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Il 1925 ed il 1926
Arriva Don Mario Ferreri
I geli di febbraio non raffreddarono la sezione filodrammatica che organizzò serate di spettacolo, ed anche per i benefattori e benefattrici, con la tragicommedia “Giovanni Maria Visconti, o Biagio da Viggiù “. E nell’ultima settimana di carnevale si presentò con “Silvio Pellico”, ripetuto più volte, una delle quali per l’Asilo Sociale.  Dal 28 al 31 marzo si svolse a Melegnano la Visita Pastorale dell’arcivescovo di Milano, cardinale Tosi. La domenica 29 visitò anche l’Oratorio maschile, che non aveva ancora il suo assistente, e nella sala dell’Unione Giovani fu ascoltato attentamente, dopo un raduno generale nella cappella.  Nel salone ammirò i molteplici doni e premi dei concorsi ginnastici e volle assistere a qualche esercizio della “Virtus et Labor”. Il segretario dell’arcivescovo era il nostro concittadino oratoriano don Costantino Caminada.  Il maggio odoroso riportò la conferenza all’Unione Giovani con le relazioni del professor don Carlo Dell’Acqua, assistente federale, mentre la “Virtus et Labor” correva ad Asti per classificarsi seconda nella gara nazionale adulti.  L’Oratorio con l’Unione Giovani e con il Corpo musicale San Giuseppe si trovò impegnato la domenica 24 maggio per assistere all’inaugurazione del viale delle Rimembranze dove ad ogni albero fu attaccata una targhetta di bronzo con il nome dei Caduti durante la guerra 1915-1918.  Finalmente arrivò il nuovo assistente don Mario Ferreri.
Diamo volontieri il benvenuto fra noi del novello sacerdote D. Mario Ferreri, che dopo lunga attesa viene nel nome del Signore ad assumere l’assistenza del nostro Oratorio maschile...” così la voce della cronaca. Il primo ufficiale incontro dell’assistente don Mario fu la sera del 28 giugno durante un’accademia in suo onore. Poco dopo, alla terza domenica di luglio, preparata da una sua predicazione per tre sere, don Mario volle celebrare con solennità il suo inizio: Messa il mattino, pesca di beneficenza il pomeriggio, vesperi solenni per tutta la popolazione (e come avrà fatto la cappella a contenere tutta sta gente?), consegna a Pellegrino Origoni della nomina a Cavaliere Pontificio con Croce dell’Ordine di San Gregorio Magno, spettacolo teatrale a sera con il dramma “Paternità” nel quale recitarono in numero maggiore i giovani attori.  La “Virtus et Labor” intanto organizzò per i giorni 5 e 6 settembre il Concorso Ginnastico Internazionale a Melegnano, predisponendo uno speciale Comitato esecutivo con Ludovico Caminada presidente ed il ragionier Enrico Biggiogero come segretario. Vi parteciparono 19 Società con una cinquantina di squadre: tra gli organizzatori si segnalarono Luciano Bottani, Domenico Massironi, Antonio Marovelli. Nuovamente in festa la terza domenica di settembre, celebrata con la presenza di mons. Antonio Merisi, responsabile della Federazione degli Oratori Diocesani. Nel pomeriggio, tra le altre cento cose, avvenne la benedizione della nuova grotta di Lourdes posta su un lato del cortile. Nella serata “tutto il paese si riversò all’Oratorio a vedere l’artistica illuminazione ed a gustare il concerto della Banda San Giuseppe, mentre in salone si davano all’asta gli ultimi numeri della grande pesca”. La domenica dopo, festa dei Servi, don Mario Ferreri celebrava, con una settimana di preparazione, la festa rionale di Santa Maria dei Servi e prendeva contatto con quella chiesa che sarà il luogo delle sue Messe, delle sue preghiere, dei suoi innumerevoli chierichetti fino al 1938.
