “riuscì di piena soddisfazione l’Accademia data dalla gloriosa Sezione Ginnastica “Virtus et Labor” dell’Oratorio maschile con il Corpo Musicale San Giuseppe". La domenica seguente ecco la festa patronale: sempre affluenza di gente, sempre pesca e sempre concerto della banda, come ogni anno. Ottobre filodrammatico con “Sul fiume azzurro”. Nelle cronache la filodrammatica dell’Oratorio incomincia a comparire con il nome dedicatorio di “beato GiovanniBosco”. Il dramma fu ripetuto più volte per le Missioni e fu presentato anche la domenica 19 ottobre al Concorso di Brembate Sotto in provincia di Bergamo.  Due giovani dell’Unione hanno dato, in novembre, l’addio a Melegnano per le Missioni. Dopo un periodo di preparazione nei loro Istituti hanno trascorso la loro ultima domenica all’Oratorio: il fratello missionario Francesco Magnifico del Pontificio Missioni Estere e il chierico Giovanni Cella studente missionario salesiano, il primo fu destinato in Somalia italiana, il secondo partì per il Giappone.  La domenica 9 novembre gli aspiranti di tutta la plaga si ritrovarono all’Oratorio femminile per il Ritiro spirituale, mentre nel pomeriggio all’Oratorio Maschile si svolse la Gara catechistica per soci effettivi e per aspiranti.  L’ultimo mese dell’anno lasciò spazio, nei giorni 7 e 8, alla filodrammatica con la commedia musicale “L’oca”, nuovamente musicata da don Crispino Sala, con il bozzetto drammatico “Sangue romagnolo” ed un monologo dal titolo “Il tenentino”.  La biblioteca popolare distribuì 5280 volumi in lettura. Il patrimonio della biblioteca era di 5.500 libri di romanzi, avventure, viaggi, storia patria; altri 2000 volumi riguardavano storia sacra, vite di santi, ascetica, istruzione catechi-stica. Vi era pure una collezione di libri in lingua francese.
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