Anno 1926 - La splendida forma
Tutti arruolati per la festa dell’Epifania: si volle celebrare la Giornata missionaria (il nuovo assistente don Mario da seminarista era capo del gruppo missionario) alla presenza e partecipazione di un padre missionario. Nel pomeriggio si tenne un’accademia musico-letteraria-drammatica cui partecipò la popolazione con a capo il sindaco avvocato Federico Grazzani e la Giunta Comunale al completo, e dove il Corpo musicale presentò brani concertati da don Crispino Sala e con gli assoli di Agostino Reati e Biagio Biggiogero. La filodrammatica presentò il bozzetto “Notte Santa”. Il vescovo missionario mons. Santino Taveggia, come ospite di onore, inviò poi una lettera: "... grazie, ottimi benefattori, grazie della vostra trionfale accoglienza...".  Sempre pronta la filodrammatica: per cinque sere in febbraio si rappresentarono il dramma moderno “Gente finita” e la farsa “Cosa dirà papà?”. Terminata la quaresima ancora due serate con la rappresentazione di “La piccola vedetta lombarda “, e di “Ciò che più vale”. La lunga tenace opera spirituale dell’Oratorio dà sempre i suoi frutti, come una pioggia benefica tra giornate di sole e di cielo azzurro: il 29 maggio due oratoriani ricevettero l’Ordinazione sacerdotale, don Gaetano Ponzellini e don Cesare Miglio. L’augurio loro rivolto dai cattolici melegnanesi si esprimeva anche con queste parole: "Ad essi vada l’augurio più vivo e cordiale di fervido apostolato per il bene e la salvezza delle anime, in particolare della gioventù, della quale ne sanno i bisogni... “.  Volete conoscere una giornata splendida per purezza di orizzonti e per la grandiosità dei panorami osservati? Fu la giornata del 20 giugno, la gita-pellegrinaggio al Sacro Monte di Varese. Dopo le devozioni, ovvie!, il Corpo Musicale tenne un concerto applauditissimo sulla piazza principale di Varese con la direzione del maestro Don Crispino Sala: tutte le note al loro posto sebbene qualche bicchiere di barbera avesse voluto tentare un’estrapolazione sinfonicamente poco opportuna.  La “Virtus et Labor”, no. Non pensava al barbera. Pensava alla vittoria a Seveso nel Convegno ginnastico, in preparazione al Concorso di Roma. “Virtus et Labor” e Corpo musicale avevano ormai da tempo legato i loro destini: nella seconda domenica di luglio per la festa centenaria di San Luigi Gonzaga, numeroso pubblico fu là, all’Oratorio, per l’accademia ginnico-musicale con tutte le autorità religiose e civili. Il sindaco avvocato Federico Grazzani tenne un discorso in cui esaltava il valore dello sport, della musica e dell’Oratorio come mezzo educativo indispensabile per Melegnano. Nei fervori attorno alla festa patronale, il 23 settembre venne a morte, all’età di 60 anni, don Michele Spinelli, da 36 anni in mezzo a noi, prima a Colturano, poi a Melegnano la chiesa di San Rocco, gli Oratori maschile e femminile, ed altre opere ebbero da lui appoggio e cure particolari. Era l’assistente dell’Unione Giovani. Nel suo testamento ricordò questa istituzione cara al suo cuore: “.. Uniti sempre nel vincolo della carità cristiana, ubbidite al nuovo Assistente che il Superiore vi ha destinato, seguitene i suoi consigli e comandi, e la vostra Unione sarà provvidenziale al bene della Chiesa e della Parrocchia.  Perdonatemi se qualche volta vi ho richiamato all’ordine, lo feci per vostro bene. Nelle mie ultime volontà vorrei ricordare la cara Unione, ma sono povero e quello che ho non basta per i miei bisogni...".  L’Unione Giovani fu assistita, dopo di allora, dallo stesso Assistente dell’Oratorio, don Mario Ferreri.  Il compito educativo e pastorale per il nuovo assistente don Mario Ferreri iniziava in un clima politico assai diverso da quello che era pochi anni prima.  Il fascismo si era stabilito ormai su basi solide e riscuoteva ogni giorno più il consenso nazionale anche da larga parte dei cattolici, mentre i socialisti erano alla fine morale del loro partito e si trovavano impotenti e privi di qualsiasi capacità d’azione.  In campo nazionale il fascismo iniziò un preciso interesse per la formazione della gioventù: nel 1923 era stato istituito l’Ente Nazionale per l’Educazione Fisica con decreto governativo n. 684 che proprio nel 1926 sarà trasformato nell’Opera Nazionale Balilla, un’organizzazione che organizzava i bambini italiani tra gli 8 ed i 14 anni, i Balilla e le Piccole italiane, ed i giovani dai 14 ai 18 ann,i gli avanguardisti e le Giovani italiane.  La consistenza fascista a Melegnano fu sanzionata da un fatto clamoroso. Con delibera dall’8 maggio 1924 il Consiglio Comunale dava la cittadinanza onoraria al capo del Governo e del fascismo Benito Mussolini con questa motivazione: “A sua eccellenza Benito Mussolini, presidente del Consiglio dei Ministri, soldato invitto, incomparabile condottiero, che con valore indomito, altissimo senso e sommo amore, salvò l’Italia dall’estrema caduta, ripristinando prestigio, l’antica terra di Marignano riconoscente, con orgoglio, con devozione e con inestinguibile fede, conferisce la cittadinanza".  Anche l’Azione Cattolica, che nell’Oratorio di Melegnano era assai robusta, affievolì l’interesse per la politica, come conseguenza dell’atteggiamento della Santa Sede: già il 2 ottobre 1924 il segretario di Stato, cardinal Gasparri, aveva indirizzato al presidente dell’Azione Cattolica nazionale Luigi Colombo una lettera nella quale era stata ribadita “l’esclusione della politica e l’impronta strettamente religiosa” che l’organizzazione doveva e si ricordava a tutti i cattolici “il rispetto di ogni legittima potestà “.  Tuttavia nell’aria si avvertivano i segni premonitori di un contrasto che sarebbe scoppiato non molto tempo dopo. Difatti il 20 dicembre 1926 il Pontefice Pio XI, nella consueta allocuzione al Sacro Collegio, tra l’altro, disse: “Sembra che un'oscura minaccia si libri e stia sospesa sulle organizzazioni giovanili di Azione Cattolica, la pupilla dei nostri occhi, e sembra pure in pericolo la formazione della gioventù... “.
E don Mario, come nuovo assistente, doveva prendere atto di queste nuove realtà.
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